Elvis Presley
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«Elvis Presley è il
rock and roll»
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(Rivista "Rolling Stone")
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Elvis Aaron Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 - Memphis, 16 agosto 1977), noto anche come Il Re del Rock and Roll (o anche solo Il Re, The King in inglese), è stato uno dei più celebri cantanti Rock & Roll e Rockabilly di tutti i tempi.
Il suo talento artistico, unito ad una presenza scenica pressoché inimitabile ha avuto un impatto sulla cultura statunitense e mondiale senza precedenti. Come altre personalità dello star system del suo tempo - da Marilyn Monroe ai Beatles - ha saputo andare oltre l'arte che rappresentava, quella musicale, finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo.
Tra gli altri soprannomi con il quale era - ed è tuttora - conosciuto vi sono The Hillbilly Cat, con il quale iniziò la sua carriera, e Elvis the Pelvis, per il suo esuberante stile di esibizione caratterizzato da bruschi (ed ammiccanti) ondeggiamenti del bacino (in lingua inglese, appunto, pelvis).
Eccetto cinque concerti tenuti in
Canada,
non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti.
La sua morte, prematura ed improvvisa, gettò nella disperazione milioni
di fan sparsi ai quattro angoli della terra.
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Biografia
Gli anni settanta
Elvis iniziò il nuovo decennio con una seconda serie di spettacoli, fra il 26 gennaio ed il 23 febbraio 1970, sempre all'International Hotel di Las Vegas. Da quel momento sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti lontano dal pubblico e nell'arco di sette anni, fra il 1970 ed il 1976, si esibì in quasi un migliaio di concerti, ad una media di uno ogni due giorni e mezzo circa, anche due o tre nello stesso giorno.
Malgrado insistenti voci di possibili tour esteri, Presley non si esibì mai al di fuori dei confini degli Stati Uniti. Di conseguenza furono migliaia, in quegli anni, gli appassionati che da tutto il mondo si recarono negli USA per poter assistere ad una sua esibizione. Il momento clou di tutta l'attività concertistica del decennio ebbe luogo il 14 gennaio 1973, quando lo show a Honolulu Elvis: Aloha From Hawaii venne trasmesso in TV via satellite ad un pubblico stimato in oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi, più di coloro che assistettero alla camminata sulla luna di Neil Armstrong.
La frenetica attività concertistica lasciò poco tempo da dedicare allo studio di registrazione, e così furono numerosi, anche a scapito della qualità, gli album registrati dal vivo.
Fra tutti emerge Aloha From Hawaii Via Satellite (1973), primo disco quadrifonico a diventare un million seller. La produzione discografica complessiva fu comunque enorme per tutto il decennio: a fianco di una serie di album pubblicati sull'etichetta economica Camden, sottomarca della RCA, che raccoglievano brani provenienti dalle colonne sonore dei film degli anni Sessanta, furono pubblicati numerosi album con materiale inciso in studio.
Fra questi si possono ricordare Elvis Country (1971), un concept album di country, The Wonderful World Of Christmas (1971) e He Touched Me (1972), con materiale natalizio e gospel, e più tardi Promised Land e Today (entrambi del 1975).
Numerose furono anche le antologie con materiale dei decenni precedenti. I maggiori successi da classifica come singoli, nel periodo furono: Kentucky Rain (1970), The Wonder Of You (1970), There Goes My Everything (1971), Burning Love (1972), Steamroller Blues (1973), Promised Land (1974), My Boy (1975), T-R-O-U-B-L-E (1975) e Moody Blue (1977).
Presley troncò, invece, ogni rapporto con Hollywood, e le uniche testimonianze della sua attività concertistica per immagini furono i due documentari Elvis, That's The Way It Is (1970) ed Elvis On Tour (1972).
Fin dal ritorno dal servizio militare, nel 1960, Presley si era mostrato sempre più guardingo nei rapporti con la gente, e così attorno a lui si era andata formando una impenetrabile barriera di parenti, amici e guardie del corpo, denominata Memphis Mafia, che lo proteggeva, ma gli impediva, tuttavia, di avere contatti con l'esterno.
Tipico esempio di questa situazione, il fatto di affittare un teatro o un intero parco di divertimenti per passare una serata con gli amici, senza estranei. Verso la fine degli anni Sessanta la situazione del cantante era già quella di un quasi recluso e ciò può in parte motivare l'entusiasmo che negli anni settanta lo portò a cercare, con incredibile frequenza, il contatto con il pubblico.
La fine
Il suo fisico ben presto iniziò a non rispondere adeguatamente alle sollecitazioni e, conseguentemente, Presley dovette aumentare il consumo di medicinali. Barbiturici, tranquillanti e anfetamine diventarono suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte. La cosa non fu senza conseguenze, e frequenti furono i ricoveri in ospedale.
I lunghi periodi di lontananza e i difficili rapporti con la Memphis Mafia spinsero poi la moglie Priscilla a dividersi da lui, nel febbraio del 1972. Nell'ottobre del 1973 venne sancito il divorzio, e ciò provocò nel cantante un lungo periodo di acuta depressione.
A quella che sembrava la crescita di uno stato ipocondriaco, si aggiungevano i risultati di una alimentazione disordinata, che portarono Presley ad ingrassare vistosamente e a sottoporsi a diete dimagranti a base di medicinali.
Elvis morì il
16
agosto del
1977 presso la sua dimora
Graceland, a
Memphis (Tennessee), sorta di
santuario del
rock poi
aperta al pubblico nel
1982 e meta
del pellegrinaggio continuo dei suoi fan, provenienti da tutto il
pianeta.
L'aritmia
cardiaca fu la causa ufficiale del decesso.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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