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PARALLEL TEXTS
UNA GLOBALIZZAZIONE AL SERVIZIO DI TUTTI
Testi singoli tratti da: http://europa.eu.int/comm/publications/booklets/move/37/index_en.htm 
e http://europa.eu.int/comm/publications/booklets/move/37/it.doc  
 

MAKING GLOBALISATION WORK FOR EVERYONE UNA GLOBALIZZAZIONE AL SERVIZIO DI TUTTI

European Commission

Commissione europea

Manuscript for information brochure Direzione generale Stampa e comunicazione
December 2002 Manoscritto terminato in dicembre 2002.

 

 

Making globalisation work for everyone

Una globalizzazione al servizio di tutti

The European Union and world trade

L’Unione europea e il commercio internazionale

Globalisation means that the flows of goods, services, capital, technologies and people are spreading worldwide, as countries everywhere open up to wider contact with each other.

Il termine globalizzazione indica la circolazione, a livello mondiale, di merci, servizi, capitali, tecnologie e persone attraverso l’apertura reciproca e l’intensificarsi dei contatti tra i vari paesi.

Globalisation can create more wealth for everybody, but it can also be disruptive and needs to be harnessed by international rules. Tale fenomeno può creare maggiore prosperità per tutti, ma può anche produrre un impatto negativo, e ciò spiega la necessità di una regolamentazione mediante norme internazionali.
When business goes global, the rules for fair play must also be set globally. Quando il commercio assume una dimensione globale, anche le regole del gioco devono essere fissate a livello globale.

The European Union (EU) represents all its Member States on questions of trade policy and within the World Trade Organisation.

L’Unione europea (UE) rappresenta tutti i suoi Stati membri in campo commerciale e nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio.

This booklet describes how the EU works for transparent and fair trade rules worldwide, and tries to mitigate the negative sides of globalisation by making sure that the developing countries benefit from free trade. Il presente opuscolo descrive le procedure applicate dall’UE per garantire, a livello mondiale, delle norme commerciali trasparenti ed eque e cercare di mitigare gli aspetti negativi della globalizzazione garantendo che i paesi in via di sviluppo traggano vantaggio dall’apertura degli scambi commerciali.
The European Union involves citizens in trade policy and includes environmental and social rules in trade agreements. L’Unione europea incoraggia i cittadini a partecipare alla politica commerciale e promuove l’inserimento di norme ambientali e sociali negli accordi commerciali.
   

Contents

Indice

Trade for a better world

Il commercio per un mondo migliore

Role and responsibilities of the European Union

Ruolo e responsabilità dell’Unione europea

The EU and the World Trade Organisation

L’UE e l’Organizzazione mondiale del commercio

The EU’s bilateral trade agreements

Gli accordi commerciali bilaterali dell’UE

The Doha development agenda: a new era for world trade

L’agenda di sviluppo di Doha: una nuova era per gli scambi internazionali

Further reading

Ulteriori fonti di informazione

   

Trade for a better world

Il commercio per un mondo migliore

Trade is everybody’s business.

Il commercio riguarda tutti noi.

Trade policy may seem a complex, technical subject that only experts can understand, but it actually involves us all, every day, whatever we do and wherever we live. Sebbene la politica commerciale possa sembrare un argomento complesso e tecnico, accessibile soltanto agli esperti, in realtà essa influisce sulla vita quotidiana di tutti noi, a prescindere da cosa facciamo e da dove viviamo.
Think global. Bisogna pensare in termini globali.
Think of morning tea or coffee, the cars we drive, the computers on which we increasingly depend. Pensate ad esempio al tè o al caffè che bevete di mattina, alle vostre macchine e ai vostri computer, uno strumento dal quale dipendiamo sempre di più.
Think of a favourite oriental rug or a holiday on another continent. Lo stesso vale per il vostro tappeto orientale preferito o per le vostre vacanze in paesi lontani.

Globalisation means that more and more countries, both rich and poor, are taking part in the world economy.

Con la globalizzazione un numero crescente di paesi, sia ricchi che poveri, partecipa all’economia mondiale.

This process is changing the pattern of world trade and increasingly permeating our everyday lives. Questo processo modifica gli schemi del commercio internazionale e influenza in maniera crescente la nostra vita quotidiana.

The wealth that trade can generate helps European Union (EU) countries to give their citizens a better quality of life — now, and for future generations too.

La ricchezza generata dal commercio aiuta i paesi dell’Unione europea (UE) a garantire ai propri cittadini una migliore qualità di vita, oggi e anche in futuro.

Taking part in world trade — if properly managed — also gives developing countries a much-needed opportunity for economic growth. Se gestita in maniera corretta, la partecipazione agli scambi internazionali offre anche ai paesi in via di sviluppo l’opportunità di promuovere la crescita economica. Ed essi ne hanno urgente bisogno.

As the world’s leading trade power, the EU has a strong interest in creating conditions in which trade can prosper.

Essendo la prima potenza commerciale a livello mondiale, l’UE è fortemente interessata a creare le condizioni necessarie per un’espansione degli scambi.

The EU’s position also gives it responsibilities towards the rest of the world. La posizione dell’UE implica talune responsabilità nei confronti del resto del mondo.
That is why it plays a leading role in international trade negotiations, working towards fair trade and seeking to harness globalisation through the World Trade Organisation (WTO). Ecco perché l’UE svolge un ruolo di guida nei negoziati sugli scambi internazionali ed è impegnata a creare condizioni commerciali eque e a guidare la globalizzazione facendo ricorso alle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

The EU works to ensure that its trading partners in the developing world can join in the system, giving them a hand where needed.

L’UE si adopera affinché i paesi in via di sviluppo con i quali intrattiene dei rapporti commerciali possano partecipare a tale sistema e, ove opportuno, fornisce loro la sua assistenza.

This applies particularly to the poorest countries, for which the benefits of globalisation remain elusive. Ciò vale in particolare per i paesi più poveri, che hanno maggiori difficoltà a raccogliere i frutti della globalizzazione.

This booklet describes how EU trade policy works.

Questo opuscolo spiega come funziona la politica commerciale dell’UE.

It outlines the EU’s trade relationships with the rest of the world and the role the EU plays in the World Trade Organisation. Oltre ad illustrare i rapporti commerciali dell’UE con il resto del mondo e il suo ruolo nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio,
And it explains how the EU intends to make sure that the whole world can benefit from the international trade negotiations that were launched in Doha in November 2001. esso descrive la strategia seguita dall’UE per far sì che tutti i paesi possano trarre vantaggio dai negoziati sugli scambi internazionali avviati a Doha nel novembre 2001.
Known as the ‘Doha development agenda’, the new round of negotiations will be a decisive force in shaping trade in the 21st century. Noto come «agenda di sviluppo di Doha», il nuovo giro di negoziati rappresenta una tappa fondamentale per impostare le regole commerciali nel 21o secolo.

Role and responsibilities of the European Union

Ruolo e responsabilità dell’Unione europea

The European Union, with its 15 member countries, represents just 6 % of the world’s population. But it accounts for more than a fifth of global imports and exports. This makes the Union the world’s biggest trader.

Con i suoi 15 Stati membri, l’Unione europea ospita solamente il 6 % della popolazione mondiale. Ciononostante, essa rappresenta oltre un quinto del volume globale delle importazioni ed esportazioni ed è pertanto il più grande attore commerciale a livello mondiale.

Trade was one of the first areas in which EU countries agreed to pool their sovereignty, transferring to the European Commission the responsibility for handling trade matters, including negotiating international trade agreements on their behalf.

Il commercio è uno dei primi settori in cui i singoli paesi dell’UE hanno deciso di cedere la propria sovranità, trasferendo alla Commissione europea le competenze riguardanti la gestione degli affari commerciali, ivi compresa la negoziazione degli accordi commerciali internazionali.

This means that the EU’s 15 Member States negotiate as one, both with their trading partners and at the WTO, thus maximising their influence on the international scene.

Ciò significa che i 15 Stati membri dell’UE partecipano in veste unica ai negoziati con i propri partner commerciali e nell’ambito dell’OMC. Tale approccio permette loro di esercitare la massima influenza sulla scena internazionale.

But a wide range of players are involved in drawing up the EU’s trade policy. Representatives of the governments of the EU countries are regularly and closely consulted, and ministers themselves take the key decisions.

Numerosi attori partecipano all’elaborazione della politica commerciale dell’UE. I rappresentanti dei governi dei paesi membri vengono consultati regolarmente e direttamente e gli stessi ministri sono chiamati a prendere le decisioni più importanti.

The European Parliament is closely involved in all developments. The Commission is continually organising a wide consultation of civil society, such as non-governmental organisations (NGOs), trade unions, and business. Il Parlamento europeo partecipa in prima persona a tutti gli sviluppi della politica commerciale. Per conto suo, la Commissione organizza costantemente ampie consultazioni degli attori della società civile, come ad esempio le organizzazioni non governative (ONG), i sindacati e l’industria.

This enables the EU to be sensitive to all interests as it works to expand trade and to create a win–win situation for all players.

Ciò consente all’UE di tener conto degli interessi di tutti mentre lavora per incrementare il volume degli scambi e di creare una situazione reciprocamente vantaggiosa per tutte le parti interessate.

Europeans trade a lot

Gli europei sono protagonisti del commercio

The European Union is:

L’Unione europea è:

the world’s leading exporter of goods: over 973 billion euro in 2001, almost a fifth of the world total;

il principale esportatore di merci a livello mondiale: oltre 973 miliardi di euro nel 2001, ossia circa un quinto del volume mondiale;

the world’s leading exporter of services: 291 billion in euro 2000, 23.9 % of the world total;

il principale esportatore di servizi a livello mondiale: 291 miliardi di euro nel 2000, pari a 23,9 % del volume complessivo;

the world’s leading source of foreign direct investment (362 billion euro in 2000) and the second largest home for foreign investment (176.2 billion euro in 2000) after the United States (304.9 billion euro)

la principale fonte di investimenti esteri diretti a livello globale (362 miliardi di euro nel 2000) e il secondo maggiore beneficiario di investimenti esteri (176,2 miliardi di euro nel 2000) dopo gli Stati Uniti (304,9 miliardi di euro)

the main export market for some 130 countries around the globe;

il principale mercato di esportazione per circa 130 paesi;

a relatively open economy: international trade accounted for over 14 % of its gross domestic product in 2000, compared with 12 % for the United States and 11 % for Japan.

un’economia relativamente aperta: nel 2000 gli scambi internazionali rappresentavano oltre il 14 % del prodotto interno lordo, rispetto al 12 % negli Stati Uniti e all’11 % in Giappone.

What do we buy and sell?

Cosa compriamo e cosa vendiamo?

There are four main categories of things that are traded internationally or flow across borders. Trade rules vary by category, and different countries are strong in different categories.

Esistono quattro categorie principali di prodotti che vengono scambiati a livello internazionale o che viaggiano attraverso le frontiere. Le norme commerciali variano a seconda della categoria e ciascun paese si specializza in una o più categorie.

Goods: This covers all types of physical goods, such as food, clothing, raw materials and machinery.

Beni: questa categoria comprende tutti i tipi di prodotti materiali, come ad esempio i generi alimentari, l’abbigliamento, le materie prime e i macchinari.

Services: This covers things like tourism, banking and telecommunications.

Servizi: a questa categoria appartengono ad esempio il turismo, il settore bancario e le telecomunicazioni.

Intellectual property: This covers trade and investment in ideas and creativity: copyright, industrial design, artists’ rights, etc.

Proprietà intellettuale: questa categoria riguarda l’applicazione delle idee e della creatività in campo commerciale e i relativi investimenti: diritti d’autore, disegno industriale, diritti dell’artista ecc.

Foreign direct investment (FDI): This is when a company from one country buys or establishes a company in another country. This is an alternative to trade and an important part of ‘globalisation’. The concept does not include financial investments, where the owner of the money has no direct influence on the running of a company in which he or she owns shares.

Investimenti esteri diretti (IED): in questo caso una società in un paese acquista o costituisce una società in un altro paese. Tale attività costituisce un’alternativa al commercio e rappresenta una parte importante della «globalizzazione». Gli IED non comprendono gli investimenti finanziari, in cui il proprietario del capitale non esercita alcuna influenza diretta sulla gestione della società di cui detiene un pacchetto azionario.

Free and fair

Libertà ed equità degli scambi

The European Union’s aim is free but fair world trade. In other words, a system where all countries trade freely with one another on equal terms and without protectionist barriers. The EU wants a ‘level playing field’ for all countries and clear ‘rules of the game’ for everyone to follow. The system should be transparent — fully open to public scrutiny.

Obiettivo dell’Unione europea è garantire la libertà e l’equità degli scambi internazionali. In altre parole, essa punta a creare un sistema in cui tutti i paesi possano commerciare liberamente tra di loro in maniera equa e senza barriere protezionistiche. L’UE auspica che tutti i paesi possano operare in «condizioni di parità» e nel rispetto di «regole del gioco» chiaramente stabilite. Il sistema dovrebbe essere trasparente e pubblicamente aperto ai controlli.

To achieve this, the EU’s strategy is to open up its own market while others do likewise. It seeks to remove obstacles to trade gradually, at a pace the EU and others can sustain, to settle disputes peacefully and to build up a body of internationally agreed rules.

Per realizzare tale obiettivo, l’UE si è impegnata ad aprire il proprio mercato e anche gli altri paesi adottano misure analoghe. L’intenzione è quella di eliminare gradualmente le barriere commerciali, a un ritmo sostenibile per tutti i paesi, di risolvere le dispute in maniera pacifica e di elaborare una serie di norme concordate a livello internazionale.

To ‘open up’ or to ‘liberalise’ trade must be seen in comparison with the situation created in years gone by when almost all governments in the world restricted imports into their country, with the intention of helping the economy in their country.

La «apertura» o la «liberalizzazione» degli scambi crea una situazione diversa rispetto a quella verificatasi in passato, quando quasi tutti i governi limitavano le importazioni nel proprio paese al fine di aiutare l’economia nazionale.

Opening up markets means removing trade barriers between countries. This was a basic goal of the Union from the earliest days. In the 1960s, it created a ‘customs union’ between its member countries. In other words, any EU country could trade any quantity of goods with any other EU country without having to pay customs duties and tariffs.

Aprire i mercati significa eliminare le barriere commerciali tra i paesi. Questo è stato uno dei principali obiettivi della Comunità sin dai suoi primi giorni di vita. Negli anni sessanta i paesi membri hanno istituito tra di loro una «unione doganale». In altre parole, ciascun paese della Comunità poteva scambiare una quantità illimitata di prodotti con qualsiasi altro paese membro senza dover pagare dazi e tariffe doganali.

A ‘single external tariff’ was also introduced. In other words, non-EU countries exporting products to the EU were charged the same tariff regardless of which EU country was importing the goods. This made life simpler for traders and cut down their paperwork.

Parallelamente, è stata introdotta una «tariffa esterna unica». In altri termini, i paesi non appartenenti alla Comunità che esportavano i propri prodotti nel suo territorio dovevano pagare la stessa tariffa a prescindere dal paese di importazione. Ciò rendeva la vita più facile agli operatori commerciali, snellendo nel contempo le procedure burocratiche.

But although the tariff barriers were removed, many ‘non-tariff’ barriers to trade still remained. For example, different EU countries had different administrative requirements and different rules on things like packaging and labelling — all of which hindered trade between them.

Nonostante l’eliminazione delle barriere tariffarie, permanevano tuttavia numerosi ostacoli commerciali «non tariffari». Ad esempio, i diversi paesi della Comunità applicavano disposizioni amministrative e norme differenti in settori come ad esempio l’imballaggio e l’etichettatura, il che contribuiva ad ostacolare gli scambi tra di essi.

That is why, in 1992, the EU launched its ‘single market’, removing non-tariff barriers to trade in goods, and also opening up trade in services within the Union.

Ciò spiega perché, nel 1992, l’UE ha creato il «mercato unico», eliminando gli ostacoli non tariffari agli scambi di merci e aprendo il commercio nel settore dei servizi all’interno dell’Unione.

Trade in the EU treaty

Il commercio nel trattato dell’UE

EU trade policy is enshrined in Article 131 of the EC Treaty. This article sets the objectives of the common commercial policy as being to ‘contribute, in the common interest, to the harmonious development of world trade, the progressive abolition of restrictions on international trade and the lowering of customs barriers’.

La politica commerciale dell’UE è sancita dall’articolo 131 del trattato CE. In base a tale articolo, obiettivo della politica commerciale comune è «contribuire, secondo l’interesse comune, allo sviluppo armonico del commercio mondiale, alla graduale soppressione delle restrizioni agli scambi internazionali ed alla riduzione delle barriere doganali».

This blends seamlessly with the aims of the Treaty in general (Article 2): ‘to promote […] harmonious, balanced and sustainable development of economic activities, a high level of employment and social protection, […] a high degree of competitiveness and improvement of the quality of the environment, the raising of the standard of living and quality of life …’.

Ciò è perfettamente in linea con l’obiettivo generale del trattato (articolo 2), ossia: «promuovere (…) uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, (…) un alto grado di competitività e il miglioramento della qualità dell’ambiente, il miglioramento del tenore e della qualità della vita (…)».

(Treaty establishing the European Community)

(Trattato che istituisce la Comunità europea)

Doing what you are good at

Sfruttare i propri punti di forza

Opening up trade stimulates the economy as a whole. It boosts the revenues of exporting countries and offers consumers in the importing countries a wider choice of goods and services at lower prices because of increased competition. Ultimately it allows all countries to produce and export the goods and services with which they are best placed to compete.

L’apertura degli scambi stimola l’intera economia. Aumenta le entrate dei paesi esportatori e offre ai consumatori dei paesi importatori una scelta più ampia di beni e servizi a prezzi ridotti grazie alla maggiore concorrenza. Tutti i paesi hanno quindi la possibilità di produrre ed esportare i prodotti e i servizi con i quali essi sono maggiormente in grado di competere.

So globalisation can boost economic growth. But it can also be disruptive. Larger and more open markets mean increased competition between businesses and also between countries. By pitting unequally developed economies against one another, globalisation may, if unharnessed, widen the gap between rich and poor countries and further sideline the poorest economies.

La globalizzazione può pertanto contribuire a promuovere la crescita economica. Tuttavia, essa può avere anche un impatto negativo. L’apertura e l’espansione dei mercati si traduce in un aumento della concorrenza tra le imprese e anche tra i singoli paesi. Contrapponendo le economie con diversi gradi di sviluppo, la globalizzazione può, se non controllata, ampliare il divario tra paesi ricchi e paesi poveri, contribuendo in tal modo ad emarginare ulteriormente le economie meno avanzate.

Individual nation States cannot deal with this problem. When business goes global, the rules of fair play must also be set globally. Only through international agreement can we harness globalisation and make it work for the good of all.

I singoli Stati-nazione non sono in grado di risolvere tale problema. Quando il commercio assume una dimensione mondiale, anche le regole del gioco devono essere stabilite a livello globale. Solo attraverso un accordo internazionale riusciremo a controllare la globalizzazione consentendo a tutti paesi di raccoglierne i frutti.

So EU trade policy now covers a broader canvas, beyond trade liberalisation. It is about updating and improving international rules, and giving them a wider coverage to ensure fair trade and harnessed globalisation. It is about promoting an international agenda that benefits the developing world, and addressing issues of general public concern. One of the key challenges today is to ensure that world trade rules take account of non-market concerns, particularly the environment, public services, food safety, agriculture and culture.

Pertanto, la politica commerciale dell’UE assume oggi una dimensione più ampia, che va al di là della semplice liberalizzazione degli scambi. Si tratta di aggiornare e migliorare le norme internazionali, estendendo il loro campo di applicazione al fine di garantire l’equità degli scambi e promuovere una globalizzazione controllata. È inoltre necessario definire un programma internazionale che vada a vantaggio dei paesi in via di sviluppo e affrontare i grandi temi di interesse pubblico. Oggi una delle sfide principali consiste nel garantire che le norme sugli scambi internazionali tengano conto anche dei temi non direttamente legati al mercato, in particolare l’ambiente, i servizi pubblici, la sicurezza alimentare, l’agricoltura e la cultura.

Multilateral and bilateral

Livello multilaterale e bilaterale

EU trade policy works on two complementary levels:

La politica commerciale dell’UE si articola su due livelli complementari:

the ‘multilateral’ level refers to the system of trading rules agreed by all WTO member countries worldwide;

il livello «multilaterale» si riferisce al sistema di norme commerciali concordate a livello mondiale da tutti i paesi membri dell’OMC;

the ‘bilateral and regional’ level means trade between the EU and individual trading partners or with groups of countries that form a single trading bloc in a particular region of the world.

il livello «bilaterale e regionale», che riguarda gli scambi tra l’UE e i singoli partner commerciali o con quei gruppi di paesi che costituiscono un blocco commerciale unico in una determinata regione del mondo.

The EU and the World Trade Organisation

L’UE e l’Organizzazione mondiale del commercio

The European Union has always backed the multilateral trading system. The EU is indeed convinced that the best way to encourage and foster world trade — and thus to promote economic development and prosperity — is to have multilateral trading rules agreed by consensus.

L’Unione europea è sempre stata una sostenitrice del sistema multilaterale degli scambi. Essa è infatti convinta che il modo migliore per incoraggiare e promuovere gli scambi internazionali — e quindi di promuovere lo sviluppo economico e la prosperità — consista nel concordare su base consensuale le norme commerciali multilaterali.

That is why the EU played a major role in setting up the World Trade Organisation, and it is a very active participant in the WTO.

Ciò spiega perché l’UE abbia svolto un ruolo chiave nella creazione dell’Organizzazione mondiale del commercio, alla quale partecipa in maniera particolarmente attiva.

Forum for the whole world

Un foro di rappresentanza per tutti i paesi

The World Trade Organisation is the core of the international rules-based system for world trade. Based in Geneva, it provides a forum for multilateral negotiations on trade, together with a rule book and mechanisms for ensuring that its members play by the rules. These mechanisms include a procedure for settling disputes.

L’Organizzazione mondiale del commercio rappresenta l’elemento centrale del sistema di norme internazionali per il commercio mondiale. Tale organismo, con sede a Ginevra, rappresenta un foro per i negoziati multilaterali sul commercio e fornisce una serie di regolamenti e meccanismi per garantire che i propri membri si attengano alle norme stabilite. Tra i vari meccanismi è compresa una procedura per la composizione delle controversie.

As the world economy globalises, the WTO is the most legitimate forum for removing obstacles to trade, creating and enforcing global rules and making them compatible with rules drawn up by other multilateral bodies. The aims of the EU’s work in the WTO effort are:

Di fronte alla progressiva globalizzazione dell’economia mondiale, l’OMC rappresenta l’organismo dotato di maggiore legittimità per eliminare le barriere commerciali, elaborare e applicare le norme internazionali e renderle compatibili con quelle messe a punto da altri organismi internazionali. Nell’ambito delle attività dell’OMC, l’UE persegue i seguenti obiettivi:

to open up markets in goods, services and investment in accordance with clear rules and following a timetable that enables all countries to implement them;

aprire i mercati dei prodotti, dei servizi e degli investimenti applicando norme chiare con scadenze tali da consentire a tutti i paesi di garantirne l’attuazione;

to make the WTO more open, accountable and effective by engaging in discussion with other groups and organisations;

rendere l’OMC più aperta, responsabile ed efficiente, avviando un dibattito con gli altri gruppi e le altre organizzazioni;

to bring developing countries fully into the WTO’s decision-taking processes, helping them to integrate with the world economy.

coinvolgere pienamente i paesi in via di sviluppo nel processo decisionale dell’OMC, aiutandoli ad integrarsi nell’economia mondiale.

World Trade Organisation

Organizzazione mondiale del commercio

Established: 1 January 1995 (but with its predecessor GATT dating back to the 1940s).

Istituita il: 1o gennaio 1995 (il predecessore dell’OMC, il GATT, risale agli anni quaranta).

Membership: 144 countries at the start of 2002, accounting for over 90 % of all trade in the world.

Paesi membri: 144 paesi all’inizio del 2002, pari a oltre il 90 % dell’intero commercio mondiale.

Rounds: Countries tend to negotiate over several years on new agreements for a group of subjects. These series of negotiations are called ‘rounds’. Examples are the ‘Uruguay Round’ 1986–94 and the round that started in 2001 called ‘The Doha development agenda’.

Round: i paesi membri tendono a negoziare per diversi anni una serie di nuovi accordi riguardanti un gruppo specifico di argomenti. Tali serie di negoziati sono noti come «round». Alcuni esempi sono l’«Uruguay Round» 1986-1994 e il round di negoziati avviato nel 2001 e battezzato «Agenda di sviluppo di Doha».

Functions:

Funzioni:

Administering WTO trade agreements

Gestire gli accordi commerciali dell’OMC

Forum for trade policy discussions and negotiations

Foro per le discussioni e i negoziati riguardanti la politica commerciale

Handling and resolving trade disputes

Gestione e composizione delle dispute commerciali

Monitoring national trade policies

Monitoraggio delle politiche commerciali nazionali

Technical assistance and training for developing countries

Assistenza tecnica e formazione per i paesi in via di sviluppo

Cooperation with other international organisations

Cooperazione con le altre organizzazioni internazionali.

The WTO was set up in 1995, but the multilateral trading system on which it is based is far older. Eight separate rounds of international negotiations under the General Agreement on Tariffs and Trade (GATT) have progressively abolished tariffs and other trade barriers over the past 50 years.

L’OMC è stata istituita nel 1995. Tuttavia, il sistema multilaterale degli scambi sul quale essa si basa risale a molti anni prima. Gli otto round di negoziati internazionali promossi nel quadro dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio internazionale (GATT) hanno progressivamente abolito le tariffe e le altre barriere commerciali nel corso degli ultimi 50 anni.

The WTO now has 144 members, including China and Taiwan which joined in 2001. It is the only international body policing trade in goods, services and intellectual property rights among its members.

L’OMC conta oggi 144 membri, comprese la Cina e Taiwan, unitesi all’organizzazione nel 2001. Essa rappresenta l’unico organismo internazionale che disciplina l’interscambio di merci, servizi e diritti di proprietà intellettuale tra i propri membri.

Agreements are negotiated by governments whose aim is to ensure there is a comprehensible, reliable framework of rules for importers and exporters worldwide, enabling them to operate in the certainty there will be no sudden, unpredictable changes in policy.

Gli accordi vengono negoziati dai governi. L’obiettivo è garantire che gli importatori ed esportatori di tutto il mondo possano disporre di un quadro normativo completo e affidabile ed essere al riparo da improvvisi ed imprevedibili cambiamenti nella politica commerciale.

The more members there are, the more effective the WTO’s rules are likely to be. That is why the EU actively encouraged China to join, and is now working hand in hand with Russia and a number of other countries to help them prepare for WTO entry.

L’incisività delle norme OMC è direttamente proporzionale al numero dei suoi membri. Ecco perché l’UE ha attivamente incoraggiato la Cina ad aderire all’organizzazione ed è attualmente impegnata a collaborare con la Russia e con numerosi altri paesi per aiutarli a prepararsi all’adesione.

Ensuring countries play by the rules

Garantire il rispetto delle norme da parte dei singoli paesi

The dispute settlement system is one of the cornerstones of the WTO. It gives all WTO members confidence that the commitments and obligations they have negotiated are honoured.

Il sistema di risoluzione delle controversie rappresenta uno dei principali pilastri dell’OMC. Grazie a tale sistema, tutti i membri dell’organizzazione possono contare sul fatto che gli impegni e gli obblighi da essi negoziati vengano rispettati.

The dispute settlement mechanism, which was introduced in 1995, is a forum that parties may use to assert their rights under multilateral trade agreements. WTO member countries are not allowed to take revenge on one another in response to alleged violations of the agreed rules. Instead, all 144 members have exactly the same right to seek redress via the WTO if they believe one of their trading partners is breaking the rules. Thus, the mechanism protects weaker members against arbitrary or unilateral action by the strongest.

Il sistema di risoluzione delle controversie, introdotto nel 1995, è uno strumento al quale possono far ricorso i singoli paesi membri per difendere i propri diritti nell’ambito degli accordi commerciali multilaterali. Ai membri dell’OMC non è consentito adottare misure di rappresaglia nei confronti degli altri paesi in risposta a presunte violazioni delle norme concordate. Tutti e 144 i paesi membri hanno esattamente lo stesso diritto di rivalsa in ambito OMC qualora ritengano che uno dei partner commerciali stia violando le norme. Pertanto, il sistema protegge i membri più deboli da interventi arbitrari o unilaterali da parte dei paesi più forti.

The procedures for dispute settlement encourage the parties to settle their differences through consultation. Otherwise, panels of experts make rulings, which have to be endorsed or rejected by the WTO’s full membership.

Il meccanismo di risoluzione delle controversie incoraggia le parti a superare le divergenze attraverso la consultazione. In altri casi, i comitati di esperti adottano delle decisioni che devono essere adottate o respinte all’unanimità dai membri dell’OMC.

All WTO members, developing countries as well as the big players, are making more use of the mechanism, and it has helped to ensure real market opening. However, the EU believes there is still room for improvement, notably in respect of speed and the types of sanctions possible.

Tutti i membri dell’OMC, sia i paesi in via di sviluppo che quelli industrializzati, ricorrono in maniera crescente al suddetto meccanismo, il quale ha contribuito in maniera concreta a promuovere l’apertura dei mercati. Tuttavia, l’UE ritiene che vi sia ancora spazio per ulteriori miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda i tipi di sanzioni previste e la rapidità nella loro applicazione.

The EU has put forward proposals for making the procedures more transparent to the outside world, and for helping developing countries handle the process.

L’UE ha presentato una serie di proposte per rendere le procedure più trasparenti agli occhi degli altri paesi e per aiutare i paesi in via di sviluppo a gestire il relativo processo.

Goods

Services

United States 20.8 %

United States 21.2 %

EU 18.8 %

EU 23.8 %

Candidate countries 4.1 %

Candidate countries 3.8 %

Japan 8.8 %

Japan 8.2 %

Asia: ASEM excluding Japan (1) 11.2´ %

Asia: ASEM excluding Japan (1) 11.2´ %

Rest of the world 17.8 %

Rest of the world 23.7 %

Latin America excluding Mexico: 4.0 %

Latin America excluding Mexico: 3.2 %

Canada and Mexico: 9.3 %

Canada and Mexico: 4.9 %

(1) ASEM: The nine Asian partners of the ‘Asia–Europe meeting’ (ASEM) other than Japan: Brunei, China, Indonesia, Malaysia, Philippines, Thailand, Singapore, South Korea, Vietnam.

Beni

Servizi

Stati Uniti 20,8 %

Stati Uniti 21,2 %

UE 18,8 %

UE 23,8 %

Paesi candidati 4,1 %

Paesi candidati 3,8 %

Giappone 8,8 %

Giappone 8,2 %

Asia: ASEM escluso il Giappone (1) 11,2´ %

Asia: ASEM escluso il Giappone (1) 11,2´ %

Resto del mondo 17,8 %

Resto del mondo 23,7 %

America latina escluso il Messico: 4,0 %

America latina escluso il Messico: 3,2 %

Canada e Messico: 9,3 %

Canada e Messico: 4,9 %

(1) ASEM: I nove partner asiatici del «vertice Asia-Europa» (ASEM) ad esclusione del Giappone: Brunei, Cina, Indonesia, Malaysia, Filippine, Thailandia, Singapore, Corea del Sud, Vietnam.

Figures for 2000, imports and exports together.

Dati relativi al 2000, importazioni ed esportazioni.

Source: Eurostat.

Fonte: Eurostat.

The EU’s bilateral trade agreements

Gli accordi commerciali bilaterali dell’UE

The European Union is the world’s biggest trading power. Though it operates according to trade rules that are set multilaterally, the actual exchange of goods and services takes place bilaterally — between the EU and individual trading partners. However, what takes place bilaterally and what happens at the multilateral level often reinforce each other. The EU’s bilateral agreements with individual trading partners, or with regional groupings of countries, are often designed to pursue goals that are subsequently achieved through multilateral negotiations.

L’Unione europea è la più grande potenza commerciale a livello mondiale. Sebbene essa operi sulla base di norme commerciali concordate in sede multilaterale, lo scambio di beni e servizi ha luogo in realtà a livello bilaterale, tra l’UE e i singoli partner commerciali. Tuttavia, spesso le operazioni bilaterali e quelle multilaterali si rafforzano a vicenda. Nella maggior parte dei casi, gli accordi bilaterali siglati dall’UE con i singoli partner commerciali o con i vari raggruppamenti regionali di paesi perseguono obiettivi la cui realizzazione avviene successivamente nell’ambito dei negoziati multilaterali.

EU tariffs on industrial products are among the lowest in the world and most of them will disappear in 2004 in line with the Union’s commitments from 1994 under the Uruguay Round of international trade negotiations.

Le tariffe applicate dall’UE sui prodotti industriali sono tra le più basse a livello mondiale. La maggior parte di esse verrà abolita nel 2004 conformemente agli impegni adottati dall’Unione a partire dal 1994 nell’ambito dell’Uruguay Round dei negoziati commerciali internazionali.

As it is, most of the EU’s imports are already duty free or enter the EU at preferential rates under the terms of bilateral trade agreements or the EU’s generalised system of preferences regime. For example, more than 50 % of finished steel imports enter the EU duty free from countries in central and eastern Europe with which the EU has bilateral association agreements.

Attualmente, la maggior parte delle importazioni dell’UE sono già esenti da dazio o beneficiano di aliquote preferenziali in virtù degli accordi commerciali bilaterali o del sistema delle preferenze generalizzate dell’UE. Ad esempio, oltre il 50 % delle importazioni di acciaio lavorato proveniente dai paesi dell’Europa centrale e orientale legati all’UE da accordi bilaterali di associazione sono esenti da dazio.

Doing business with neighbours

I rapporti commerciali con i paesi limitrofi

Trade has helped the EU establish closer links with its immediate neighbours. In the first place, the Union has stepped up its trade with the candidate countries of central and eastern Europe that are due to join the EU. The agreements with these countries, known as ‘Europe agreements’, are intended to create a free trade area between them and the EU before they actually join.

Grazie al commercio, l’UE ha potuto sviluppare rapporti più stretti con i paesi limitrofi. In primo luogo, l’Unione ha rafforzato le relazioni commerciali con i paesi candidati dell’Europa centrale e orientale che presto aderiranno all’UE. Obiettivo degli accordi siglati con tali paesi, noti come «accordi europei di associazione», è creare un’area di libero scambio tra tali paesi e l’UE prima della loro effettiva adesione.

Thanks to these agreements, a much greater proportion of the exports from these countries now goes to the EU. The agreements also relate to the free movement of services, payments and capital for trade and investment.

In virtù di tali accordi, l’UE assorbe oggi una percentuale di gran lunga maggiore delle esportazioni provenienti da tali paesi. Gli accordi riguardano anche la libera circolazione dei servizi, dei pagamenti e dei capitali per il commercio e gli investimenti.

In addition, these countries will have to bring their national trade legislation into line with EU law before they become EU members. Association agreements with the other candidate countries — Cyprus, Malta and Turkey — contain similar provisions.

Inoltre, prima di aderire all’Unione europea tali paesi dovranno adeguare la propria legislazione nazionale in campo commerciale a quella dell’UE. Gli accordi di associazione con gli altri paesi candidati — Cipro, Malta e Turchia — contengono disposizioni analoghe.

For the Balkan countries, which could eventually join the EU, trade is an instrument of reconstruction. The EU has removed customs duties on 95 % of exports from these countries in order to boost their economic recovery and strengthen their trade links with western Europe.

Nei Balcani, per i quali non è esclusa l’adesione all’UE in una fase successiva, gli scambi rappresentano uno strumento per la ricostruzione. L’UE ha abolito i dazi doganali sul 95 % delle esportazioni originarie di tali paesi al fine di promuovere la ripresa economica di questi ultimi e rafforzare i loro rapporti commerciali con l’Europa occidentale.

At the same time, the EU intends to conclude ‘stabilisation and association agreements’ with these countries, similar to those signed with the candidate countries. Agreements have already been signed with Croatia and with the Former Yugoslav Republic of Macedonia.

Nel contempo, l’UE intende concludere con tali paesi accordi di «stabilizzazione e associazione» simili a quelli siglati con i paesi candidati. Accordi sono già stati firmati con la Croazia e con l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia.

The EU also has a regional strategy for relations with its neighbours in the Mediterranean region. In 1995, it began what is called the ‘Barcelona process’. This seeks, by means of a network of bilateral agreements and regional arrangements, to establish a Euro-Mediterranean free trade area by 2010.

L’UE ha inoltre elaborato una strategia regionale per le relazioni con i paesi dell’area mediterranea. Nel 1995, essa ha avviato il cosiddetto «processo di Barcellona», il cui obiettivo è creare un’area di libero scambio euromediterranea entro il 2010 attraverso l’istituzione di una rete di accordi bilaterali e regionali.

To move this process forward, association agreements have been signed with Algeria, Egypt, Israel, Jordan, Lebanon, Morocco, the Palestinian Authority and Tunisia. Negotiations are ongoing with Syria.

Per favorire tale processo sono stati firmati accordi di associazione con i seguenti paesi: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Autorità palestinese e Tunisia. Attualmente sono in corso negoziati con la Siria.

EU trade: the big players / I partner commerciali dell’UE: gli attori principali

 

Trade partner

Imports into the EU

(billion euro)

Exports from the EU

(billion euro)

Percentage of total trade

(imports 

+ exports)

EU global trade

         985

990

100

1. United States

        174

239

 20.9

2. The 10 countries due to  join the EU in 2004

107

125

 11.7

3. Switzerland

     59

71

   6.5

4. China

81

 34

  5.8

5. Japan

     68

 42

  5.6

6 African, Caribbean and Pacific countries (ACP)

46

40

  4.4

7. Russia

     48

 30

  3.9

8. Norway

45

26

  3.6

Figures for 2002, trade in goods.
Source: Eurostat.

Dati relativi al 2002, commercio di beni.
Fonte: Eurostat.
 

Partner commerciale

Importazioni nell’UE

(miliardi di euro)

Esportazioni dall’UE

(miliardi di euro)

Percentuale del volume complessivo degli scambi

(import. + esport.)

Flussi commerciali internazionali dell’UE

985

990

100

1. Stati Uniti

174

239

20,9

2. I 10 paesi che aderiranno all’ UE nel 2004

107

125

11,7

3. Svizzera

59

71

6,5

4. Cina

81

34

5,8

5 Giappone

68

42

5,6

6.I paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (paesi ACP)

46

40

4,4

7. Russia

48

30

3,9

8. Norvegia

45

26

3,6

Opening up trade around the world

Apertura degli scambi su scala mondiale

The EU is encouraging countries in Africa, Asia and Latin America and other regions of the word to forge closer ties with one another, just as the countries of Europe have done. Europe’s own experience of ‘regional integration’ has brought many advantages, and the EU believes that integration in other regions of the world will put its trading partners in a better collective position to benefit from globalisation.

L’UE è impegnata ad incoraggiare i paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina e delle altre regioni del mondo a rafforzare i legami reciproci ispirandosi al modello di integrazione europea. Anche in Europa, «l’integrazione regionale» ha portato numerosi vantaggi e l’UE ritiene che la promozione dell’integrazione nelle altre regioni del mondo permetterà ai propri partner commerciali di beneficiare appieno della globalizzazione in maniera collettiva.

The EU is committed to ensuring that its agreements are compatible with WTO obligations. The EU expects the same of other WTO members and hopes the current international negotiations under the auspices of the WTO will be a useful opportunity to clarify and strengthen rules in this field for the benefit of all members.

L’UE è impegnata a garantire la compatibilità dei propri accordi con gli obblighi imposti dall’OMC. Essa pretende lo stesso impegno da parte degli altri membri dell’OMC e si augura che gli attuali negoziati internazionali promossi sotto l’egida dell’OMC possano contribuire a chiarire e rafforzare le norme in tale settore a vantaggio di tutti i paesi membri.

The United States is by far the EU’s biggest trading partner, accounting for nearly 22 % of the EU’s total trade (exports plus imports).

Gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale dell’UE e rappresentano quasi il 22 % del volume complessivo degli scambi dell’UE (esportazioni ed importazioni).

Given the volume of their bilateral trade, it is not surprising that the EU and the United States have trade disputes from time to time. While a number of these are handled bilaterally, some end up before the WTO dispute settlement body. Although these disputes make the headlines, the amounts of trade involved are very small in comparison with total US–EU trade flows (less than 2 % of trade).

Considerando il volume degli scambi bilaterali, non sorprende che l’UE e gli Stati Uniti abbiano di tanto in tanto dispute commerciali. Nella maggior parte dei casi queste vengono gestite a livello bilaterale e alcune di esse vengono rinviate all’apposito organo dell’OMC. Sebbene tali dispute figurino nelle prime pagine di tutti i giornali, i relativi volumi commerciali sono estremamente modesti rispetto al volume complessivo degli scambi USA-UE (meno del 2 % degli scambi).

The EU’s relationship with Japan is also of high importance. The EU’s focus here is on the need for Japan to open up its market more to European goods and investments and to get the government to take effective action to reflate the economy.

Anche i rapporti commerciali dell’UE con il Giappone sono molto importanti. L’UE è impegnata a convincere il Giappone ad aprire maggiormente il proprio mercato ai prodotti e agli investimenti europei ed esorta il suo governo ad avviare interventi più incisivi per reflazionare l’economia.

The EU is also negotiating the establishment of a free trade area with the six members of the Gulf Cooperation Council (GCC), which is the regional organisation grouping Bahrain, Kuwait, Qatar, Oman, Saudi Arabia and the United Arab Emirates.

L’UE sta inoltre partecipando a dei negoziati riguardanti l’istituzione di un’area di libero scambio con i sei membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), un’organizzazione regionale che raggruppa i seguenti paesi: Bahrein, Kuwait, Qatar, Oman, Arabia Saudita e Emirati arabi uniti.

The EU is examining ways of promoting bilateral economic relations with Iran through a trade and cooperation agreement which is under negotiation. In addition, the EU has concluded partnership and cooperation agreements with Russia and a number of other countries of the former Soviet Union — Azerbaijan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Moldova and Ukraine. The agreements with Moldova, Russia and Ukraine are part of a process that could lead to the establishment of a free trade area between them and the EU.

L’UE sta valutando le modalità per promuovere le relazioni economiche bilaterali con l’Iran attraverso un accordo commerciale e di cooperazione attualmente in corso di negoziazione. Inoltre, l’UE ha concluso una serie di accordi di partenariato e di cooperazione con la Russia e con diversi altri paesi dell’ex Unione Sovietica: Azerbaigian, Kazakstan, Kirghizistan, Moldavia e Ucraina. Gli accordi con la Moldova, la Russia e l’Ucraina fanno parte di un processo che potrebbe portare alla creazione di un’area di libero scambio tra tali paesi e l’UE.

The EU has recently been very active in its trade relations with Latin America.

Recentemente, l’UE è stata molto attiva nelle sue relazioni commerciali con l’America latina.

A free trade agreement with Mexico came into force in July 2000. This agreement will give EU exports the same access to the Mexican market as those coming from the United States and Canada, its partners in the North American Free Trade Agreement (NAFTA). The EU is scheduled to remove all duties on imports from Mexico by 2003, while Mexico will lift all duties on EU goods by 2007.

Nel luglio 2000 è entrato in vigore un accordo di libero scambio con il Messico. In virtù di tale accordo, alle esportazioni dell’UE saranno riconosciute le stesse possibilità di accesso al mercato messicano rispetto a quelle accordate agli Stati Uniti e al Canada, i due partner legati al Messico dall’accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA). L’UE abolirà tutti i dazi sulle importazioni originarie del Messico a partire dal 2003 e il Messico adotterà la stessa misura entro il 2007.

The EU and Chile have recently concluded the negotiations for an association agreement, delivering the most ambitious and innovative results ever for a bilateral agreement by the EU.

Recentemente, l’UE e il Cile hanno concluso dei negoziati relativi a un accordo di associazione. Tale accordo bilaterale ha prodotto una serie di risultati particolarmente ambiziosi e innovativi.

Negotiations are currently under way to liberalise trade with Mercosur, the South American Common Market consisting of Argentina, Brazil, Paraguay and Uruguay. The EU is already the most important trading partner of the Mercosur countries and the biggest foreign investor in the region. The negotiations will cover not only the liberalisation of trade in goods and services, but also public procurement, intellectual property rights, competition policy and foreign investments.

Attualmente sono in corso negoziati per liberalizzare gli scambi con il Mercosur, il mercato comune sudamericano composto da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. L’UE rappresenta già il principale partner commerciale dei paesi del Mercosur ed è il maggiore investitore estero nella regione. I negoziati riguarderanno non soltanto la liberalizzazione degli scambi di beni e servizi, bensì anche gli appalti pubblici, i diritti di proprietà intellettuale, la politica della concorrenza e gli investimenti esteri.

South Africa concluded a bilateral agreement with the EU on trade, cooperation and development in 2000. According to this agreement, within 12 years, South Africa and the EU will grant free trade status to each other’s exports.

Nel 2000 il Sud Africa ha concluso un accordo bilaterale con l’UE nel settore del commercio, della cooperazione e dello sviluppo. In virtù di tale accordo, nell’arco dei prossimi 12 anni il Sud Africa e l’UE procederanno in maniera reciproca all’abolizione dei dazi sulle esportazioni.

Focus on development

Dare priorità allo sviluppo

The globalisation of trade must not sideline poorer countries. The EU wants to find ways of helping these countries catch up with the rest of the world, instead of facing marginalisation. Improving their access to global markets for agricultural and industrial goods and services is crucial.

La globalizzazione degli scambi non deve provocare l’esclusione dei paesi più poveri. L’UE intende elaborare delle strategie per aiutare tali paesi a tenere il passo con il resto del mondo e combattere l’emarginazione. A tal fine è essenziale migliorare l’accesso, da parte di questi paesi, ai mercati internazionali dei prodotti agricoli e industriali e dei servizi.

The EU demonstrated its support for the 49 ‘least developed countries’ by launching the ‘Everything but arms’ initiative in March 2001. This means the EU is opening its markets to unlimited quantities of all products (except weapons) from those countries and without charging any duties whatsoever.

Nel marzo 2001 l’UE ha dimostrato il proprio sostegno a favore dei 49 «paesi meno sviluppati» mediante il varo dell’iniziativa «Everything but arms» («Tutto tranne le armi»), in base alla quale l’UE si impegna ad aprire i propri mercati ad una quantità illimitata di prodotti (ad eccezione delle armi) provenienti da tali paesi senza applicare alcun tipo di dazio.

As Trade Commissioner Pascal Lamy said: ‘This sends a signal to the rest of the world that we are serious about getting the most disadvantaged to share in the fruits of trade liberalisation.’

Come ha affermato Pascal Lamy, il commissario responsabile del Commercio: «Con questa iniziativa intendiamo inviare un segnale al resto del mondo per sottolineare quanto sia seria la nostra intenzione di consentire ai paesi più svantaggiati di condividere i frutti della liberalizzazione degli scambi».

Everything but arms

L’iniziativa «Tutto salvo le armi»

This initiative is a world first.

Quest’iniziativa è la prima nel suo genere.

On 5 March 2001, the EU became the first major trading power to open its market completely to exports from the world’s least developed countries (LDCs). Il 5 marzo 2001, l’UE è stata la prima grande potenza commerciale ad aver aperto completamente il proprio mercato alle esportazioni provenienti dai paesi meno sviluppati.
On that date, remaining tariffs and quotas were removed from all products (barring arms), though the import duties on bananas, sugar and rice are being removed in stages between 2002 and 2009. In tale data, le restanti tariffe e i contingenti sono stati aboliti per tutti i prodotti (ad eccezione delle armi). Per quanto riguarda le banane, lo zucchero e il riso, le misure di apertura del mercato verranno attuate tra il 2002 e il 2009.
In taking this initiative, the EU was mindful of the interests of its own producers, the interests of developing countries as a whole and of traditional suppliers of these products to the European market. Nel promuovere questa iniziativa, l’UE ha tenuto conto degli interessi dei propri produttori, di quelli dei paesi in via di sviluppo, nonché di quelli dei tradizionali fornitori del mercato europeo dei prodotti in questione.
The EU hopes other industrialised countries will follow its example by adopting similar initiatives. L’UE si augura che anche gli altri paesi industrializzati seguano il suo esempio mediante l’adozione di misure analoghe.

(graph, four columns or similar)

(grafico, quattro colonne o figura analoga)

EU openness to exports from developing countries

Apertura dell’UE alle esportazioni provenienti dai paesi in via di sviluppo

EU 3 % 97 % 100 %

UE 3 % 97 % 100 %

United States 52 %

Stati Uniti 52 %

Canada 45 %

Canada 45 %

Japan 49 %

Giappone 49 %

LDC exports facing protection

Esportazioni dei paesi meno sviluppati soggette a misure di protezione

LDC exports liberalised under ‘Everything but arms’

Esportazioni dei paesi meno sviluppati che beneficiano delle misure di liberalizzazione nell’ambito dell’iniziativa «Everything but arms»

LDC exports entering free of duty

Esportazioni dei paesi meno sviluppati esenti da dazio

In 1999, 97 % of the exports from the world’s least developed countries entered the EU free of duties. Since then, the access has been further liberalised under the ‘Everything but arms’ initiative. Source: United Nations Conference on Trade and Development/European Commission.

Nel 1999, il 97 % delle esportazioni provenienti dai paesi meno sviluppati che entravano nel mercato dell’UE erano esenti da dazio. Da allora, l’accesso di tali prodotti è stato ulteriormente liberalizzato nell’ambito dell’iniziativa «Everything but arms». Fonte: Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (Unctad)/Commissione europea.

Aid and trade together

Unire gli aiuti al commercio

The EU has a tradition of close relationship with the countries in Africa, the Caribbean and the Pacific. Under the Cotonou Agreement concluded with 77 African, Caribbean and Pacific (ACP) countries in February 2000, the European Union adopted an integrated trade and development strategy aimed at bringing the ACP countries smoothly into the world economy.

L’UE vanta una lunga tradizione nei rapporti con i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Nell’ambito dell’accordo di Cotonou, concluso con 77 paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) nel febbraio 2000, l’Unione europea ha adottato una strategia integrata per il commercio e lo sviluppo il cui obiettivo è promuovere la graduale integrazione dei paesi ACP nell’economia mondiale.

The Cotonou Agreement will run until 2007. It will then be replaced by agreements of a new type, called economic partnership agreements (EPAs). Negotiations between the EU and ACP countries on these new agreements started in September 2002. The EPAs will deal with political questions, economic and trade cooperation and development aid. They are likely to take the form of agreements between the EU and groups of neighbouring ACP countries.

L’accordo di Cotonou scadrà nel 2007, quando sarà sostituito da un nuovo tipo di accordi, i cosiddetti accordi di partenariato economico (APE). L’UE e i paesi ACP hanno avviato i relativi negoziati nel settembre 2002. Gli APE riguarderanno le questioni politiche, la cooperazione economica e commerciale e gli aiuti allo sviluppo. Probabilmente, essi si tradurranno in accordi tra l’UE e alcuni raggruppamenti di paesi ACP confinanti.

This new approach is a response to the debate on globalisation, from which it is clear that neither European-funded development projects nor trade rules with increasingly open markets have led to acceptable living conditions in the poorest countries of the world.

Questo nuovo approccio è una risposta al dibattito sulla globalizzazione, che ha dimostrato chiaramente che né i progetti di sviluppo finanziati dall’UE né le norme in campo commerciale per una progressiva apertura dei mercati hanno creato condizioni di vita accettabili nei paesi più poveri.

A key strategy in the new approach is to strengthen the regional economic integration within different ACP subregions. Poor countries should not only try to sell more to EU countries, they should also trade more with each other. Free trade agreements between neighbouring countries can create larger, more effective markets which are attractive to local and foreign investors. The EPAs should deal with all factors that constrain business activities in ACP countries. The EU will continue to give wide-ranging economic support to these countries.

Una delle principali strategie di tale approccio consiste nel rafforzare l’integrazione economica regionale all’interno delle diverse subregioni dell’area ACP. Oltre a cercare di incrementare le proprie esportazioni verso i mercati dell’UE, i paesi poveri dovrebbero anche intensificare gli scambi tra di loro. Gli accordi di libero scambio tra paesi confinanti contribuiscono ad ampliare e a rendere più efficienti i mercati, rendendoli attraenti agli occhi degli investitori locali ed esteri. Gli APE dovrebbero tener conto di tutti i fattori che limitano le attività commerciali nei paesi ACP. L’UE continuerà a fornire un ampio sostegno economico a tali paesi.

Least developed countries exports to the EU

Quota delle esportazioni dei paesi meno sviluppati destinate all’UE

EU 52 %

UE 52 %

United States 42 %

Stati Uniti 42 %

Japan 5 %

Giappone 5 %

Canada 1 %

Canada 1 %

The value of exports from developing countries to the EU has been rising steadily, and in 2000 amounted to EUR 432 billion, double the total in 1990. The EU is the world’s biggest importer of goods from the 49 least developed countries (LDCs). The chart shows the distribution of LDC exports to the four richest trading blocs. Figures for 2000. Source: European Commission.

Il valore delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo verso l’UE ha registrato un costante aumento e nel 2000 ammontava a 432 miliardi di euro, ossia il doppio rispetto ai livelli del 1990. L’UE è il principale importatore di prodotti provenienti dai 49 paesi meno sviluppati. Il grafico illustra la ripartizione delle esportazioni di tali paesi tra le quattro principali potenze commerciali. I dati si riferiscono al 2000. Fonte: Commissione europea.

The Doha development agenda: a new era for world trade

L’agenda di sviluppo di Doha: una nuova era per gli scambi internazionali

On 14 November 2001, the 142 members of the WTO concluded the fourth ministerial conference with a decision to launch a new round of world trade talks. Called the ‘Doha development agenda’, this round will include both further trade liberalisation and a review of trade rules.

Il 14 novembre 2001, i 142 paesi membri dell’OMC hanno concluso la quarta conferenza ministeriale annunciando la decisione di avviare un nuovo round di negoziati sugli scambi internazionali. Tale round, battezzato «agenda di sviluppo di Doha», prevede un’ulteriore liberalizzazione degli scambi e una revisione delle norme in campo commerciale.

It is underpinned by the commitment of WTO members to help developing countries benefit fully from future WTO decisions. The negotiations will last three years — until January 2005.

L’iniziativa è rafforzata dall’impegno, da parte dei paesi membri dell’OMC, ad aiutare i paesi in via di sviluppo a beneficiare appieno delle future decisioni dell’organizzazione. I negoziati dureranno tre anni e scadranno nel gennaio 2005.

The EU believes that the new WTO round, which it helped to launch, is the best way to ensure that trade expansion strikes a balance between economic growth, environmental protection and the promotion of social equity — in other words, sustainable development.

L’UE ritiene che il nuovo round di negoziati OMC che essa ha contribuito ad avviare rappresenti la soluzione migliore per garantire che l’espansione degli scambi crei un giusto equilibrio tra crescita economica, tutela dell’ambiente e promozione dell’equità sociale, in altre parole, che assicuri uno sviluppo sostenibile.

The EU finds the new round timely because:

L’UE è dell’avviso che il nuovo round di negoziati cada nel momento giusto, perché:

·          globalisation is accelerating. Its positive effects need to be harnessed in the interests of both developing and industrialised countries. This should be done by boosting opportunities for trade while creating a regulatory framework that offers predictability, stability and transparency;

·          la globalizzazione procede ad un ritmo sempre più spedito. I suoi effetti positivi devono essere sfruttati nell’interesse dei paesi in via di sviluppo e di quelli industrializzati. A tal fine è necessario promuovere le opportunità di scambio creando nel contempo un quadro normativo che garantisca la prevedibilità, la stabilità e la trasparenza;

·          people are becoming increasingly aware of global issues such as the environment, investment, competition, consumer protection, and public health and safety. The world trade community needs to take all of these public concerns into account.

·          l’opinione pubblica è sempre più sensibile alle questioni di interesse mondiale come ad esempio l’ambiente, gli investimenti, la concorrenza, la tutela dei consumatori, la salute pubblica e la sicurezza. La comunità degli scambi internazionali deve tener conto di tutte queste preoccupazioni dell’opinione pubblica.

Priorities for the future

Priorità per il futuro

The new agenda sets WTO members on the path towards the following.

L’agenda di Doha impegna i paesi membri dell’OMC ad adottare la seguente strategia.

Further opening up their markets for goods and services: This is the traditional task of the WTO. Members need to do more to open their markets on the basis of predictable and non-discriminatory rules. Trade should be liberalised as comprehensively as possible, so that countries can negotiate concessions in one sector against gains in another.

Ulteriore apertura dei rispettivi mercati di beni e servizi: questo è il compito tradizionale dell’OMC. I paesi membri devono intensificare gli sforzi per aprire i propri mercati applicando norme prevedibili e non discriminatorie. La liberalizzazione dovrebbe essere attuata mediante un approccio il più globale possibile, affinché i singoli paesi possano negoziare le concessioni in un settore in cambio di altre concessioni in un altro settore.

Helping developing countries get better access to the markets of advanced countries: As developed countries open up their markets, businesses and citizens in those countries will have better access to imported products. This should happen at a pace that allows developing countries to adjust successfully to increased competitive pressures.

Aiutare i paesi in via di sviluppo ad accedere con più facilità ai mercati dei paesi industrializzati: l’apertura dei mercati da parte dei paesi industrializzati si traduce in un migliore accesso dei cittadini e delle imprese ai prodotti d’importazione. Tale processo dovrebbe verificarsi ad un ritmo tale da consentire ai paesi in via di sviluppo di adeguarsi con profitto all’aumento della concorrenza.

Focusing on development: This was a crucial aspect of the position which the EU took in Doha, and the outcome of the conference reflects it faithfully. The EU is committed to helping developing countries integrate into the world trading system and reap the benefits of liberalisation. WTO members must not only give developing countries better market access and a say in the rule-making, but must also provide them with the skills and tools to become effective players in the world trade arena.

Dare priorità allo sviluppo: questo tema rappresenta un elemento essenziale della posizione adottata dall’UE a Doha e i risultati della conferenza rispecchiano pienamente tale aspetto. L’UE è impegnata ad aiutare i paesi in via di sviluppo ad integrarsi nel sistema internazionale degli scambi e a cogliere i frutti della liberalizzazione. Oltre ad offrire ai paesi in via di sviluppo un migliore accesso ai propri mercati e a coinvolgerli maggiormente nel processo normativo, i paesi membri dell’OMC devono anche fornire a tali paesi le competenze necessarie per partecipare in maniera concreta agli scambi internazionali.

Trade-related assistance

Assistenza in campo commerciale

The EU is a clear proponent of trade-related technical assistance (TRTA). From 1996 to 2000, it devoted more than 700 million euro to TRTA, and is providing an additional 300 million euro for ongoing bilateral or regional TRTA initiatives.

L’UE è una convinta fautrice dell’assistenza tecnica in campo commerciale. Dal 1996 al 2000, essa ha destinato oltre 700 milioni di euro alle iniziative in tale settore e sta fornendo altri 300 milioni di euro per gli attuali interventi bilaterali o regionali di assistenza.

Examples of trade-related technical assistance for African, Caribbean and Pacific (ACP) countries include:

Ecco alcuni esempi di assistenza tecnica in campo commerciale ai paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP):

a major 42 million euro programme to improve the health conditions of ACP fishery exports;

un vasto programma da 42 milioni di euro per migliorare le condizioni igienico-sanitarie dei prodotti ittici di esportazione provenienti dai paesi ACP;

a 29 million euro pesticide initiative programme for horticultural products;

un programma da 29 milioni di euro intitolato «iniziativa pesticidi’ per i prodotti orticoli;

support for the installation and maintenance of an ACP office in Geneva.

sostegno alla creazione e al mantenimento di un ufficio ACP a Ginevra.

The EU is committed to providing trade-related technical assistance and capacity-building for developing countries. It will make a special effort to help developing countries define and defend their interests in the new negotiations. It will also provide assistance for the medium- to long-term efforts needed to implement the results and take advantage of the trading opportunities which will flow from it.

L’UE si impegna a promuovere interventi di assistenza tecnica in campo commerciale e di potenziamento delle capacità nei paesi in via di sviluppo. Essa si adopererà in maniera particolare per aiutare tali paesi a definire e difendere i propri interessi in occasione dei nuovi negoziati. L’Unione europea fornirà inoltre assistenza per gli interventi di medio e lungo termine necessari per attuare le decisioni dei negoziati e cogliere le opportunità commerciali che ne derivano.

The EU particularly welcomed a separate declaration in Doha on access to essential medicines at affordable prices. This confirms that the WTO agreements (here the Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights Agreement) can be interpreted in a way that allows members to take action to protect public health if need be.

L’UE ha accolto con particolare soddisfazione la dichiarazione fatta a Doha riguardante la fornitura dei farmaci essenziali a prezzi accessibili. Ciò conferma che gli accordi OMC (in questo consiste la dimensione commerciale dell’accordo sui diritti di proprietà intellettuale) possono essere interpretati in maniera tale da consentire ai paesi membri, ove necessario, di adottare le misure opportune per proteggere la salute pubblica.

Updating the world trade rule book: A fair and transparent rules-based system to govern world trade is just as important for developing countries as it is for industrialised ones. But as globalisation advances, the WTO will inevitably have to update its rules. The EU pressed successfully for the new round to include issues such as investment, competition, government procurement and measures to simplify trade procedures (known as ‘trade facilitation’). The EU also supports plans to improve WTO rules on anti-subsidy measures and anti-dumping procedures, so as to reduce the scope for abusing the system.

Aggiornare la normativa sugli scambi internazionali: la presenza di un sistema di gestione degli scambi internazionali basato su norme eque e trasparenti è altrettanto importante per i paesi in via di sviluppo quanto lo è per quelli industrializzati. Man mano che avanza il processo di globalizzazione, l’OMC dovrà tuttavia aggiornare le proprie norme. L’UE ha insistito ed ha ottenuto che il nuovo round di negoziati affrontasse temi come ad esempio gli investimenti, la concorrenza, gli appalti pubblici e le misure di semplificazione delle procedure commerciali (note come misure di «facilitazione degli scambi»). L’UE condivide inoltre i piani per il miglioramento delle norme OMC riguardanti le misure antisovvenzione e le procedure antidumping, il cui obiettivo è ridurre le possibilità di abuso del sistema.

Protecting the environment within sustainable development: Ministers at Doha agreed with the EU that trade and environmental issues can and should be dealt with in a multilateral context. In an increasingly interdependent world, challenges such as climate change, the protection of the ozone layer and the disposal of toxic waste cannot be solved by one country or even by a group of countries acting alone.

Proteggere l’ambiente nell’ambito di una strategia di sviluppo sostenibile: i ministri riuniti a Doha hanno concordato con l’UE che i problemi riguardanti il commercio e l’ambiente possano e debbano essere affrontati in un contesto multilaterale. In un mondo sempre più interdipendente, le sfide come ad esempio i cambiamenti climatici, la protezione dello strato d’ozono e lo smaltimento dei rifiuti tossici non possono essere affrontate da un singolo paese o da un unico gruppo di paesi.

The EU has long argued that multilateral environmental agreements have to mesh smoothly with agreements in the international trading system, so they become mutually supportive.

L’UE sostiene da sempre la necessità di elaborare gli accordi multilaterali in campo ambientale in armonia con quelli riguardanti il sistema internazionale degli scambi affinché si rafforzino a vicenda.

Promoting trade and social development: There will be more cooperation between the WTO and the International Labour Organisation (ILO) so as to ensure progress on the social aspects of globalisation, including labour standards.

Promuovere gli scambi e lo sviluppo sociale: l’OMC e l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) prevedono di intensificare la loro collaborazione per garantire che vengano compiuti ulteriori progressi in relazione agli aspetti sociali della globalizzazione, ivi comprese le norme del lavoro.

The EU will encourage the world community to pursue this issue via the ILO, and it will work to make sure that the WTO contributes constructively to this process.

L’UE inviterà la comunità internazionale ad approfondire questo tema nell’ambito dell’OIL e si adopererà affinché l’OMC partecipi in maniera costruttiva a tale processo.

The EU already includes social and environmental incentives in its trade relations with developing countries (the generalised system of preferences). It grants extra tariff reductions to countries that implement ILO conventions.

L’UE ha già introdotto degli incentivi in campo sociale e ambientale nelle proprie relazioni con i paesi in via di sviluppo (il sistema delle preferenze generalizzate) e concede ulteriori riduzioni tariffarie ai paesi che applicano le convenzioni OIL.

Taking on board issues of general public concern

Affrontare i problemi di interesse pubblico

The EU has been keen to promote a debate within the WTO on issues of general public concern. Among these, consumer protection, and in particular food safety, is a top EU priority.

L’UE si è impegnata per promuovere un dibattito in seno all’OMC sulle questioni di interesse pubblico. Tra queste, la tutela dei consumatori, e in particolare la sicurezza alimentare, rivestono un’importanza prioritaria nelle politiche dell’UE.

Quality and safety standards must be maintained at a high level. The WTO rules already allow countries to take trade measures to protect the health and well-being of their citizens, provided the measures taken are scientifically justified. When scientific proof is not available, countries may take action provisionally on the basis of the precautionary principle, pending the availability of scientific evidence that is being sought.

È necessario mantenere un elevato standard di qualità e di sicurezza. Le norme OMC già consentono ai singoli paesi di adottare delle misure in campo commerciale per tutelare la salute e il benessere dei propri cittadini, a condizione che esse siano giustificate dal punto di vista scientifico. In caso di mancanza di prove scientifiche, i paesi possono adottare delle misure a titolo provvisorio in base al principio di precauzione, in attesa dell’acquisizione delle opportune prove scientifiche.

Dialogue with civil society

Dialogo con la società civile

Demonstrations against globalisation have focused public attention as never before on the way trade policy is made. Concerned that globalisation was pushing trade policy in directions hostile to the interests of many, representatives of civil society around the world sought to make their views known.

Le manifestazioni contro la globalizzazione hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica sul modo in cui viene gestita la politica commerciale. Preoccupati che la globalizzazione promuovesse una politica commerciale contraria agli interessi di molti paesi, i rappresentanti della società civile in tutto il mondo hanno voluto manifestare la propria opinione.

The European Commission started its dialogue with civil society in 1998, recognising that trade policy must reflect the competing interests and values of the broadest cross-section of society and that their views need to be heard before difficult trade-offs are made. Since then, the Commission has held regular meetings with representatives of trade unions, academic institutions, employers’ organisations (including small businesses) and non-governmental organisations (Internet: trade-info.cec.eu.int/civil_soc).

La Commissione europea ha avviato un dialogo con la società civile nel 1998, riconoscendo che la politica commerciale debba tener conto dei diversi interessi e dei valori del maggior numero possibile di categorie sociali, garantendo nel contempo che le opinioni di queste ultime vengano ascoltate quando si devono prendere delle decisioni difficili tra scelte alternative. Da allora, la Commissione ha organizzato a intervalli regolari delle riunioni con i rappresentanti dei sindacati, del mondo accademico, dell’industria (ivi comprese le piccole imprese) e delle organizzazioni non governative (Internet: trade-info.cec.eu.int/civil_soc).

Further market access negotiations on services are expected to bring considerable market opportunities for business as well as benefits to consumers worldwide. In this respect, the EU does not seek general deregulation or privatisation of markets in sectors where principles of public interest are at stake, such as healthcare and education, or where the public authorities have a historic involvement, like energy or postal services.

I prossimi negoziati sull’accesso ai mercati dei servizi dovrebbero creare numerose nuove opportunità di mercato per le imprese e innumerevoli vantaggi per i consumatori in tutto il mondo. A tale riguardo, l’UE non auspica una regolamentazione generale e una privatizzazione dei mercati nei settori in cui è in gioco il principio dell’interesse pubblico, come ad esempio la sanità e l’istruzione, o nei settori tradizionalmente affidati a gestori pubblici, come ad esempio il settore energetico o i servizi postali.

The EU is also committed to maintaining its right to cultural diversity in negotiations. Audiovisual services are essential purveyors of culture and are therefore unlike other commercial services. Trade negotiations cannot be allowed to create standardised cultural products; rather, they should help them to be traded in a way that respects their diversity.

L’UE vuole inoltre difendere il suo diritto alla diversità culturale in sede negoziale. I servizi audiovisivi sono un’importante fonte di cultura e in quanto tali non possono essere equiparati agli altri servizi commerciali. I negoziati sugli scambi non devono creare dei prodotti culturali standardizzati; piuttosto essi dovrebbero contribuire a promuovere una politica commerciale che rispetti la loro diversità.

Overall, the Doha development agenda takes the World Trade Organisation into a new era. Not only will it continue improving conditions for worldwide trade and investment, but it will now be able to play a much fuller role in promoting economic growth, job creation and the fight against poverty.

Nel complesso, l’agenda di sviluppo di Doha apre una nuova era per l’Organizzazione mondiale del commercio. Oltre a continuare a migliorare le condizioni per gli scambi internazionali e gli investimenti, l’OMC potrà ora svolgere un ruolo più incisivo in termini di promozione della crescita economica e dell’occupazione e di lotta contro la povertà.

Better world governance and the promotion of sustainable development are the ambitious backdrop to the agenda. The EU will actively pursue its work on this agenda by tabling proposals on all aspects of the negotiations and acting as a broker among different players, particularly between developed and developing countries. It will maintain close contacts with a wide range of ministers and seek to reshape trade policy so that it serves the interests of the majority of WTO members, namely the developing countries.

Il miglioramento della governance mondiale e la promozione dello sviluppo sostenibile rappresentano due obiettivi ambiziosi dell’agenda. L’UE si impegnerà in maniera attiva su questo fronte presentando proposte su tutti gli aspetti dei negoziati e fungerà da intermediario tra i diversi attori, in particolare tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. Essa manterrà stretti contatti con i ministri di vari settori e si adopererà per ridisegnare la politica commerciale in maniera tale che essa soddisfi gli interessi della maggioranza dei paesi membri dell’OMC, soprattutto quelli dei paesi in via di sviluppo.

Further reading

Ulteriori fonti di informazioni

More details about all the issues in this booklet can be found on the following European Commission trade policy web site:  http://europa.eu.int/comm/world  

Per ulteriori dettagli riguardanti i temi affrontati nel presente opuscolo si prega di consultare il seguente sito web della Commissione europea dedicato alla politica commerciale:
http://europa.eu.int/comm/world  

For information on other aspects of the European Union’s relations with the rest of the world: http://europa.eu.int/comm/world 

Per informazioni sugli altri aspetti riguardanti le relazioni dell’Unione Europea con il resto del mondo si prega di consultare il seguente sito web:
http://europa.eu.int/comm/world 



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V
ERSIONE PER READSPEAKER
••••••••••••••••••

Opening up trade around the world

The EU is encouraging countries in Africa, Asia and Latin America and other regions of the word to forge closer ties with one another, just as the countries of Europe have done. Europe’s own experience of ‘regional integration’ has brought many advantages, and the EU believes that integration in other regions of the world will put its trading partners in a better collective position to benefit from globalisation.

The EU is committed to ensuring that its agreements are compatible with WTO obligations. The EU expects the same of other WTO members and hopes the current international negotiations under the auspices of the WTO will be a useful opportunity to clarify and strengthen rules in this field for the benefit of all members.

The United States is by far the EU’s biggest trading partner, accounting for nearly 22 % of the EU’s total trade (exports plus imports).

Given the volume of their bilateral trade, it is not surprising that the EU and the United States have trade disputes from time to time. While a number of these are handled bilaterally, some end up before the WTO dispute settlement body. Although these disputes make the headlines, the amounts of trade involved are very small in comparison with total US–EU trade flows (less than 2 % of trade).

The EU’s relationship with Japan is also of high importance. The EU’s focus here is on the need for Japan to open up its market more to European goods and investments and to get the government to take effective action to reflate the economy.

The EU is also negotiating the establishment of a free trade area with the six members of the Gulf Cooperation Council (GCC), which is the regional organisation grouping Bahrain, Kuwait, Qatar, Oman, Saudi Arabia and the United Arab Emirates.

The EU is examining ways of promoting bilateral economic relations with Iran through a trade and cooperation agreement which is under negotiation. In addition, the EU has concluded partnership and cooperation agreements with Russia and a number of other countries of the former Soviet Union — Azerbaijan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Moldova and Ukraine. The agreements with Moldova, Russia and Ukraine are part of a process that could lead to the establishment of a free trade area between them and the EU.

The EU has recently been very active in its trade relations with Latin America.

A free trade agreement with Mexico came into force in July 2000. This agreement will give EU exports the same access to the Mexican market as those coming from the United States and Canada, its partners in the North American Free Trade Agreement (NAFTA). The EU is scheduled to remove all duties on imports from Mexico by 2003, while Mexico will lift all duties on EU goods by 2007.

The EU and Chile have recently concluded the negotiations for an association agreement, delivering the most ambitious and innovative results ever for a bilateral agreement by the EU.

Negotiations are currently under way to liberalise trade with Mercosur, the South American Common Market consisting of Argentina, Brazil, Paraguay and Uruguay. The EU is already the most important trading partner of the Mercosur countries and the biggest foreign investor in the region. The negotiations will cover not only the liberalisation of trade in goods and services, but also public procurement, intellectual property rights, competition policy and foreign investments.

South Africa concluded a bilateral agreement with the EU on trade, cooperation and development in 2000. According to this agreement, within 12 years, South Africa and the EU will grant free trade status to each other’s exports.

Focus on development

The globalisation of trade must not sideline poorer countries. The EU wants to find ways of helping these countries catch up with the rest of the world, instead of facing marginalisation. Improving their access to global markets for agricultural and industrial goods and services is crucial.

The EU demonstrated its support for the 49 ‘least developed countries’ by launching the ‘Everything but arms’ initiative in March 2001. This means the EU is opening its markets to unlimited quantities of all products (except weapons) from those countries and without charging any duties whatsoever.

As Trade Commissioner Pascal Lamy said: ‘This sends a signal to the rest of the world that we are serious about getting the most disadvantaged to share in the fruits of trade liberalisation.’

Everything but arms

This initiative is a world first.

On 5 March 2001, the EU became the first major trading power to open its market completely to exports from the world’s least developed countries (LDCs).

On that date, remaining tariffs and quotas were removed from all products (barring arms), though the import duties on bananas, sugar and rice are being removed in stages between 2002 and 2009.

In taking this initiative, the EU was mindful of the interests of its own producers, the interests of developing countries as a whole and of traditional suppliers of these products to the European market.

The EU hopes other industrialised countries will follow its example by adopting similar initiatives.

(graph, four columns or similar)

EU openness to exports from developing countries

 

EU 3 % 97 % 100 %

United States 52 %

Canada 45 %

Japan 49 %

LDC exports facing protection

LDC exports liberalised under ‘Everything but arms’

LDC exports entering free of duty

In 1999, 97 % of the exports from the world’s least developed countries entered the EU free of duties. Since then, the access has been further liberalised under the ‘Everything but arms’ initiative. Source: United Nations Conference on Trade and Development/European Commission.

Aid and trade together

The EU has a tradition of close relationship with the countries in Africa, the Caribbean and the Pacific. Under the Cotonou Agreement concluded with 77 African, Caribbean and Pacific (ACP) countries in February 2000, the European Union adopted an integrated trade and development strategy aimed at bringing the ACP countries smoothly into the world economy.

The Cotonou Agreement will run until 2007. It will then be replaced by agreements of a new type, called economic partnership agreements (EPAs). Negotiations between the EU and ACP countries on these new agreements started in September 2002. The EPAs will deal with political questions, economic and trade cooperation and development aid. They are likely to take the form of agreements between the EU and groups of neighbouring ACP countries.

This new approach is a response to the debate on globalisation, from which it is clear that neither European-funded development projects nor trade rules with increasingly open markets have led to acceptable living conditions in the poorest countries of the world.

A key strategy in the new approach is to strengthen the regional economic integration within different ACP subregions. Poor countries should not only try to sell more to EU countries, they should also trade more with each other. Free trade agreements between neighbouring countries can create larger, more effective markets which are attractive to local and foreign investors. The EPAs should deal with all factors that constrain business activities in ACP countries. The EU will continue to give wide-ranging economic support to these countries.

Least developed countries exports to the EU

 

EU 52 %

United States 42 %

Japan 5 %

Canada 1 %

The value of exports from developing countries to the EU has been rising steadily, and in 2000 amounted to EUR 432 billion, double the total in 1990. The EU is the world’s biggest importer of goods from the 49 least developed countries (LDCs). The chart shows the distribution of LDC exports to the four richest trading blocs. Figures for 2000. Source: European Commission.

The Doha development agenda: a new era for world trade

On 14 November 2001, the 142 members of the WTO concluded the fourth ministerial conference with a decision to launch a new round of world trade talks. Called the ‘Doha development agenda’, this round will include both further trade liberalisation and a review of trade rules.

It is underpinned by the commitment of WTO members to help developing countries benefit fully from future WTO decisions. The negotiations will last three years — until January 2005.

The EU believes that the new WTO round, which it helped to launch, is the best way to ensure that trade expansion strikes a balance between economic growth, environmental protection and the promotion of social equity — in other words, sustainable development.

The EU finds the new round timely because:

·          globalisation is accelerating. Its positive effects need to be harnessed in the interests of both developing and industrialised countries. This should be done by boosting opportunities for trade while creating a regulatory framework that offers predictability, stability and transparency;

·          people are becoming increasingly aware of global issues such as the environment, investment, competition, consumer protection, and public health and safety. The world trade community needs to take all of these public concerns into account.

Priorities for the future

The new agenda sets WTO members on the path towards the following.

Further opening up their markets for goods and services: This is the traditional task of the WTO. Members need to do more to open their markets on the basis of predictable and non-discriminatory rules. Trade should be liberalised as comprehensively as possible, so that countries can negotiate concessions in one sector against gains in another.

Helping developing countries get better access to the markets of advanced countries: As developed countries open up their markets, businesses and citizens in those countries will have better access to imported products. This should happen at a pace that allows developing countries to adjust successfully to increased competitive pressures.

Focusing on development: This was a crucial aspect of the position which the EU took in Doha, and the outcome of the conference reflects it faithfully. The EU is committed to helping developing countries integrate into the world trading system and reap the benefits of liberalisation. WTO members must not only give developing countries better market access and a say in the rule-making, but must also provide them with the skills and tools to become effective players in the world trade arena.

Trade-related assistance

The EU is a clear proponent of trade-related technical assistance (TRTA). From 1996 to 2000, it devoted more than 700 million euro to TRTA, and is providing an additional 300 million euro for ongoing bilateral or regional TRTA initiatives.

Examples of trade-related technical assistance for African, Caribbean and Pacific (ACP) countries include:

a major 42 million euro programme to improve the health conditions of ACP fishery exports;

a 29 million euro pesticide initiative programme for horticultural products;

support for the installation and maintenance of an ACP office in Geneva.

The EU is committed to providing trade-related technical assistance and capacity-building for developing countries. It will make a special effort to help developing countries define and defend their interests in the new negotiations. It will also provide assistance for the medium- to long-term efforts needed to implement the results and take advantage of the trading opportunities which will flow from it.

The EU particularly welcomed a separate declaration in Doha on access to essential medicines at affordable prices. This confirms that the WTO agreements (here the Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights Agreement) can be interpreted in a way that allows members to take action to protect public health if need be.

Updating the world trade rule book: A fair and transparent rules-based system to govern world trade is just as important for developing countries as it is for industrialised ones. But as globalisation advances, the WTO will inevitably have to update its rules. The EU pressed successfully for the new round to include issues such as investment, competition, government procurement and measures to simplify trade procedures (known as ‘trade facilitation’). The EU also supports plans to improve WTO rules on anti-subsidy measures and anti-dumping procedures, so as to reduce the scope for abusing the system.

Protecting the environment within sustainable development: Ministers at Doha agreed with the EU that trade and environmental issues can and should be dealt with in a multilateral context. In an increasingly interdependent world, challenges such as climate change, the protection of the ozone layer and the disposal of toxic waste cannot be solved by one country or even by a group of countries acting alone.

The EU has long argued that multilateral environmental agreements have to mesh smoothly with agreements in the international trading system, so they become mutually supportive.

Promoting trade and social development: There will be more cooperation between the WTO and the International Labour Organisation (ILO) so as to ensure progress on the social aspects of globalisation, including labour standards.

The EU will encourage the world community to pursue this issue via the ILO, and it will work to make sure that the WTO contributes constructively to this process.

The EU already includes social and environmental incentives in its trade relations with developing countries (the generalised system of preferences). It grants extra tariff reductions to countries that implement ILO conventions.

Taking on board issues of general public concern

The EU has been keen to promote a debate within the WTO on issues of general public concern. Among these, consumer protection, and in particular food safety, is a top EU priority.

Quality and safety standards must be maintained at a high level. The WTO rules already allow countries to take trade measures to protect the health and well-being of their citizens, provided the measures taken are scientifically justified. When scientific proof is not available, countries may take action provisionally on the basis of the precautionary principle, pending the availability of scientific evidence that is being sought.

Dialogue with civil society

Demonstrations against globalisation have focused public attention as never before on the way trade policy is made. Concerned that globalisation was pushing trade policy in directions hostile to the interests of many, representatives of civil society around the world sought to make their views known.

The European Commission started its dialogue with civil society in 1998, recognising that trade policy must reflect the competing interests and values of the broadest cross-section of society and that their views need to be heard before difficult trade-offs are made. Since then, the Commission has held regular meetings with representatives of trade unions, academic institutions, employers’ organisations (including small businesses) and non-governmental organisations (Internet: trade-info.cec.eu.int/civil_soc).

Further market access negotiations on services are expected to bring considerable market opportunities for business as well as benefits to consumers worldwide. In this respect, the EU does not seek general deregulation or privatisation of markets in sectors where principles of public interest are at stake, such as healthcare and education, or where the public authorities have a historic involvement, like energy or postal services.

The EU is also committed to maintaining its right to cultural diversity in negotiations. Audiovisual services are essential purveyors of culture and are therefore unlike other commercial services. Trade negotiations cannot be allowed to create standardised cultural products; rather, they should help them to be traded in a way that respects their diversity.

Overall, the Doha development agenda takes the World Trade Organisation into a new era. Not only will it continue improving conditions for worldwide trade and investment, but it will now be able to play a much fuller role in promoting economic growth, job creation and the fight against poverty.

Better world governance and the promotion of sustainable development are the ambitious backdrop to the agenda. The EU will actively pursue its work on this agenda by tabling proposals on all aspects of the negotiations and acting as a broker among different players, particularly between developed and developing countries. It will maintain close contacts with a wide range of ministers and seek to reshape trade policy so that it serves the interests of the majority of WTO members, namely the developing countries.

Further reading

More details about all the issues in this booklet can be found on the following European Commission trade policy web site:  http://europa.eu.int/comm/world  

For information on other aspects of the European Union’s relations with the rest of the world: http://europa.eu.int/comm/world