La fattoria degli animali
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La fattoria degli animali (Animal Farm) è uno dei più famosi libri dello scrittore inglese George Orwell. Pubblicato nel 1944, il libro fu concepito a partire dal 1937, ma soltanto nel 1943 prese una forma concreta.
Trama
Gli animali della Fattoria Padronale (Manor Farm in lingua originale), maltrattati e sfruttati dal fattore Jones, vengono a conoscenza del sogno del Vecchio Maggiore, un vecchio e saggio verro. Il sogno parla di un tempo in cui gli animali saranno i liberi artefici del proprio destino, senza l'interferenza e lo sfruttamento dell'uomo.
Il Vecchio Maggiore muore, ma il suo sogno è tenuto in vita dai maiali Napoleon e Palla di Neve. Una notte, spinti dalla rabbia e dalla fame, gli animali, guidati dai due maiali, si ribellano e cacciano dalla fattoria il fattore Jones e sua moglie.
Gli animali cambiano il nome della fattoria, che diventa la fattoria degli animali, e creano sette comandamenti, ispirati al sogno del Vecchio Maggiore, ai quali decidono di obbedire. I comandamenti sono (tra parentesi le frasi aggiunte successivamente dai maiali per giustificare le loro azioni):
Qualunque cosa cammini su due zampe è un nemico.
Qualunque cosa cammini su quattro zampe o abbia le ali è un amico.
Nessun animale deve indossare vestiti.
Nessun animale deve dormire in un letto. (con le lenzuola)
Nessun animale deve bere alcol. (in eccesso)
Nessun animale deve uccidere un altro animale. (senza motivo)
Tutti gli animali sono uguali. (ma alcuni sono più uguali degli altri)
Napoleon si prende cura dell'educazione di alcuni cuccioli di cane, isolandoli dagli altri animali. Essi costituiranno la sua polizia segreta.
Nascono dei conflitti tra Napoleon e Palla di Neve (Palla di Neve vorrebbe estendere la rivoluzione anche alle altre fattorie, mentre Napoleon è contrario), e diventa ovvio che Napoleon ambisce a governare da solo. Intanto gli animali faticano insieme, prendendo ispirazione dai titanici sforzi del cavallo Gondarno (Boxer), il cui motto è: Devo lavorare più duramente. Essi trovano lo studio molto difficile, e la maggior parte di loro lo abbandona.
Jones, aiutato dalle fattorie vicine, cerca di riprendersi la fattoria, ma viene sconfitto nella Battaglia del Chiuso delle Vacche (battaglia di Cowshed), guidata da Palla di Neve. Il conflitto finale tra Napoleon e Palla di Neve si ha quando Palla di Neve convince gli animali della necessità di costruire un mulino a vento che fornisca elettricità alla fattoria. Napoleon lo accusa di aver tradito la rivoluzione e con l'aiuto della sua polizia segreta lo costringe alla fuga.
Una volta assunto il totale controllo della fattoria, Napoleon si dimostra un capo ancor più crudele del signor Jones. Inizia la costruzione del mulino, che viene presentato come un'idea di Napoleon. Arriva una tempesta che distrugge il mulino, ma Clarinetto (Squealer), propagandista di Napoleon, fa credere agli animali che si sia trattato di un sabotaggio operato da Palla di Neve.
I Sette Comandamenti vengono riscritti (vedi parti tra parentesi) e poi eliminati ad uno ad uno. Alla fine rimane solo una frase, che afferma: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
Napoleon e gli altri maiali iniziano a commerciare con gli umani, assumendone sempre più gli atteggiamenti e i comportamenti che tanto avevano disprezzato e condannato al tempo della rivoluzione. Vendono del legname a Frederick, uno dei fattori confinanti, ma questo li paga con denaro falso e poi attacca la fattoria. Gli animali riescono a sconfiggere Frederick e i suoi uomini, ma subiscono moltissime perdite.
Intanto i maiali diventano sempre più corrotti e simili agli uomini. Il romanzo termina con Napoleon e i suoi scagnozzi che giocano a carte con gli altri fattori nella casa di Jones; durante un brindisi Napoleon si discosta da tutti gli ideali della rivoluzione, di fatto condannandoli. Quando poi scoppia un litigio a causa delle carte, gli animali ormai denutriti che guardano sconvolti la scena dalla finestra, non riescono più a distinguere gli uomini dai maiali. Il sogno del Vecchio Maggiore si è trasformato in un incubo.
Analisi
La favola, che come nelle antiche favole di Esopo e Fedro ha come protagonisti degli animali, può essere letta come un'allegoria della Rivoluzione Russa, in cui ogni evento e ogni personaggio della favola corrisponde a un ben preciso evento o personaggio della realtà storica. Inoltre, come tutte le favole, anche questa ha una morale.
I personaggi
Vecchio Maggiore (Old Major)
Il Vecchio Maggiore rappresenta sia Marx che Lenin, nel senso che introduce le teorie fondamentali e gli ideali su cui la rivoluzione si dovrà basare. Una teoria marxista da lui espressa è che il lavoro di un animale produce più valore di quello necessario al suo mantenimento, e il surplus viene rubato dall'uomo parassita.
La parte leninista di Old Major è evidente nella parte del suo discorso in cui riduce una complessa filosofia in proposizioni fondamentali o massime, che possono essere facilmente comprese da tutti gli animali. C'è anche un parallelismo tra l'omaggio reso dagli animali al teschio di Old Major e l'esibizione della salma imbalsamata di Lenin sulla Piazza Rossa a Mosca.
Tuttavia l'identificazione con Lenin non è totale. Infatti il Vecchio Maggiore muore prima della rivoluzione, mentre Lenin guidò la Rivoluzione d'Ottobre. In questo senso Palla di Neve, prevalentemente identificato con Trotzkij, prende il posto di Lenin.
Napoleon
Napoleon rappresenta per molti versi Stalin. Tuttavia, come molti suggeriscono, egli possiede caratteristiche comuni a molti dittatori della storia.
Nonostante non abbia scrupoli morali, egli possiede delle qualità che lo fanno emergere rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione.
Rispetto all'idealismo del Vecchio Maggiore e di Palla di Neve, Napoleon è un opportunista politico la cui crudele determinazione compensa una mancanza di intelligenza, così come avviene in molti dittatori.
Snowball (PALLA DI NEVE nella versione Italiana)
Palla di Neve rappresenta Trotzkij. È un brillante oratore e dà ispirazione intellettuale alla rivoluzione, è più intelligente di Napoleon e lavora altruisticamente per il bene di tutti gli animali. Egli tuttavia non è perfetto: infatti, insieme ad altri maiali, ruba le mele e il latte destinato agli animali.
Egli è un rivoluzionario sincero che viene messo in disparte da un avversario più furbo e crudele. Diventa ossessionato dal mulino a vento e non si accorge che gli altri animali non capiscono le sue idee per il rinnovamento della fattoria. Non si accorge neanche che Napoleon sta tramando per rovesciarlo, e quando l'inevitabile accade egli fugge senza combattere.
Le idee di Palla di Neve vengono fatte proprie da Napoleon, che inoltre darà al maiale fuggito la colpa per tutto ciò che di negativo accadrà all'interno della fattoria da ora in avanti, accusandolo di tornare nella fattoria di notte per fare opera di sabotaggio.
Squealer (CLARINETTO nella versione italiana)
Squealer è il propagandista di Napoleon, e rappresenta la vasta macchina mediatica che presentava la versione governativa dei fatti in URSS come in altre dittature.
Squealer parla per mezze verità, omissioni e vere e proprie bugie. Egli fornisce le illusioni che aiutano i lavoratori a sopportare la dura esistenza. Il suo scopo è annebbiare la comprensione e la consapevolezza dei fatti, in modo da prevenire ogni minaccia al potere dei maiali.
Boxer (GONDRANO nella versione italiana)
Boxer è un cavallo enormemente forte, dal quale dipende il lavoro ed il sostentamento della fattoria. La sua filosofia si basa sulla dignità del lavoro, ma egli non è molto intelligente, e per questo viene sfruttato da chiunque governi la fattoria, contribuendo indirettamente, a causa della sua cruciale importanza nel sistema produttivo della fattoria, allo sfruttamento degli altri animali. Vi sono analogie fra questo personaggio e il minatore sovietico Stakhanov.
Boxer rappresenta il lavoratore ordinario: umile, onesto ed essenziale in qualsiasi sistema sociale. Il lavoratore comune viene inevitabilmente sfruttato sotto una dittatura o un regime totalitario.
Perfino dopo la sua morte, gli slogan preferiti di Boxer, lavorare più duramente e Napoleon ha sempre ragione, verranno cinicamente utilizzati per controllare gli altri animali. Egli non comprende mai che gli ideali della rivoluzione si sono corrotti, e la sua esperienza mostra cosa può accadere quando le azioni di chi è al potere vengono accettate senza porsi domande.
Benjamin
Benjamin, un asino, è un cinico, uno che dubita della sincerità di chi gli sta attorno. È anche scettico, dubita cioè della verità di molte teorie o fatti. Impara a leggere, ma rifiuta di mettere la propria abilità al servizio degli altri animali. Solo alla fine, quando l'Animalismo è ormai naufragato, accetta di leggere agli animali l'unico comandamento rimasto.
Benjamin rappresenta l'intellettuale disimpegnato, che non utilizza la sua saggezza per alcuno scopo utile. È anche l'animale più anziano della fattoria, e non bisogna dimenticare la sua lealtà verso Boxer e il suo disperato tentativo di salvarlo.
Clover (BERTA nella versione italiana)
Clover, la cavalla, è la figura materna della fattoria, che mostra simpatia e gentilezza. Se la prende più degli altri per i soprusi subiti ad opera dei maiali, ma tuttavia rimane una fonte di forza e di conforto per gli animali oppressi.
Come Boxer, Clover rappresenta la gente ordinaria, che viene inconsapevolmente manipolata e sfruttata in qualsiasi dittatura.
Molly
Molly è una giovane cavalla: non vuole la rivoluzione e le piace indossare dei fiocchi. Fuggirà dalla fattoria e tornerà a vivere con Mr. Jones. Rappresenta l'aristocrazia, che viveva una vita molto agiata sotto lo Zar.
Mosè (Moses)
Mosè, il corvo domestico che racconta agli animali della vita eterna che li attende dopo la morte, rappresenta la Chiesa Ortodossa, che, in collusione con il potere politico, forniva illusioni ai lavoratori per indurli a sopportare lo sfruttamento.
Minimus
Minimus, il maiale poeta che canta le gesta di Napoleon, rappresenta l'intellettuale asservito al potere dittatoriale, che mette la sua cultura al servizio della propaganda.
I cani e le pecore
I cani e le pecore vengono trattati come un gruppo, e non come individui. Essi rappresentano due gruppi molto importanti nella società Sovietica e in ogni altra dittatura: la polizia segreta, che reprime le opposizioni attraverso la paura e l'intimidazione, e le masse facilmente manipolabili che si lasciano impressionare dagli slogan del regime.
Il fattore Jones (Mr. Jones)
Jones rappresenta lo Zar Nicola II ed è la causa della ribellione degli animali così come lo Zar fu causa della rivoluzione russa. È brutale, si ubriaca spesso e si disinteressa degli animali. Nonostante sia il più sviluppato dei personaggi umani, rimane poco più che uno stereotipo. Tuttavia, dopo la sua cacciata, Jones va a rappresentare idealmente anche il fascismo e movimenti ad essi collegato, come nazismo e franchismo. Infatti, sempre più spesso nel corso del libro i maiali puniranno alcuni animali accusati di essere gli "agenti" di Jones, così come Stalin fece eliminare molte persone sospettate di essere "agenti del fascismo internazionale".
Pilkington e Frederick
Pilkington e Frederick, i fattori confinanti, rappresentano dei tipi umani, ma anche delle nazioni differenti. Pilkington è un gentiluomo la cui fattoria, Foxwood, è male amministrata perché egli spende tutto il suo tempo praticando sport in campagna. Frederick invece è aggressivo, efficiente ed estremamente crudele nei confronti degli animali della sua fattoria (Pinchfield), al contrario di Pilkington che è semplicemente disinteressato.
C'è un ovvio collegamento tra Frederick e la Germania di Hitler: Federico il Grande era un famoso re prussiano, Pinchfield, che significa ruba terra si riferisce alle ambizioni territoriali di Hitler.
Pilkington, invece, rappresenta gli Alleati, in particolare la Gran Bretagna e la Francia: infatti il nome Foxwood rimanda alla Gran Bretagna e alla sua tradizione di caccia nelle campagne.
Interessante è anche il modo in cui Napoleon si avvicina prima a Frederick e poi a Pilkington, proprio come Stalin prima si alleò con la Germania nazista e poi con gli Alleati occidentali.
Gli eventi
Ogni evento narrato nella favola rappresenta un preciso evento storico.
La Rivoluzione degli animali e la cacciata di Jones rappresentano la Rivoluzione Russa del 1917 e il rovesciamento dello Zar.
Il conflitto tra Napoleon e Palla di Neve riguardo all'estensione della rivoluzione alle altre fattorie rappresenta il conflitto tra Trotzkij, che voleva esportare la Rivoluzione fuori dalla Russia, e Stalin, che invece sosteneva la teoria del Socialismo in un solo paese. Il mulino a vento invece rappresenta l'industrializzazione, e il conflitto tra i due maiali riguardo alla sua costruzione simboleggia il conflitto tra Trotzkij, che sosteneva l'industrializzazione della Russia, e Stalin, che al contrario puntava sullo sviluppo agricolo.
La Battaglia di Cowshed rappresenta la guerra civile che oppose i bolscevichi alle armate bianche controrivoluzionarie (aiutate dalla Gran Bretagna e dalla Francia proprio come le fattorie vicine aiutano Jones) che si concluse nel 1920 con la vittoria dei bolscevichi.
La vendita del legname a Frederick rappresenta il Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, il tradimento di Frederick, che paga i maiali con denaro falso e poi attacca la fattoria, rappresenta il tradimento dell'alleanza da parte di Hitler, che attaccò la Russia nel 1941 lanciando l'Operazione Barbarossa.
La progressiva corruzione dei maiali e lo stravolgimento dei comandamenti rappresentano la deriva verso un dispotismo tirannico a cui andò incontro la Russia sotto il regime di Stalin.
I temi
Rivoluzione e corruzione
L'Animalismo, la dottrina rivoluzionaria adottata dagli animali, è basata sugli insegnamenti del Vecchio Maggiore come il Comunismo è basato sugli insegnamenti di Karl Marx.
A causa dei suoi riferimenti precisi 'La fattoria degli animali è stata spesso considerata una satira nei confronti del solo Comunismo Sovietico. Alcuni vi riescono leggere, tuttavia, anche tratti distintivi di altri regimi: si distinguono particolarmente i tratti eziologici della nascita della corruzione e del perseguimento di interessi personali da parte dei detentori del potere in seguito al raggiungimento del medesimo.
Secondo una lettura critica dell'Ideologia Comunista, il Vecchio Maggiore, nonostante le buone intenzioni, non capisce un elemento cruciale: è convinto che le sue idee siano valide e moralmente elevate, e che la declinazione operata sia solo attribuibile agli individui corrotti che troveranno comunque il modo di piegarle ai loro scopi. Mentre per chi opera questa critica è vero l'esatto contrario: il finale è già tutto contenuto nelle premesse e non esisterebbero un comunismo vero e uno ideale. Secondo costoro l'unico esempio di Comunismo è stato lo Stalinismo, mentre, secondo altri, esistono esempi diversi di Comunismo.
La corruzione è evidente attraverso la modifica dei comandamenti: l'unico rimasto, totalmente stravolto, mostra quanto elitari siano diventati i maiali, e come gli ideali dell'Animalismo appartengano ormai al passato.
Propaganda ed educazione
Lungo tutta la storia, gli eventi vengono riscritti a seconda delle esigenze dei maiali. Il passato viene rappresentato peggiore di come realmente era, così da far sembrare meno scioccanti le brutalità compiute dai maiali.
La propaganda è la diffusione di una particolare idea, fatta in modo da influenzare le persone. Come fanno gli animali ad essere ingannati al punto da elevare Napoleon al rango di un semidio? Per raggiungere tale risultato, i maiali utilizzano gli strumenti della dittatura: la manipolazione delle emozioni, la disinformazione, il controllo del cibo e dell'educazione. Sono propagandistici tutti i discorsi di Squealer, quelli di Napoleon, le poesie di Minimus e i discorsi del corvo domestico Mosè.
L'educazione è un tema fondamentale, in quanto gli animali credono ciecamente alla propaganda proprio perché ignoranti. L'ignoranza è dunque un'arma preziosa nelle mani di qualsiasi dittatore, in quanto permette di far credere al popolo ciò che si ritiene più utile.
Il messaggio
Il messaggio della favola, la sua morale, è che qualunque rivoluzione che si proponga di instaurare un'utopia è destinata a fallire e a trasformarsi in tragedia.
Infatti, tutto il potere corrompe, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto.
Le reazioni all'opera
Le chiare allusione critiche all'URSS gli costarono una certa ostilità negli ambienti della sinistra inglese del tempo, ma il libro ebbe lo stesso un notevole successo, seppur trovò qualche iniziale difficoltà ad essere pubblicato.