
Perché English4Life + CD-Audio è chiamata "la
rivista salva-inglese"?
Perché è la prima rivista che
permette di superare facilmente le due principali difficoltà della lingua
inglese: la pronuncia e il linguaggio parlato. Con English4Life+
CD-Audio superare un esame di inglese diventa veramente facilissimo.
Come mai English4Life ha
un'efficacia così immediata ?
Perché si basa su due invenzioni
efficacissime che sono la Pronuncia Guidata e la Traduzione Parola per Parola:
queste due innovazioni permettono a chi studia di capire tutto e pronunciare
tutto subito e correttamente. Corri subito a leggere un numero della rivista
gratuitamente online e capirai il perché!
Quanti numeri di English4Life sono necessari
per avere effetti pratici?
Per avere gli effetti pratici desiderati bastano i
6 numeri usciti di English4Life+CD Audio. Pur non essendo articolata come
un corso, la collana dei primi 6 numeri di English4Life ha un'efficacia
estrema soprattutto se si ha cura di seguire il metodo delle 5 ripetizioni
(suggeriamo infatti di ripetere la lettura di ogni risorsa per almeno 5 volte).
La rivista è ancora disponibile?
Sì, la rivista è ancora disponibile. Per maggiori informazioni
telefona allo 375-5186291 oppure mandaci una mail all'indirizzo

Scopri il Metodo
Casiraghi-Jones nell'intervista ai suoi creatori!
In questa intervista rispondiamo
ad alcuni dei principali quesiti che normalmente ci vengono posti in merito al
nostro modo di insegnare l'inglese. Il Metodo Casiraghi-Jones è un misto di buon
senso e di scientificità perché è radicato nel modo con cui veramente impariamo,
è realistico perché non suscita illusioni di un facile apprendimento ma è anche
un incoraggiamento a scoprire nello studio di una lingua non solo la fatica di
imparare ma anche il piacere di imparare!
1. Il Metodo Casiraghi-Jones
si applica esclusivamente allo studio dell'inglese?
No davvero. Si
tratta di un metodo applicabile allo studio di tutte le lingue.
2. Qual è la caratteristica principale del metodo?
Più che di un metodo si tratta di un multimetodo. Noi riconosciamo che
ogni persona che impara è diversa e che ha il diritto di scegliere fra
una molteplicità di sistemi di insegnamento selezionando quello o quelli
che fanno più al caso suo.
Casomai, l'originalità sta nel fatto che il nostro metodo tende a
rivalutare dei sistemi di apprendimento che lo sviluppo dell'industria
educazionale ha completamente dimenticato.
E questo riguarda soprattutto lo studio della lingua inglese dove si è
imposto il sistema aberrante di imparare la lingua inglese solo con
l'ausilio della lingua inglese, senza cioè alcun ricorso al supporto
della lingua madre dell'allievo, il che risulta comodo soprattutto per
gli editori di lingua inglese che senza fare la fatica di localizzare i
loro prodotti sono in grado di vendere uno stesso libro di testo o
metodo in tutto il mondo.
Se poi chi impara l'inglese è obbligato a fare una fatica sovrumana per
capire o diventa insegnante-dipendente in quanto non ha uno straccio di
traduzione italiana che possa aiutarlo a capire autonomamente, tanto
peggio per lui.
3. Dunque il Metodo
Casiraghi-Jones si colloca in opposizione ai sistemi già esistenti?
Assolutamente no. Siamo in opposizione al fatto che i metodi esistenti
diventino totalizzanti e pretendano di rappresentare l'unica risposta ai
bisogni di chi vuole imparare le lingue.
Siamo in opposizione al fatto che si
ingessino costantemente le mille possibilità di imparare una lingua
riducendola a seguire un libro di testo scritto esclusivamente in
inglese.
Ci va bene il metodo dell'insegnare
una lingua con la lingua o il crash course più estremo perché
riteniamo che ci siano effettivamente dei casi in cui quelli sono i
metodi più efficaci e, comunque, rispettiamo sia la libertà di impresa
che la libertà di chi studia di scegliere le strutture educative e i
metodi didattici che vuole.
Ma siamo convinti che per la
maggioranza di chi vuole imparare, il Metodo Casiraghi-Jones rappresenti
sicuramente una risposta più umana ed efficace.
4. Ma, dunque, concretamente...?
In concreto, il Metodo
Casiraghi-Jones presenta sia una parte teorica che una parte pratica. La
parte pratica è la rivista English4Life, oggi sostituita dal
servizio English4Life Online.
La prima cosa che si nota è la scelta
dei materiali educativi. Invece di articoli di taglio giornalistico o
culturale, ci buttiamo su quella che sembrerebbe "letteratura minore",
ovvero fumetti e soap operas come Adventures in Temping o An
Aussie Backpacker. Per noi non è letteratura "minore" anzi forse non
è neppure letteratura o arte. Ma è lingua parlata. Questa è la cosa
importante.
Analizzando la realtà italiana si
scopre che anche chi sa l'inglese abbastanza bene non conosce per niente
l'inglese parlato. Come se imparare una lingua fosse sempre e solamente
imparare una lingua scritta.
Noi diciamo invece che chi impara
l'inglese deve porsi come obiettivo quello di imparare l'inglese parlato
che è "la madre di tutti gli apprendimenti linguistici" per così dire,
perché è la lingua con cui si comunicano le emozioni e i sentimenti.
In questo senso,
English4Life Online sarà una sorpresa per molti che pensano di
sapere l'inglese e che si renderanno ben presto conto di non essere in
grado di capire delle cose che per un inglese sono di livello
assolutamente elementare ma che, da noi, non si insegnano neppure nei
corsi di livello universitario.
5. Ma non è sbagliato partire dallo slang?
Attenzione. Qui non stiamo affatto parlando di slang. Qui stiamo
parlando del modo di parlare abituale di tutti gli inglesi, di ciò che
rappresenta il bagaglio linguistico ed espressivo comune a tutti i
cittadini anglosassoni.
Il linguaggio parlato non c'entra
niente con lo slang. Se io in italiano dico: "Questa è una
bufala!" oppure "Io non ci sto!" oppure "Ti andrebbe un gelato?", questo
non è slang ma normalissimo modo di parlare comune a tutti i
cittadini italiani.
Lo slang, invece, è un
linguaggio o, più spesso, un gruppo di termini che circola solo entro
gruppi limitati della popolazione, che so, i liceali, gli informatici, i
criminali... La confusione fra slang e linguaggio parlato
ostacola la corretta percezione che il linguaggio parlato deve
rappresentare l'obiettivo numero uno dell'insegnamento linguistico.
6. Come mai questa insistenza
sull'Inghilterra? E gli Stati Uniti dove li lasciamo?
Anche qui non possiamo non notare una
sorta di schizofrenia che permea la società italiana.
Da un lato l'insegnamento scolastico
ufficiale è interamente basato sulla lingua inglese come la si parla in
Inghilterra. Dall'altro però l'Italia è dominata culturalmente dagli
Stati Uniti attraverso film, TV, letteratura, i computer e Internet.
Il risultato è che lo studente
italiano impara l'inglese in modo ibrido: pronuncia alcune parole, che
ha imparato a scuola, secondo la norma britannica, e altre, che ha
imparato strada facendo, secondo la norma americana.
La stessa cosa riguarda il lessico,
con continue confusioni e incertezze, in quanto gli standard di
riferimento finiscono per essere due: l'inglese parlato in Inghilterra e
quello parlato in America.
Ora, secondo noi, bisogna uscire
dall'indecisione e riconoscere che esistono due lingue parlate distinte:
l'inglese e l'americano. A questo punto spetta all'utente scegliere
quale delle due vuole imparare. O, in alternativa, decidere se vuole
imparare entrambe, pagando ovviamente lo scotto di questa lodevolissima
ambizione sotto forma di maggior tempo e fatica da dedicare all'impresa.
7. Ma voi, per il vostro sito che tipo di
inglese avete scelto?
Noi proponiamo prevalentemente
l'inglese britannico e infatti scegliamo materiali e riferimenti
culturali inglesi pressoché al 100%. Fa eccezione il canale tematico
Magic Advanced che, essendo rivolto a un pubblico maggiormente
esperto e che ha sostanzialmente solo bisogno di rinfrescare il proprio
inglese, rappresenta un mix di inglese internazionale. Ma anche
all'interno di quel canale contrassegneremo con una bandierina
britannica i testi realizzati in inglese UK!
8. Tornando a English4Life, siamo rimasti
molto colpiti dall'idea della doppia traduzione. Ce la potete spiegare?
Uno dei principi teorici del nostro
metodo è che si deve minimizzare la frustrazione nell'apprendimento.
Imparare una lingua è una cosa lunga e complessa e non è giusto renderla
ancora più lunga e complessa creando ad arte - o involontariamente -
degli ostacoli. Alla ricerca di un termine per stigmatizzare questo
comportamento pro-frustrazione tipico di una certa impostazione
scolastica, ci è venuta in mente l'espressione "diniego di traduzione".
9. Cosa significa “diniego di traduzione”?
Sembra una cosa brutta...
Negare la traduzione quando si
presenta un testo inglese, ovvero darla solo in percentuali minime
(l'uno per cento delle parole) o magari darla ma solo alla pagina
successiva in modo da renderne scomoda la consultazione sono altrettanti
esempi di un atteggiamento produttivo di frustrazione in chi deve
imparare. Ed in particolare di quella terribile frustrazione che
consegue al fatto di non capire subito!
Questa frustrazione è il nemico
numero uno di chi sta imparando e dovrebbe essere bandita per sempre da
ogni contesto educativo. Per tornare a English4Life Online, la
cosa che farà sensazione sarà sicuramente la disponibilità della
traduzione integrale in lingua italiana di tutti i materiali presentati.
Addirittura, la traduzione è quasi
sempre duplice: da un lato quella in buon italiano e dall'altro quella
letterale, che permette di capire fino in fondo le differenze tra la
lingua madre di chi impara, nel nostro caso l'italiano, e la lingua da
imparare, in questo caso l'inglese.
10. Avete anche coniato il concetto di
"metodo differenziale"...
Sì, parliamo di metodo differenziale,
di traduzione differenziale, di sensibilità differenziale e anche di
dizionario differenziale.
Prendiamo la lingua inglese. Se io
sono giapponese o se sono italiano, le difficoltà nell'impararla saranno
diverse. Quelle che infatti si fa fatica ad imparare sono le
differenze tra la lingua di partenza e la lingua di arrivo.
Differenze massime nel caso del giapponese (che non a caso sono dei
parlatori di inglese ben peggiori degli italiani), differenze minori nel
caso dell'italiano.
Queste differenze esistono a
qualsiasi livello linguistico ma spesso non ce ne rendiamo conto e non
diventano mai parte del nostro patrimonio linguistico. Se io dico in
italiano "ho fame", in inglese devo dire invece "io sono affamato".
La mancanza di attenzione verso la
differenzialità tra le lingue fa sì che gli italiani, per esempio,
parlino una sorta di inglese tradotto dall'italiano in modo meccanico
anziché adottare le espressioni che un inglese vero userebbe nello
stesso contesto. Questo perché nessuno li ha mai resi consapevoli della
differenzialità esistente fra le due lingue.
La doppia traduzione, come l'abbiamo
implementata in English4Life Online, sensibilizza chi impara a
riconoscere subito e a studiare le differenze con cui la lingua italiana
e la lingua inglese esprimono uno stesso concetto.
In altre parole: chi studia una
lingua pensa di solito che tutto sia uguale e che ci siano, poi, anche
alcune diversità. La realtà invece è che tutto è diverso e che, poi, ci
sono anche alcune cose uguali!
11. Ma l'accento su tutta
questa diversità non può finire per scoraggiare chi studia?
Chi sta studiando una lingua, per questo stesso fatto, è già abituato a
incontrare lo scoraggiamento e la frustrazione, e il Metodo
Casiraghi-Jones non c'entra per niente. La frustrazione è un qualcosa di
assolutamente inerente allo studio di qualsiasi lingua e la ragione di
ciò non è difficile da capire.
Chi ha deciso di imparare una lingua,
vorrebbe ovviamente acquisirla nel tempo più veloce possibile ma, con le
lingue, nessuno è mai in grado di sapere né quanto tempo ci vorrà né
tantomeno di individuare delle tappe intermedie precise, che
permetterebbero di dire: "Ok, sono a metà strada", "Ok, mi manca ancora
questo o quest'altro e poi avrò finito."
Questo aspetto dello studio delle
lingue non viene mai affrontato perché l'industria dell'insegnamento ne
è terrorizzata. Ma per il Metodo Casiraghi-Jones è fin troppo ovvio che
quando si insegna una lingua ci si debba occupare anche di questi
aspetti psicologici perché sono assolutamente essenziali.
Un metodo che non tenga conto delle
difficoltà reali di chi impara è votato alla sconfitta o
all'insincerità.
Chi studia, come chi lavora, ha
diritto a sapere esattamente che cosa lo aspetta quando inizia una
determinata attività. Deve poter fare i propri piani esistenziali ma
anche i propri piani economici, sapere che cosa dovrà spendere e sapere
anche quale potrà essere il ritorno di questo investimento.
12. E che ritorno c'è secondo voi
dall'insegnamento di una lingua?
Per noi è chiaro che il ritorno c'è
sempre: imparare un'altra lingua è, fra tutte le esperienze umane, una
delle più belle e positive. È un arricchimento della propria persona, un
avvicinamento all'altro e al diverso e, in più, una carta fondamentale
per migliorare le proprie condizioni di lavoro e per occupare posizioni
di maggiore responsabilità.
Dunque, motivi per imparare le lingue
a dovere ce ne sono a bizzeffe. E non è il caso di creare una
pseudo-motivazione con i falsi argomenti del "è facile", "in pochi mesi
parlerai inglese" eccetera.
Una volta che qualcuno ha deciso di
imparare l'inglese, le uniche questioni che contano sono come arrivare
alla meta nel modo più facile, più divertente, più efficace e meno
dispendioso in termini economici. Se questo poi comporta tre mesi di
studio o dieci anni, dipenderà da molti fattori...
13. Quali?
Non stiamo facendo un discorso
scientifico. Diciamo che al primo posto sta sicuramente la motivazione,
quella molla interiore che ti mette al riparo dalla frustrazione e dalle
inevitabili fatiche dello studio di una lingua.
14. Be', la motivazione uno non se la può
dare...
Secondo noi non è così. La
motivazione è un elemento che si può benissimo coltivare anche se i
sistemi prevalenti non brillano certo per aver dato alla motivazione il
posto centrale che le spetta nello studio delle lingue. Creando più
motivazione, saremmo in grado di ridurre del 50% le difficoltà e il
tempo di apprendimento di una lingua!
15. Oltre alla motivazione, quali altri
fattori sono rilevanti?
Innanzitutto va citata l'esperienza
linguistica precedente ossia se si sono già studiate altre lingue o
l'inglese stesso oppure se si parte da zero, in modo ingenuo e senza
avere la minima idea di cosa significhi apprendere una lingua.
Conoscere già qualcosa di inglese è
di solito un bene, anche se non va sottovalutato il rischio di aver
acquisito delle cattive abitudini linguistiche (per esempio, una cattiva
pronuncia): in questo caso, ci sarà allora la difficoltà supplementare
di dover anche sradicare queste cattive abitudini.
Al terzo posto troviamo un fattore
personale che si esprime nella differenza tra chi impara una parola dopo
averla letta una sola volta e chi la impara dopo averla letta cinque o
dieci volte. La cosa essenziale da ricordare a questo proposito è che
chiunque, sia chi è benedetto da una particolare capacità di
memorizzazione, sia chi è apparentemente meno favorito e ci mette più
tempo o fa più fatica (la maggioranza di noi, scrivente incluso) può
arrivare alla meta. Il principio è: se hai imparato la tua lingua (nel
nostro caso, l'italiano), puoi anche imparare qualunque altra lingua!
Fondamentali sono poi le risorse di
studio disponibili in termini sia qualitativi che quantitativi
(vocabolari, metodi, libri, riviste, CD-Rom, Internet, TV satellitare,
televideo, corsi, scuole) e la disponibilità o meno di risorse
finanziarie che ci permettano di scegliere liberamente le migliori
risorse a prescindere dal loro costo (caso che ovviamente riguarderà una
minoranza fortunata).
Ma sopra tutto, ed è il fattore più
banale, ma anche più sovente trascurato, dobbiamo parlare dell'elemento
tempo. Il successo nello studio di una lingua è infatti direttamente
proporzionale al numero di ore di studio o di esposizione alla lingua.
16. L'esposizione alla lingua è per il
Metodo Casiraghi-Jones un concetto centrale...
Certo. È uno dei nostri concetti
fondanti. L'idea è che chi impara una lingua, nel nostro caso l'inglese,
dovrebbe cominciare un gioco di simulazione in cui tutto il suo normale
ambiente italiano viene gradualmente esposto alla lingua inglese.
Come? Acquistando il Times invece di
un quotidiano italiano, guardando Sky News piuttosto che Rai 1,
ascoltando alla radio BBC1 piuttosto che un’emittente locale, vedendosi
i film in DVD in versione originale anziché la videocassetta in
italiano, scrivendo a un pen-pal o chattando con coetanei su un sito
internet inglese anziché su un sito italiano.
Esporsi alla lingua significa
approfittare di ogni momento e di ogni occasione per cercare di stare in
contatto con la lingua che si vuole imparare.
L'esposizione alla lingua è un
concetto fondamentale anche da un altro punto di vista: esprime infatti
il convincimento che esponendosi alla lingua in modo ripetuto e con gli
opportuni strumenti di supporto (come le traduzioni) sia possibile
imparare la lingua stessa più rapidamente e quasi azzerando la fatica.
Questa è la vera scommessa per noi:
creare un metodo di insegnamento linguistico che comporti frustrazione
zero e fatica zero. Per la rivista English4Live
avevamo creato appositamente un metodo di rilettura passiva che
permette di sperimentare i benefici dell'esposizione ripetuta alla
lingua.
Per quanto riguarda il sito
English4Life Online ci piacerebbe poter riproporre la stessa cosa ma
in modo informatico così che il nostro utente, ogni volta che si
colleghi a una determinata risorsa didattica, possa subito rendersi
subito di quante volte l'ha studiata e in quali date l'ha studiata.
17. Sì, consigliate addirittura di
rileggere ogni pagina della rivista ben cinque volte. Ma che tecnica di
lettura è? Ce lo potete spiegare?
È una tecnica di lettura passiva
(=esposizione alla lingua) in cui si legge prima la traduzione italiana
di un testo e poi l'originale inglese badando solo a capire quale parola
corrisponde a quale, senza alcuno sforzo di ritenzione mnemonica.
Sulla rivista English4Life,
dopo aver letto la prima volta il testo in questo modo, si barrava la
casella inserita sulla pagina in corrispondenza del numero uno e si
passava ad un altro testo.
Una volta terminati tutti i testi
della rivista, avendo sempre avuto cura di barrare la casella numero
uno, si poteva poi ritornare ai testi già letti in precedenza per una
seconda lettura (e questa volta si barrava la casella numero due) e così
via fino alla quinta lettura.
A questo punto si procedeva a leggere
il testo nell'originale inglese scoprendo, con tutta probabilità, di
essere in grado di capirlo perfettamente.
È chiaro che questa tecnica è da
consigliare soprattutto a chi inizia... ma permette di ottenere dei
risultati stupefacenti per velocità ed efficacia.
18. Una tecnica in cui è applicato proprio
il concetto di esposizione alla lingua...
Certo. E data l'importanza di questo
concetto, consentiteci di spiegarlo ancora una volta ma in termini
ancora più pratici. Con un esempio.
La prima volta che gli italiani hanno
sentito le parole squatter o la parola inciucio,
probabilmente non sono riusciti a memorizzarle.
A furia di sentirle ripetere, però,
ci sono entrate in testa: qualcuno di noi le avrà memorizzate già a
partire dalla seconda volta che le sentiva, qualcun altro dalla terza o
dalla quarta volta ma, alla fine, tutti noi le abbiamo imparate.
E attenzione, le abbiamo imparate
senza fare alcuna fatica, senza aver mai dovuto dire a noi stessi: "Ora
devo imparare il significato di squatter e
inciucio". La semplice esposizione ripetuta a queste parole in tempi
ed occasioni diverse ha automaticamente fatto sì che il nostro cervello
creasse un'associazione permanente tra queste parole e il loro
significato.
Questo è il concetto centrale
dell'apprendimento delle lingue. A fronte del pregiudizio imperante
secondo il quale "bisogna essere predisposti allo studio delle lingue"
bisogna far presente che l'essere umano è congenitamente PREDISPOSTO
alle lingue. Non esiste essere umano che non sia predisposto allo
studio delle lingue.
La prova? Il fatto che tutti noi, di
lingue ne impariamo almeno una: la nostra lingua, quella che per noi è
la lingua madre. E la impariamo senza bisogno di regole o di grammatica
in virtù del solo fatto che il nostro cervello, essendo esposto alla
lingua ripetutamente e in contesti uguali, si mette automaticamente a
costruire pezzi di lingua, a registrare regole e regolarità, a ricreare
nella nostra mente la complessa architettura del linguaggio.
Questa è la grande e banale verità
dello studio delle lingue. Capire questo punto, significa aver già
capito quasi tutto il Metodo Casiraghi-Jones. Perché il resto è solo una
conseguenza.
E ora ascolta che cosa hanno da dire i lettori di English4Life!
Carissimi
signori Casiraghi e Jones, volevo soltanto ringraziarvi per la vostra
splendida rivista. Finalmente qualcuno che capisce davvero i problemi di chi
vuole davvero imparare l'inglese. Grazie davvero, continuate così. Ho
comprato la rivista e continuerò a comprarla, è eccezionale, con le due
traduzioni e con i fumetti. Grazie, grazie, è un metodo fantastico.
Alberto S.
Sono un
edicolante della provincia di Cagliari. La vostra rivista è veramente
formidabile. E' ciò che avrei voluto alcuni anni fa quando sono stato in
Inghilterra a studiare l'inglese.
Massimiliano A.
Dear Mr Casiraghi,
I'm a Ministry-appointed teacher trainer, a freelance consultant
specializing in the Extracurricular Teaching/Learning of English as a
Foreign Language and Special Education Needs. I teach, train teachers, write
materials, manage projects and carry out refresher courses for schools in
Italy. I bought your magazine and found it really something. I told my
colleagues about "English 4 Life". Congratulations!
Alessandro L.
Buongiorno, innanzi
tutto volevo complimentarmi per la vostra rivista, l'ho trovata molto bella
e utile anche per un principiante come me.
Michele F.
Ho
acquistato il numero di English4Life e vi devo dire che state facendo una
cosa veramente stupenda. Mi sono subito entusiasmato. E non sono un ventenne
ma un 62enne e di inglese ne ho macinato tantissimo. My compliments.
Rolando D
È una vita che
cerco di imparare l'inglese, ho fatto anche tutti i livelli del ** institute
ma non sono riuscito a migliorare di molto il mio inglese, con il vostro
metodo sono sicuro che ci riuscirò. Abito a Cusano Milanino e vi farò una
pubblicità sfrenata perchè ve lo meritate.
Boris
Vorrei
innanzitutto complimentarmi con voi tutti perché ho trovato nella vostra
rivista uno strumento per rinvigorire il mio inglese un po' arrugginito.
Barbara C.
Ho appena
acquistato la vostra rivista. La mia prima impressione è molto buona.
Desidero farvi i miei complimenti per l'ottima idea della pronuncia guidata
e della traduzione studio. Evidentemente avete compreso bene quali sono i
problemi di chi studia una lingua straniera. Utilissimi i suggerimenti della
rubrica "HELP".
Le domande sono interessanti, così come le risposte (es. sulla pronuncia
degli insegnanti italiani). Fa inoltre piacere leggere che i problemi sono
comuni a molti altri lettori (es. comprensione con i madrelingua).
Interessanti anche le "Segnalazioni utili". Una rivista veramente ricca di
suggerimenti.
Mauro F.
Sono un medico che
ha appena iniziato a studiare l'inglese di cui non posso più fare a meno (ho
studiato francese). Sabato ho visto la vostra pubblicità sulla prima pagina
del "Corriere della sera" e mi sono affrettato a comprare il n°1 di "English
4 Life",che mi ha entusiasmato: COMPLIMENTI!
Domenico M.
Mi complimento col
Vostro lavoro. Mi sembra una rivista completa: con consigli vari, tips e
fumetti per rendere più gradevole la lettura. La storia a fumetti è
interessante tanto quanto quella a fotoromanzo. Sono utilissimi i vocaboli
scritti così come si pronunciano. Anche io quando ascolto una parola mi
scrivo la relativa pronuncia. E' veramente utile e credo che anche a scuola
bisognerebbe adottare tale metodo. Nella rivista vedere il testo tradotto
completamente permette di verificare la pronuncia non solo di quelle parole
di cui si è già sicuri ma anche di quelle su cui si hanno incertezze o che
non si conoscono addirittura. E' interessante anche la parte dedicata a
situazioni reali inglesi come per esempio fare un trasloco in Inghilterra.
Ecco, è utile e stimolante avere la conoscenza della vita inglese nei suoi
vari aspetti quotidiani.
Mi fa sentire un po' in Inghilterra e magari preparata se dovessi andarci.
Elena R.
Complimenti per la rivista English 4 Life! Un'autentica rivoluzione il
vostro metodo CJ per la pronuncia. Sono un insegnante di matematica. Buon
lavoro Marco G.
La vostra rivista è
straordinaria, ho già imparato un sacco di cose... Fate in fretta con
il tedesco, mi raccomando!! Complimenti davvero.
Laura
Ho
comprato il primo numero della vostra rivista e l'ho trovata eccezionale.
Francesco
Salve, ho
comprato il primo numero della vostra rivista e sono assolutamente
entusiasta, complimenti!!
Carolina I.
Complimenti per la rivista l'ho comprata stamattina, sono venuta a sapere
della sua esistenza grazie a un passaparola tra amiche. Ho già detto al mio
giornalaio di fiducia di tenermi da parte anche i successivi numeri! Non
voglio rischiare di restare senza!
Arianna
Complimenti per la rivista, che riesce bene anche a differenziarsi da altre
analoghe. Un solo suggerimento, inserite anche qualche breve notazione di
grammatica o dedicate mezza paginetta alla grammatica.
Stefano
Con piacere ho accolto la notizia
dell'uscita della vs. rivista e ne ho molto apprezzato il contenuto
quando l'ho acquistata. Non avevo più seguito una rivista di lingua
inglese da tanto tempo: ero un affezionato lettore di "Le lingue del
mondo" della Valmartina.
Salvatore
Finalmente ho comprato la vostra
rivista.Devo dire che la trovo interessante e innovativa.Un in bocca al
lupo perché la rivista abbia un grande successo e aiuti chi come me
vuole una volta per tutte trovare un metodo che riesca a farle parlare
un inglese decente senza doversi necessariamente trasferire in
Inghilterra. ll più grande augurio che vi possa fare per questo inizio
di anno è di crescere bene, insieme a me e a tutti quelli che credono in
voi.
Monica
Ho acquistato la vostra rivista e ne sono
rimasto soddisfatto, per cui penso che continuerò a farlo.
Daniele
Ehi, salve a tutti,
ho acquistato la vostra rivista e veramente sono
rimasta soddisfatta della vostra metodologia. I miei sinceri
complimenti. Io sono una laureanda in Lingue e Letterature straniere e
ho iniziato a debuttare come "Insegnante" e questo metodo, che avevo già
provato a realizzare su consiglio di una mia amica, devo dire che ha
dato ottimi risultati evitando lungaggini e noie dovute al peso dellla
grammatica. Buon lavoro.
Elena
Vi scrivo semplicemente per
complimentarmi con voi per la stupenda rivista, che ho appena finito di
leggere. Io ho il diploma di liceo linguistico ed un grandissimo amore
per questa lingua; sono quindi sempre molto interessata a riviste e
corsi fai da te , che permettono di tenere sempre la mente in
"allenamento". Ne ho provate tantissimi di questi corsi e riviste,
quindi da grande esperta del settore mi complimento con voi perchè la VS
è senza dubbio la migliore, così innovativa e immediata. Credo di aver
imparato più cose oggi con la VS rivista che con un'intera collezione di
"L' nglese per tutti". Continuate cosi' e, se vi serve una
collaboratrice con una buona conoscenza della lingua e tanta
passione....io ci sono!
Beatrice B.
Ho acquistato il primo numero della
vostra rivista e l'ho trovato molto interessante. Credo proprio che in
futuro continuerò ad acquistarla per poter migliorare il mio inglese.
Silvana P.
Ho studiato l'inglese a scuola e poi ho
cercato di migliorarlo con vari sistemi: corsi tradizionali,
videocassette in lingua originale, corsi a dispense... Lo studio
dell'inglese ( e delle lingue in generale) mi interessa e cerco sempre
di dedicarci un po' di tempo. Ho comprato la rivista trovandola molto
interessante. Il Vs. metodo si basa su concetti semplici ma originali ed
innovativi. Non credo che esista un metodo "miracoloso" per imparare
l'inglese ma il metodo Casiraghi-Jones potrebbe essere di grande
aiuto e voglio metterlo alla prova. Continuerò a seguirvi e vi farò
sapere i miei progressi. Stefano B.
Era tempo che cercavo un metodo molto
pratico per migliorare il mio inglese.
Andrea C.
Gentile redazione,
complimentiper il vostro metodo così innovativo.Gradirei sapere se è
possibile trovare la vostra rivista per imparare il tedesco.
Domenico
Ho una conoscenza della
lingua inglese a livello intermedio. Ho trovato la vostra pubblicazione
molto interessante e ben fatta. Certamente si distingue e di parecchio
da altre pubblicazioni del settore. Ciò che mi ha più colpito della
rivista è il fatto di poter finalmente leggere testi in "spoken english"
con a fianco la pronuncia e la doppia traduzione in italiano (molto
utile e ben fatta). Con la presente, pertanto, faccio agli ideatori
della rivista i miei complimenti e l'augurio di "in bocca in lupo" per
il futuro. Andrea G.
Oggi ho aquistato in
edicola "ENGLISH 4 LIFE". A prima vista mi sembra una rivista
strutturata molto bene che certamente mi consentirà di migliorare il mio
inglese. Vorrei sapere se avete in mente di fare qualcosa di analogo
anche per il tedesco o se conoscete una rivista altrettanto valida per
questa lingua. Massimiliano B.
Ho appena acquistato la
Vs. rivista e ne sono entusiasta. Stefano
Complimenti per la
rivista che tratta un modo di imparare l'inglese che al momento in
Italia non era conosciuto.
Emiliano
Cara Redazione, ho trovato molto
interessante la Vostra proposta editoriale e l'approccio del metodo
Casiraghi-Jones, che mi ha ridato motivazioni in parte sopite, per
questo Vi ringrazio.
Gabriele G.
Gentile direzione, ho letto con interesse
la vostra rivista e l'ho trovata molto interessante. Specialmente la
parte in cui usate i fumetti; un mezzo comunicativo, a mio avviso, molto
incisivo. Riccardo R.
Ho comprato la vostra rivista e devo dire
che mi piace molto... Spero che la vostra rivista abbia molto successo e
che questo vi possa permettere di pubblicarne di simili anche su altre
lingue....che ne direste dello spagnolo?
Erica B.
Ho visto la pubblicità della vostra
rivista sul Messaggero ed ho deciso di acquistarla. L'ho trovata molto
interessante e diversa dalle solite riviste sull'argomento. Penso
proprio che continuerò ad acquistarla! Spero che questo vs. nuovo metodo
venga applicato anche per la lingua spagnola! Arrivederci.
Daniela C.
Bravi! Geniali e semplici!
Armando
Volevo innanzitutto farVi i complimenti
per la rivista che ho da poco acquistato (la ritengo uno strumento assai
utile per chi intende studiare l'inglese in maniera più piacevole) e
chiedervi se la pubblicazione avrà cadenza mensile o settimanale, quanto
costa abbonarsi e fra quanto tempo pensate che uscirà anche la versione
in tedesco. Francesco M.
Spett.le Casiraghi Jones Publishing
S.r.l., in questi giorni, incuriosito dalla Vs. pubblicità sulla
Repubblica, ho deciso di acquistare "English 4 Life. Complimenti!!!!!
Credo che sia un'ottima iniziativa per rinfrescare l'inglese e per
rafforzare termini persi per strada! Massimiliano R.
Salve a tutti, sono Marco e ho 15 anni. Facendo il
classico ho studiato inglese solo i primi due anni, e non mi piaceva
neanche poi tanto, quando quest'estate, per motivi personali (Harry
Potter) mi sono messo a leggere quattro libri in inglese, e credo di
essere abbastanza migliorato in questa lingua. Ho appena comprato il
vostro giornale, ed è davvero bellissimo! Per dirvi se è efficace dovrei
ancora aspettare un po', ma credo proprio che lo sia! Continuate
così...spero che abbia una lunga vita...ci risentiamo!
Marco
Dopo aver provato vari
istituti di Roma ed una scuola militare, trovo che il vostro sistema di
apprendimento (per me di miglioramento e ripasso) sia veramente utile.
BRAVI!! Luca
Ho acquistato e letto la vostra rivista, l'ho
molto apprezzata. Mi servirà a mantenere l'inglese.
Matilde F.
Complimenti per la vostra
rivista. E' meravigliosa, utile e ben costruita. Mi piace e la ritengo
indispensabile per un buon apprendimento. Ottima la traduzione letterale
convertita poi in buon italiano; mi piace così, anche se a volte la
frase inglese sembra senza senso; ci insegna a capire meglio le
differenze tra le due lingue.
Maria Carmen
Complimenti per la rivista! E' fatta
molto bene ed è utilissima!!
Si vede che ci mettete tanta competenza, esperienza, passione!
Continuerò a comprarla.
Giuseppe D.
Your magazine's really interesting, I do not think
any comics in English have ever appeared in Italy before. Personally, I
prefer to read books, especially detective stories, from which you can
also learn quite a fair amount of slang. However, keep up the good work,
and many wishes of a prompt success for the original initiative of your
magazine. P.s. How about repeating the experiment with other languages?
Piergiorgio S.
Casualmente sono andato in edicola è ho
visto la vostra rivista, sfogliandola ho subito capito che non era la
solita rivista per chi sa già molto. Finalmente è arrivata l'ora per
imparare senza troppa fatica e noia. Io insegno presso una scuola di
Novara per costruttori aeronautici (aerodinamica e meccanica del volo),
chissà se un giorno potrò vedere sulla vostra rivista anche una pagina o
due dedicata alle microlingue (l'inglese aeronautico è fondamentale
per gli allievi della mia scuola). Mi piacerebbe iscrivermi al vostro
club CJ. Farò vedere la vostra rivista a qualche mia collega di
inglese credo proprio che sia un modo nuovo e divertente per imparare.
Ieri ho acquistato per caso la vostra
nuova rivista, ad un primo impatto mi sembra molto valida. Poi devo dire
che era da tempo che cercavo senza successo, dei file audio con la
relativa trascrizione, quindi sono stato molto contento di averli
trovati nel vostro sito. Credo che diventerò un vostro fedele lettore.
Complimenti per l'iniziativa !!!!
Maurizio C.
Sono una ragazza di Roma ed ho 30 anni. Ho
studiato per ben 7 anni l'inglese in un istituto tecnico per il turismo
della mia città. Come tante persone che vi hanno scritto, ho provato a
rispolverare il mio inglese con audiocassette e altre cose del genere ma
senza grande successo perché molto noiose. Ho acquistato la vostra
rivista e mi sono accorta che la lingua che proponete, e cioè quella
parlata, è molto lontana da quella che per lungo tempo ho parlato.
All'inizio ero un po' scettica, ma adesso, nonostante non abbia finito
di leggere la vostra rivista, non vedo l'ora che esca il n. 2. Well
done, lads!
Carla P.
Grazie alla vostra rivista ho imparato moltissime nuove parole e forme
idiomatiche.Complimenti per il metodo di traduzione letterale proprio di
queste forme, proprio perché è interessante capire come si passa da una
traduzione all'altra e, con l'associazione, fissare nella mente tali
espressioni.
Roberta F.
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