La bisbetica domata (Shakespeare)
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La bisbetica domata | |
di
William Shakespeare
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Commedia in 5 atti | |
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Titolo originale | The Taming of the Shrew |
Lingua originale | inglese |
Genere | Commedia |
Composto nel | 1594 |
Prima assoluta | 1594 |
Personaggi:
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La Bisbetica Domata (titolo originale dell'opera: The Taming of the Shrew) è una commedia di William Shakespeare.
E' divisa in 5
atti
scritti sia in versi che in
prosa.
E' stata scritta probabilmente nel
1594 e fu
rappresentata nello stesso anno, ma la sua pubblicazione fu postuma,
ovvero fu pubblicata nel
1623, ben 7
anni dopo la morte del suo scrittore.
La vicenda di Petruccio, avventuriero veronese che sposa e soggioga l'intrattabile Caterina di Padova, attirato soprattutto dalla sua dote, è al centro di un testo, non eccelso, ma di irresistibile comicità.
Indice[nascondi] |
Trama
L’opera comincia con un’introduzione, in cui Cristopher Sly, un ubriacone e calderaio ambulante, viene raccolto da un Lord riccamente vestito, che gli fa credere di essere stato addormentato per anni. Sly e un paggio si siedono a vedere una rappresentazione di attori girovaghi dal titolo “La bisbetica domata”. Dopo la prima scena Sly scompare.
Battista Minola, un gentiluomo di
Padova,
ha due figlie: la più vecchia, Caterina, conosciuta per la sua
scontrosità, e la più giovane, Bianca, al contrario nota per la
sua gentilezza ed obbedienza.
Bianca possiede due corteggiatori, Gremio (un uomo di mezz’età)
ed Ortensio, mentre Caterina non ne ha alcuno. Quindi Battista
decide di allontanare Bianca dalla società finché Caterina non sarà
sposata.
Intanto Lucenzio, un giovane pisano, vede Bianca e si innamora
perdutamente di lei, mentre Gremio ed Ortensio uniscono le loro forze
per trovare un marito a Caterina.
Quando Petruccio, un amico di Ortensio, arriva a Padova in cerca
di moglie, essi gli parlano del brutto carattere di Caterina, ma anche
del suo denaro: Petruccio decide all’istante che l’avrebbe sposata.
Nel frattempo Lucenzio si è scambiato d’abito con Tranio,
il suo servo, per diventare il tutore in letteratura di Bianca. Nello
stesso modo Ortensio si traveste da tutore di musica e promette a
Petruccio di introdurlo in casa di Battista.
I fatti successivi aiutano Petruccio nel suo disegno ed il
matrimonio viene fissato. Il giorno del matrimonio, Petruccio
arriva alla cerimonia vestito molto squallidamente e rifiuta di restare
al banchetto, con grande rammarico di Caterina, che parte con il
suo sposo.
Nel frattempo, la corte di Lucenzio verso Bianca procede
bene.
Petruccio e Caterina conducono una vita molto modesta, in cui la povera ragazza è costretta dal marito ad una serie di privazioni e di umiliazioni che piegano a poco a poco il suo ostinato carattere e la rendono sempre più accondiscendente.
Al termine dell’opera vi è uno smascheramento generale: Bianca sposa il suo Lucenzio ed Ortensio una ricca vedova. Dopo una discussione, viene proposta alle tre mogli una professione di obbedienza: Bianca e la vedova rifiutano, mentre Caterina obbedisce e legge alle altre due l’elenco dei loro doveri.
Struttura dei personaggi
Caterina
Sorella di Bianca e figlia di Battista Minola, un ricco mercante di
Padova.
La sua reputazione è di bisbetica, ma in realtà lo è solo all’apparenza.
Caterina è la prima fra le brillanti ed argute protagoniste dei brani di
Shakespeare.
Essa ha scoperto che l’unica soluzione che possa preservare la sua
integrità è di opporsi a ciò che gli altri dicono.
Ella possiede un modesto senso dell’umorismo ed un carattere irascibile
e scontroso.
Petruccio
E' un giovane uomo proveniente da Verona, che dice di essere venuto a
Padova per sposarsi con una ragazza ricca e benestante.
È un uomo allegro, impaziente e molto soddisfatto di Caterina. Egli
possiede una corporatura robusta ed un’altezza considerevole.
All’inizio è scontroso ed anche un po’ brutale nei confronti di
Caterina, ma in seguito, dopo averla conquistata, si rivela invece egli
“bisbetico” e scherzoso.
Bianca
All’inizio è una ragazza dolce, tranquilla, gentile ed obbediente; in
seguito, però, in contrapposizione all’addolcimento di Caterina, diventa
scontrosa e disobbediente al padre.
Bianca funge da esempio a Caterina, mostrando i suoi punti deboli, ma
alla fine dimostra di possederne alcuni lei stessa.
Lucenzio
E' il tipico innamorato, che si infuoca a prima vista.
Come personaggio, egli è dipinto molto vivacemente e possiede una
corporatura snella e minuta.
Battista
E' il tipico padre, il quale vuole niente meno che la completa
obbedienza delle sue due figlie; egli spera di organizzare le loro vite
definitivamente.
Esso è anche occupato a sposare le sue figlie per soldi e spinge spesso
i corteggiatori di esse a farlo.
È un uomo di mezz’età e di corporatura bassa.
Elementi comici
Spesso Petruccio deride Caterina per conquistarla, usando anche dei
termini un po’ scurrili.
Egli in realtà è un uomo di origini nobili, il quale però si finge un
po’ maleducato ed impertinente. Lo stesso Tranio, dando lezioni di
letteratura a Bianca, maltratta e deride il suonatore di violoncello, il
quale, incaricato di istruire la ragazza alla musica, era desideroso di
entrare nella stanza (dove vi erano Tranio e Bianca).
I travestimenti e lo scambio dei ruoli danno vita a situazioni ironiche
e a malintesi che divertono il pubblico e rompono la drammaticità di
alcune scene.
La stessa Caterina appare comica quando sputa sentenze e si infuria come
un serpente velenoso, mentre, in casa di Petruccio, essa risveglia la
nostra compassione.
Come in tutto il teatro elisabettiano, le commedie di Shakespeare, volte
al divertimento del pubblico, non mancano di offrire momenti di profonda
riflessione e spunti educativi.
Elementi letterari o cornice
Le
commedie di
Shakespeare sono caratterizzate da un lieto fine e da un’atmosfera
gioiosa, piuttosto razionale e solo apparentemente ottimistica.
I problemi e le discordanze della storia si risolvono sempre in un lieto
fine dove però non mancano i toni malinconici ed un senso pessimistico
sulla natura precaria della felicità umana.
Shakespeare ama giocare con gli equivoci, i travestimenti e le
sorprese e ci mostra un’umanità affaccendata, che ha poco della
riservatezza inglese, la borghesia
elisabettiana che esprime l’avidità e la volontà di potere, o una
nobiltà fastosa, capricciosa.
L’amore è
abilmente dipinto nelle commedie, a volte preso in giro, perché sinonimo
di superficialità ed ipocrisia.
Il grande drammaturgo non mostra le cose come egli crede che siano, ma
mostra uomini ciascuno dei quali vede le cose a suo modo.
Per questa commedia, una delle prime opere di Shakespeare, egli si rifà ad opere precedenti di Chaucer e Dunbar, per poi modificarne la tecnica di recitazione e trasformando la violenza puramente fisica subita dai personaggi femminili passati in prevaricazione psicologica per la sua Caterina. Inoltre aggiunge all’intreccio principale la vicenda di Bianca come rovesciamento dei ruoli e gioco tra finzione e realtà.
L’introduzione crea un passaggio dalla realtà al sogno, per poi
introdurci nell’azione comico-farsesca della storia.
L’azione dura cinque giorni e si basa su scene di contrasto e
contrapposizione di personaggi.
È proprio da queste opposizioni, di carattere, di tono o di situazione,
che nasce l’originalità e la vivacità di questa commedia, benché fra le
più semplici e lineari di
Shakespeare.
Elementi linguistici
La commedia presenta un’alternanza di registri
drammatici
e comici.
I personaggi utilizzano spesso un linguaggio letterario molto
convenzionale ed ornato; Lucenzio e gli altri parlano spesso per frasi
fatte, proverbi, con riferimenti a libri, frasi italiane o citazioni
latine imperfette.
Dal punto di vista del linguaggio vi è anche un certo contrasto tra
vecchi e giovani, padri e figli, innamorati dichiarati o nascosti.
Originale è il tono comico-farsesco con cui Shakespeare tratta l’intreccio principale: Petruccio e Caterina possiedono una carica travolgente nei loro furibondi contrasti verbali. Ad esempio il loro primo incontro-scontro, rappresenta un grande momento di teatro perché è l’unico in cui, a parole, Caterina è alla pari di Petruccio. Il loro è un vero e proprio “match” di battute, frecciate e sottointesi. Essi parlano un linguaggio diretto, spontaneo, irriverente ed arguto, che contrasta con le false ipocrisie dei discorsi di Bianca e tutti gli altri.
Se il tono ironico domina la commedia, non dobbiamo dimenticare che è proprio il momento finale che riporta la concentrazione e fa da contrappunto patetico: frustrata prima, quando era bisbetica, e dopo, quand’è domata, Caterina paga il prezzo di un’educazione e di una rigidità sociale ingiuste.
Analisi tra Petruccio e Caterina
Shakespeare, durante l’intera narrazione, contrappone i due personaggi tra di loro; all’inizio Petruccio è un uomo allegro e soddisfatto di Caterina, mentre quest’ultima è “bisbetica”, scontrosa ed impaziente. Col proseguimento della narrazione, invece, Petruccio diventa egli “bisbetico” ed irascibile, mentre Caterina diventa desiderosa del suo sposo pur non sopportando il suo senso dell’umorismo.
Nei confronti del matrimonio, Petruccio è desideroso di sposare
Caterina, mentre quest’ultima, come già detto, no.
Nonostante il disguido tra i due, Petruccio riesce a far ammettere a
Caterina di volerlo sposare.
Battista organizza il matrimonio e Caterina, di mala voglia, è
obbligata a presentarsi; Petruccio, invece, sapendo di essere atteso da
Caterina, giunge al matrimonio in ritardo e vestito con abiti logori e
sporchi.
Caterina, arrabbiata più che mai e però sempre più desiderosa di
sposarlo, cerca di velocizzare le nozze, mentre Petruccio tenta il
contrario.
Alla fine Caterina cade tra le sue mani e Petruccio può finalmente “cantar vittoria”.
Condizione femminile all’epoca
Shakespeare, in questa commedia, dimostra la sua personale sensibilità critica nei confronti del ruolo della donna del suo tempo ed analizza con grande abilità la psicologia femminile.
Egli si oppone alle fredde regole sociali dei matrimoni combinati per
interesse o prestigio delle famiglie e, nella figura di Caterina, ci
mostra con ironia i conflitti interiori di una moglie domata dal
matrimonio.
Caterina mostra, al contempo, la sottile intelligenza femminile, il
coraggio e l’ostinazione che la sorreggono nel rapporto difficile con
Petruccio.
Shakespeare non ha una considerazione molto positiva della natura
femminile: egli sottolinea soprattutto la civetteria e la superficialità
della donna, attratta dal lusso e dall’apparenza esteriore.
Per esempio, egli dice che il solo fatto che la donna ami truccarsi è un
segno delle sue false intenzioni nei confronti dell’uomo.
Il contrasto tra Caterina, donna diretta, ma sincera, e Bianca, fanciulla educata, ma prepotente alla fine, mette in guardia il pubblico sulle false apparenze ed insegna che non sempre la sposa che si piega remissiva ai doveri è capace di amare veramente.
Bisogna però ricordare che il padre mercante Battista è pronto a disporre delle figlie come merce, dandole al migliore offerente; si può quindi pensare che, in questo caso, Shakespeare si ponga dalla parte delle fanciulle che tentano di opporsi.
Non c’è dubbio che il punto di vista presentato nella commedia è quello maschile e storicamente elisabettiano, che gode dell’oppressione cui è sottoposta la bisbetica.
Confronto tra la rappresentazione teatrale e quella cinematografica
La versione cinematografica è, ovviamente, arricchita di particolari
e di scenografie, anche esterne.
Le tecniche del cinema permettono, infatti, di attirare maggiormente
l’attenzione del pubblico, perché, pur concentrandosi sulla storia di
Caterina e Petruccio, esse ci fanno entrare negli ambienti frequentati
dai due personaggi, nell’atmosfera sociale del tempo e ci offrono
prospettive ed inquadrature diverse rispetto alla staticità teatrale.
Nel film è possibile cogliere il gioco degli sguardi tra i due
personaggi, apprezzare con più chiarezza il cambiamento psicologico e
comportamentale di Caterina ed il colore dei luoghi.
A teatro, invece, l’attenzione è concentrata soprattutto sulla parola e
l’atmosfera è meno coinvolgente, ma più riflessiva.
Collegamenti esterni
- [1] - testo de "La bisbetica domata" (in inglese)