Gangsta rap
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Segnalazione di
Frieda (dillo
a Ubi)
Il Gangsta rap, conosciuto anche come hardcore hip-hop, è un genere di musica rap/hip hop che spesso si serve di testi molto violenti e misogini per discutere di temi come la droga, il sesso, le armi e le attività mafiose inerenti lo stile di vita dei teppisti da strada e dei gangster. Il termine "Gangsta rap" viene usato solitamente per riferirsi alla musica di questo genere proveniente dalla West coast statunitense o dal sud del Paese; gli artisti della East coast e i loro fan preferiscono invece descriverlo come "hardcore hip-hop". Il sottogenere cominciò a scalare le classifiche musicali durante i primi due terzi degli anni 1990, dopodiché un sound più prettamente pop (denominato "pop-rap") cominciò a dominare le classifiche.
Polemiche sui temi
Il Gangsta Rap (o G-Rap), è tuttora considerato la versione più pesante della musica e dello stile Hip-Hop (o Double H), ancora oggi, molti cantanti neri di entrambe le sponde degli Stati Uniti, adottano questo stile con basi pesanti e drammatiche discutendo tra loro della vita di strada nelle periferie delle metropoli statunitensi. Più volte, in quest' ultimo tempo, il G-Rap è stato criticato per non essere altro che un incitazione alla violenza, ispirazione di omicidi, incitamento alla prostituzione e altro... Argomenti come sparatorie, prostitute, spacci di droga ecc. sono un continuo susseguirsi in questo stile di musica nato a South Central nella periferia di Los Angeles in California(West Coast).
Ed è appunto da questa parte di Los Angeles che provenivano gli NWA, "Niggaz With Attitude", gruppo ritenuto praticamente da tutti essere l'iniziatore ed il creatore di questo sottogenere. Ad esso si sono ispirati vari gruppi ed artisti che hanno poi adottato lo stile del gangsta rap.
I temi utilizzati nei testi delle canzoni gangsta rap hanno dato luogo a numerose polemiche, e molti osservatori criticarono il genere per i messaggi veicolati, che includevano l'omofobia, la misoginia, il razzismo e il materialismo. I rapper si difesero generalmente precisando che i loro testi non facevano altro che descrivere la vita reale dei ghetti metropolitani.
Poiché, col passare del tempo, l'audience del gangsta rap divenne predominantemente bianca, alcuni commentatori lo criticarono persino di essere analogo ad alcune forme di spettacolo (minstrel show e blackface), nelle quali afro-americani o bianchi facevano in modo di apparire come caricature dei neri, agendo in modo stereotipicamente ignorante e privo di cultura, per l'intrattenimento del pubblico bianco (tratta proprio quest'ultimo tema il noto regista Spike Lee nel suo "Bamboozled").