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ENRICO VIII

TESTO ORIGINALE TRATTO DA: http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_VIII_d%27Inghilterra
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Nel canale tematico Enciclopedia riportiamo voci di carattere enciclopedico riguardanti la lingua e la cultura inglese e americana per consentire ai nostri lettori di approfondire tematiche utili o, più semplicemente, per dar loro modo di conoscere meglio fatti e personaggi notevoli della storia inglese e americana.
Enrico VIII (28 giugno 1491–28 gennaio 1547) è stato Re d'Inghilterra e Signore d'Irlanda (in seguito re d'Irlanda) dal 22 aprile 1509 fino alla morte. Fu il secondo monarca della dinastia dei Tudor, essendo succeduto al padre Enrico VII d'Inghilterra.

È famoso per essersi sposato sei volte e aver detenuto il potere più assoluto tra tutti i re britannici. Durante il suo regno ebbe luogo la rottura con la Chiesa cattolica e la nascita della Chiesa d'Inghilterra, lo scioglimento dei monasteri e l'unione dell' Inghilterra col Galles.

Durante il regno di Enrico VIII vennero promulgate numerose importanti leggi inglesi. Tra le altre quelle che hanno separato la Chiesa Inglese dalla Chiesa cattolica ed hanno messo Enrico a capo della Chiesa d'Inghilterra; gli "Acts of Union" emessi tra il 1536 ed il 1543 (che hanno unito l'Inghilterra ed il Galles in una nazione), il Buggery Act del 1533 — la prima legge contro la sodomia in Inghilterra — e il Witchcraft Act del 1542 — che puniva con la morte "l'invocazione o l'evocazione dello spirito diabolico".

Enrico è noto per stato essere un avido scommettitore e giocatore di dadi. In gioventù eccelleva nello sport, in particolare nel "tennis reale". Era inoltre un musicista completo, autore sia della musica che del testo; secondo la leggenda, ha scritto la famosa canzone popolare "Greensleeves". Inoltre promosse la costruzione e nel miglioramento di parecchi edifici significativi, incluso il King's College a Cambridge, la Christ Church ad Oxford, il palazzo di Hampton Court, il palazzo di Nonsuch e l'Abbazia di Westminster.

 

I primi anni

Nato al palazzo di Placentia, Enrico era il terzo figlio di Enrico VII e di Elisabetta di York. Soltanto tre dei sei fratelli di Enrico — Arturo, principe di Galles, Margherita e Maria Tudor (in seguito regina consorte di Francia) — sopravvissero all'infanzia. Suo padre era diventato re con la conquista, ma aveva consolidato la corona sposando Elisabetta, la sorella di Edoardo V d'Inghilterra.

Nel 1493, il giovane Enrico fu nominato Conestabile del castello di Dover e Lord Guardiano dei Cinque Ports. Nel 1494, fu creato Duca di York. In seguito fu nominato Earl Marshal d'Inghilterra e Lord Luogotenente d'Irlanda, sebbene fosse ancora un bambino.

Nel 1501, assistette alle nozze del suo fratello più anziano Arturo e di Caterina d'Aragona, che avevano allora rispettivamente solo circa quindici e sedici anni. I due furono mandati per qualche tempo nel Galles, come era consueto per l'erede-presunto e sua moglie, ma Arturo morì d'infezione. Di conseguenza, all'età di undici anni, Enrico, duca di York divenne erede al trono. Subito dopo, fu nominato Principe di Galles.

Enrico VII desiderava ancora effettuare un'alleanza matrimoniale fra Inghilterra e Spagna con un matrimonio fra Enrico, ora principe di Galles e Caterina. Poiché il principe del Galles si impegnava a sposare la vedova di suo fratello, in primo luogo doveva ottenere una dispensa dal papa.

Caterina testimoniò che la sua prima unione non era mai stata consumata; se fosse stato vero, non ci sarebbe stato bisogno di nessuna dispensa papale. Ciò nonostante, sia i partiti inglesi che spagnoli si accordarono sulla necessità di una dispensa papale per la rimozione di tutti i dubbi per quanto riguardava la legittimità dell'unione.

Per l'impazienza della madre di Caterina, la regina Isabella, il papa concesse frettolosamente la sua dispensa con una Bolla papale. Quindi, quattordici mesi dopo la morte del marito, Caterina si trovò promessa al principe di Galles.

Nel 1505, tuttavia, Enrico VII perse interesse nell'alleanza con la Spagna ed il giovane Principe di Galles fu costretto a dichiarare che il suo impegno era stato preso senza il suo assenso.

 

Gli inizi del regno

Enrico ascese al trono nel 1509 alla morte del padre. Il padre di Caterina, Ferdinando II di Aragona, cercava di controllare l'Inghilterra attraverso sua figlia e conseguentemente insistette per sua unione con il nuovo re inglese.

Enrico sposò Caterina circa nove settimane dopo la sua ascesa al trono, malgrado le preoccupazioni di Papa Giulio II e di William Warham, Arcivescovo di Canterbury, sulla validità dell'unione. Entrambi furono incoronati nell'Abbazia di Westminster il 24 giugno 1509. La prima gravidanza della regina Caterina si concluse con un figlio nato morto nel 1510. Poi diede alla luce un figlio, Enrico, il 1 gennaio 1511, ma questo visse soltanto fino al 22 febbraio.

Per due anni dopo l'ascesa di Enrico, Richard Fox, Vescovo di Winchester e Lord del Sigillo Privato, assieme William Warham controllarono gli affari di stato. Dal 1511 in poi, tuttavia, il potere fu tenuta dal cardinale Thomas Wolsey. Nel 1511, Enrico aderì alla Lega santa, un'alleanza contro il re francese Luigi XII di principi europei come il papa Giulio II, l'imperatore Massimiliano I e Ferdinando II, con quale Enrico aveva firmato il Trattato di Westminster. Enrico raggiunse di persona l'esercito inglese quando attraversò la Manica per la Francia partecipando ad assedi e battaglie.

Tuttavia il 1514 Ferdinando abbandonò l'alleanza e gli altri firmarono la pace con i Francesi. L'irritazione verso la Spagna portò ad una discussione per il divorzio dalla la regina Caterina. Tuttavia, con l'ascesa del re Francesco I di Francia nel 1515, l'Inghilterra e la Francia furono nuovamente antagoniste ed Enrico si riconciliò con Ferdinando. Nel 1516, la regina Caterina diede alla luce ad una bambina, Maria, facendo pensare ad Enrico che poteva ancora avere un erede maschio malgrado le precedenti gravidanze non positive di sua moglie (un nato morto, un aborto e due infanti vissuti brevemente).

Ferdinando morì nel 1516, e gli successe suo nipote — e quindi nipote della regina Caterina; — Carlo V. Nel 1519, alla morte di Massimiliano, Wolsey — che in quel momento era un cardinale; — propose segretamente Enrico come candidato per la carica di Sacro Romano Imperatore, pur sostenendo in pubblico il re francese Francesco I.

Alla fine, tuttavia, i Principi elettori scelsero Carlo. La successiva rivalità fra Francesco e Carlo permise ad Enrico di fare il mediatore fra loro. Enrico divenne l'ago della bilancia tra le potenze in Europa. Sia Francesco che Carlo cercavano il favore di Enrico, il primo in un modo abbagliante e spettacolare al Field of Cloth of Gold (il Campo del Panno d'Oro) ed il secondo in modo solenne a Kent. Dopo il 1521, tuttavia, l'influenza dell'Inghilterra in Europa cominciò a diminuire. Enrico si alleò con Carlo V e Francesco I fu rapidamente sconfitto. Il ricorso di Carlo ad Enrico diminuì, come fece anche la potenza dell'Inghilterra in Europa.

 

Il grande problema del Re

Quella di Enrico VIII fu la prima ascesa al trono pacifica che l'Inghilterra aveva visto da molti anni; tuttavia, la legittimità della nuova dinasta dei Tudor non era del tutto consolidata. Il popolo inglese riteneva disastroso il governo femminile ed Enrico riteneva che soltanto un erede maschio avrebbe potuto mantenere il trono.

Anche se la regina Caterina era stata incinta almeno sette volte (per ultima volta nel 1518), solo una bambina, la principessa Maria, era sopravvissuta all'infanzia. Enrico in precedenza era stato felice con le sue amanti, tra cui Maria Bolena e Elizabeth Blount, dalla quale aveva avuto un figlio bastardo, Henry Fitzroy. Nel 1526, quando divenne evidente che la regina Caterina non avrebbe potuto avere altri bambini, cominciò a corteggiare la sorella di Mary Boleyn, Anna Bolena. Così il desiderio di Enrico di avere un erede maschio, e non Anna stessa, fu probabilmente la causa principale del tentativo di Enrico di sbarazzarsi della regina Caterina.

Il lungo ed arduo tentativo di Enrico di porre fine al la suo matrimonio con la regina Caterina è noto come il "Great Matter" del re. Il cardinale Wolsey e William Warham cominciarono riservatamente un'indagine nella validità del matrimonio. La regina Caterina, tuttavia, aveva testimoniato che la sua unione con Arthur, non era stata consumata mai e che quindi non c'era impedimento alla sua successiva unione con Enrico. L'indagine non poteva continuare ulteriormente ed fu lasciata cadere.

Senza informare il cardinale Wolsey, Enrico si era appellato direttamente alla Santa Sede. Aveva inviato il suo segretario William Knight a Roma per sostenere che la Bolla di Giulio II era stata ottenuta con un inganno e conseguentemente era non valida.

In più, aveva chiesto a papa Clemente VII di concedergli anche una dispensa permettendogli di sposare qualsiasi donna, anche nel primo grado di affinità; una tal dispensa era necessaria perché Enrico precedentemente aveva avuto una relazione con Maria, la sorella di Anna Bolena. Knight trovò che Clemente VII era praticamente prigioniero dell'imperatore Carlo V.

Ebbe difficoltà ad avere accesso al Papa e quando infine lo vide, poté ottenere poco. Clemente VII non era favorevole ad annullare il matrimonio, ma concesse la dispensa voluta, probabilmente perché presumeva che la dispensa non sarebbe servita a nulla finché Enrico fosse rimasto sposato a Caterina.

Venuto a conoscenza dell'iniziativa del re, il cardinale Wolsey inviò a Roma Stephen Gardiner ed Edward Fox . Forse temendo il nipote della regina Caterina, Carlo V, il papa Clemente VII inizialmente tergiversò. Fox fu mandato indietro con una missione che autorizzava l'inizio degli atti, ma le limitazioni imposte praticamente rendevano tutto senza senso.

Gardiner cercò d'ottenere una "commissione decretizia", che valutasse i precedenti di diritto e lasciasse da decidere solo gli aspetti pratici. Clemente VII si persuase ad accettare la proposta del Gardiner e consentì al cardinale Wolsey e al cardinale Lorenzo Campeggio di esaminare insieme il caso.

Le decisioni furono emesse in segreto; non dovevano essere mostrate a nessuno e dovevano rimanere sempre in possesso del cardinale Campeggio. I punti di legge furono depositati nella commissione; la Bolla Papale che autorizzava il matrimonio di Enrico con Caterina doveva essere dichiarata nulla se i presupposti annessi fossero stati falsi. Per esempio, La Bolla sarebbe stata nulla se avesse asserito erroneamente che l'unione era necessaria assolutamente per mantenere l'alleanza Anglo-Spagnola.

Il cardinale Campeggio arrivò in Inghilterra il 1528. Il procedimento, tuttavia, arrivò ad un punto d'arresto quando gli Spagnoli produssero un secondo documento che si presumeva accordasse la dispensa necessaria. Si asseriva che, alcuni mesi prima di accordare la dispensa papale con una Bolla pubblica, il papa Giulio II avesse accordato segretamente la dispensa stessa con un Breve privato inviato alla Spagna.

La commissione decretizia, tuttavia, fece solo menzione della Bolla; non autorizzò il cardinale Campeggio ed il cardinale Wolsey a determinare la validità del Breve. Per otto mesi, i partiti si litigarono sull'autenticità del Breve. Nel frattempo, la regina Caterina aveva fatto appello al nipote, Carlo V, che pressò il papa per richiamare il cardinale Campeggio a Roma nel 1529.

Irritato con il cardinale Wolsey per il ritardo, Enrico lo privò della sue ricchezze e del potere. Fu accusato di præmunire — insidiare l'autorità del re acconsentendo a rappresentare il papa; — ma morì prima del processo. Con il cardinale Wolsey caddero altri ecclesiastici potenti in Inghilterra; furono nominati laici a cariche come quelle di Lord Cancelliere e di Lord del Sigillo Privato, che in precedenza erano state riservate a prelati.

Il potere passò allora a Thomas Cranmer (che divenne Arcivescovo di Canterbury nel 1532) e a Thomas Cromwell (che divenni Cancelliere dello Scacchiere (cioè Ministro delle Finanze) nel 1533). Il 25 gennaio 1533, Cranmer partecipò alle nozze di Enrico e di Anna Bolena.

In maggio, Cranmer sancì l'annullamento del matrimonio di Enrico e Caterina e poco dopo dichiarò valido il matrimonio con Anna. La principessa Maria fu dichiarata illegittima e sostituita come erede-presunto dalla nuova figlia della regina Anna, la Principessa Elisabetta. Caterina perse il titolo di "regina," e divenne principessa Vedova del Galles; Maria non fu più una "principessa", ma semplicemente una "Lady", una signora. La principessa vedova del Galles morirà di cancro il 1536.

 

Lo scisma religioso

Il papa rispose a questi eventi con la scomunica di Enrico, emessa nel mese di luglio del 1533. Ne seguì un considerevole terremoto religioso. Sollecitato da Thomas Cromwell, il Parlamento approvò diverse Leggi che sigillarono la frattura con Roma nella primavera del 1534.

Lo Statute in Restraint of Appeals proibì i ricorsi delle corti ecclesiastiche inglesi al Papa. Fu inoltre impedito alla chiesa di emettere regole senza il consenso del re. L'Ecclesiastical Appointments Act del 1534 impose al clero di scegliere vescovi nominati dal sovrano.

L'Act of Supremacy del 1534 dichiarò che il re era "l'unico Capo Suprema in terra della Chiesa d'Inghilterra"; ed il Treasons Act del 1534 rese alto tradimento, punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il Re come tale. Al Papa furono negate fonti di finanziamento come l'obolo di San Pietro.

Rigettando le decisioni del Papa, il Parlamento convalidò l'unione fra Enrico ed Anna con l'Act of Succession del 1534. La figlia di Caterina, Lady Mary, fu dichiarata illegittima e la discendenza di Anna Bolena fu dichiarata la prima nella linea della successione.

Tutti gli adulti furono tenuti ad accettare le disposizioni di queste Leggi; coloro che rifiutavano erano passibili della prigione a vita. L'editore o il tipografo di letteratura, che dichiara che l'unione di Enrico con Anna non era valida, era automaticamente colpevole di alto tradimento e poteva essere punito con la morte.

L'opposizione alle politiche religiose di Enrico fu soppressa rapidamente. Parecchi monaci dissenzienti furono torturati e condannati a morte. Cromwell, per di quale fu creato l'incarico di "Viceregente negli affari spirituali, fu autorizzato a visitare i monasteri, apparentemente per accertarsi che seguissero le istruzioni reali, ma in realtà per valutare la loro ricchezza.

Nel 1536, una Legge del Parlamento permise ad Enrico di incamerare i possedimenti dei monasteri minori (quelli con reddito annuale di £200 o inferiore).

Nel 1536, la regina Anna cominciò a perdere il favore di Enrico. Dopo la nascita della principessa Elisabetta, la regina Anna ebbe due gravidanze che si conclusero con un aborto spontaneo o con dei nati - morti.

Enrico VIII, nel frattempo, aveva cominciato a rivolgere le sue attenzioni ad un'altra signora della sua corte, Jane Seymour. Forse consigliato da Thomas Cromwell, Enrico fece arrestare Anna con l'accusa di aver usato la stregoneria per spingere Enrico a sposarla, di avere rapporti adulterini con altri cinque uomini, di incesto con il fratello George Boleyn, visconte di Rochford, di ingiuria del re e della cospirazione per ucciderlo — il che equivaleva a tradimento. (Le prove a carico furono molto probabilmente fabbricate ad arte).

La corte che prova il caso fu presieduta dallo zio di Anna, Thomas Howard, terzo duca di Norfolk. Nel maggio del 1536, la corte condannò Anna e suo fratello a morte, o con l'esecuzione al rogo o con la decapitazione, secondo il desiderio del Re. Gli altri quattro uomini che si presumeva la regina Anna avesse coinvolto a stare con lei dovevano essere appesi e squartati. Lord Rochford fu decapitato poco dopo la fine del processo; gli altri quattro implicati ebbero cambiate le loro sentenze dallo squartamento alla decapitazione.

Anche Anna fu decapitata poco dopo. Il suo matrimonio con Enrico fu annullato poco prima della sua esecuzione. Quindi, poiché Anna ufficialmente non era stata sposata con Enrico, né lei né i cinque uomini già uccisi avrebbero potuto commettere adulterio. Questo sottile punto, tuttavia, fu convenientemente ignorato.

Nei giorni successivi all'esecuzione di Anna nel 1536, Enrico sposò Jane Seymour. La Legge inglese di successione del 1536 dichiarò che i figli di Enrico e della Regina Jane sarebbero stati i primi nella linea di successione e dichiarò sia Lady Mary che Lady Elizabeth illegittime, escludendole dalla successione. Al re fu assegnato il potere di determinare in seguito la linea della successione con le sue volontà. Jane diede alla luce un figlio, Principe Edoardo, nel 1537 e morì dopo due settimane.

Nello stesso periodo della sua unione con Jane Seymour, Enrico diede la sua approvazione all'Act of Union del 1536, che annesse formalmente il Galles, unendo Inghilterra e Galles in un'unica nazione. La Legge prevedeva l'uso del solo inglese nelle deliberazioni ufficiali nel Galles, disturbando i numerosi parlanti la Lingua gallese.

Enrico continuò la persecuzione dei suoi avversari religiosi. In 1536, una sommossa conosciuta come Pilgrimage of Grace scoppiò nell'Inghilterra del Nord. Per calmare i Cattolici Romani ribelli, Enrico acconsentì a permettere che il Parlamento prestasse ascolto alle loro preoccupazioni. Inoltre, acconsentiva a concedere un perdono generale tutti i coinvolti. Non mantenne nessuna promessa ed una seconda sommossa ebbe luogo nel 1537.

Di conseguenza, i capi della rivolta furono condannati a morte per tradimento ed eseguiti. Nel 1538, Enrico sanzionò la distruzione dei santuari dedicati ai Santi Cattolici Romani. Nel 1539, i monasteri che ancora rimanevano in Inghilterra furono tutti aboliti e le loro proprietà furono trasferita alla Corona. Come ricompensa per il suo ruolo, Thomas Cromwell fu creato Earl of Essex. Abati e priori persero i loro seggi alla Camera dei Lord; soltanto gli arcivescovi ed i vescovi rimasero a rappresentare l'elemento ecclesiastico in questo corpo. I Lord Spirituali, come erano chiamati i membri del clero con seggio nella Camera dei Lord, per la prima volta furono superati in numero dai Lord Temporali.

 

Gli ultimi anni


Il ritratto di Anna di Cleves, opera di Hans Holbein il giovane, mostrato ad Enrico.

L'unico figlio maschio di Enrico che sopravviveva, il principe Edoardo, duca di Cornovaglia, non era un bambino di buona salute. Di conseguenza Enrico desiderava sposarsi ancora una volta per assicurarsi che un maschio potesse succedergli.

Thomas Cromwell, suggerì Anna di Cleves, sorella del protestante Duca di Cleves, che era visto come un importante alleato nel caso di un attacco Cattolico all'Inghilterra. Hans Holbein il giovane fu inviato a Cleves per dipingere un ritratto di Anna per il Re. Dopo aver visto la rappresentazione adulatoria di Holbein e sollecitato dalla descrizione lusinghiera di Anna data dai suoi cortigiani, Enrico acconsentì a sposarla. Quando Anna arrivò in Inghilterra, si dice che Enrico non la trovasse per niente attraente. Ciò nonostante, la sposò il 6 gennaio 1540.

Tuttavia poco dopo Enrico desiderò porre termine al matrimonio, non solo per i suoi sentimenti personali ma anche a causa di considerazioni politiche. Il duca di Cleves si era impegnato in una disputa con l'imperatore , con cui Enrico non voleva entrare in lite. La regina Anna era abbastanza intelligente da non impedire la richiesta di Enrico per un annullamento.

Testimoniò che il loro matrimonio non era mai stato consumato. Il matrimonio fu di conseguenza annullato sulla base che Anna in precedenza aveva stipulato un contratto per sposare un altro nobile europeo. Lei ricevette il titolo di "Sorella del re," e le fu assegnato il castello di Hever, la ex-residenza della famiglia di Anna Bolena. Thomas Cromwell, nel frattempo, rimase senza il favore del re per il suo ruolo nell'organizzazione del matrimonio ed in seguito fu privato dei suoi poteri e decapitato. L'ufficio di "Viceregent in Spirituals", che era stato creato specificamente per lui, non fu riempito ed è ancora vacante.

Il 28 Luglio del 1540 — lo stesso giorno della esecuzione di Lord Essex — Enrico sposò la giovane Catherine Howard, prima cugina di Anna Bolena. Tuttavia poco dopo il matrimonio sembrò che la regina Catherine avesse una relazione con il cortigiano Thomas Culpeper. Inoltre assunse Francis Dereham — che precedentemente era stato legato informalmente con lei e gli ha avuto una relazione con lei prima del matrimonio — come suo segretario.

Thomas Cranmer, che si era opposto alla potente famiglia cattolica degli Howard, portò la prova delle attività della regina Catherine all'attenzione del re. Benché Enrico inizialmente rifiutasse di credere ai documenti, permise a Cranmer di condurre una ricerca, che dimostrò l'implicazione della regina Catherine. Una volta interrogata, la regina avrebbe ammesso un precedente contratto anteriore per sposare Dereham — il che avrebbe reso nullo il suo successivo matrimonio non Enrico — ma preferì sostenere che Dereham la aveva forzata ad avere un rapporto adulterino. Dereham, nel frattempo, rivelò la relazione della regina Catherine con Thomas Culpeper.

Nel dicembre 1541, ci fu l'esecuzione di Culpeper e Dereham. Catherine fu condannata non con un processo, ma da un "Act of Attainder" approvato dal Parlamento. La legge citava le prove contro la regina ed Enrico sarebbe stato obbligato ad ascoltare l'intero testo prima di concedere l'approvazione reale. Poiché "la ripetizione di una storia così grave e l'esposizione di un crimine così infame" alla presenza del re "avrebbe potuto riaprire una ferita già che si stava chiudendo nel petto reale", fu inserita nella Legge una clausola speciale che permetteva ai commissari di concedere l'approvazione reale a nome del re.

Questo metodo di concedere l'approvazione reale non era stato usato mai prima, ma, nei regni successivi, sostituì la tradizionale presenza personale del Sovrano nel Parlamento.

Il matrimonio di Catherine fu annullato poco prima della sua esecuzione. Come nel caso di Anna Bolena, Catherine Howard non avrebbe tecnicamente potuto essere colpevole del adulterio, poichè ilmatrimonio era ufficialmente nullo e senza effetto dall'inizio. Di nuovo, questo punto fu ignorato e l'esecuzione di Catherine avvenne il 13 febbraio 1542. Allora aveva solo circa diciotto anni.

Enrico sposò la sua ultima moglie, la ricca vedova [[Catherine Parr] , nel 1543. Lei si scontrò con Enrico per la religione: lei era infatti una protestante estremista, ma Enrico era rimasto cattolico. Il suo comportamento odioso stava quasi per portare ad una separazione, ma si salvò mostrando sottomissione. Catherine contribuì a riconciliare Enrico con le sue prime due figlie, Mary ed Elizabeth. Nel 1544, una legge del Parlamento le reinserì nella linea di successione dopo il principe Edward, duca di Cornwall, benché fossero ancora ritenute illegittime. La stessa legge permise ad Enrico di determinare l'ulteriore successione al trono con le sue volontà

 

La morte e la successione

In tarda età, Enrico era fortemente sovrappeso, con una misura di vita di 54 pollici (137 centimetri) e possibilmente soffriva di gotta. La teoria da che ha sofferto di sifilide è plausibile. Le sue dimensione aumentate datano dall'incidente di giostra del 1536.

Ricevette una ferita alla coscia che non solo gli impediva le esercitazioni, ma gradualmente si ulcerò e può indirettamente aver condotto alla sua morte, che avvenne il 28 gennaio 1547 al palazzo di Whitehall. Enrico VIII fu sepolto alla dentro St George's Chapel nel Castello di Windsor, vicino alla moglie Jane Seymour.

Una sequenza mnemonica per i destini delle mogli enrico è "divorziata, decapitata, morta, divorziata, decapitata, superstite." Una versione alternativa è "King Henry the Eighth, to six wives he was wedded: One died, one survived, two divorced, two beheaded." (qualcosa tipo: "A re Enrico ottavo sei mogli furon sposate: una è morta, una superstite, due divorziate, due decapitate").

La filastrocca, tuttavia, può essere ingannevole. In primo luogo, Enrico non si è mai divorziato da nessuna delle sue mogli; piuttosto, le sue unioni con loro furono annullate. Secondariamente, quattro matrimoni — non due— si conclusero con annullamenti. I matrimoni con Anna Bolena e Catherine Howard erano stati annullati poco prima delle loro esecuzioni.

In conseguenza dell'Atto della successione del 1544, l'unico figlio maschio sopravvissuto di Enrico, Edoardo, ereditò la corona, diventando Edoardo VI. Edoardo era il primo monarca protestante a regnare in Inghilterra.

Poiché Edoardo aveva allora soltanto nove anni, non poté esercitare un potere reale. Le volontà di Enrico designarono sedici esecutori che servissero da consiglio di reggenza finché Edoardo non avesse raggiunto l'età di diciotto anni. Gli esecutori scelsero Edward Seymour primo duca di Somerset e primo Earl di Hertford, fratello maggiore di Jane Seymour, per essere Lord Protettore del regno.

Tuttavia richiesero a Lord Hertford di "non fare alcuna azione se non con il consiglio e consenso del resto degli co-esecutori." Nonostante ciò, Lord Hertford aumentò il suo potere trasformarsi nell'unico Reggente. Fu scalzato da John Dudley, primo duca di Northumberland e condannato a morte per tradimento. Il duca di Northumberland, tuttavia, non prese il titolo di Lord Protettore; invece invitò Edoardo a dichiarare la sua maggiore età prima dei diciotto anni, quindi trasgredendo le volontà di Enrico VIII.


A norma della legge della successione del 1544 e secondo le volontà di Enrico VIII, ad Edoardo (in mancanza di una sua discendenza) sarebbe succeduta la figlia di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona, Maria. Se Maria non avesse avuto bambini, doveva essere succeduta dalla figlia avuta da Anna Bolena, Elisabetta. Per concludere, se anche Elisabetta non avesse avuto figli, doveva essere seguita dai discendenti della sorella defunta di Enrico VIII, Maria Tudor. Edoardo VI ed i suoi consiglieri, tuttavia, avevano disegni differenti. Quando fu sul suo letto di morte, Edoardo espresse delle volontà che pretendevano di contraddire le disposizioni di Enrico.

Maria ed Elisabetta furono escluse dalla linea della successione come illegittime. Frances Brandon, duchessa del Suffolk (figlia di Maria Tudor, duchessa del Suffolk) fu posta da parte perché Edoardo temeva che suo marito Henry Grey, primo Duca del Suffolk avrebbe potuto reclamare la corona per se stesso. Edoardo infine designò Lady Jane Grey, la figlia della duchessa del Suffolk e cognata del potente Duca di Northumberland.

Alla morte di Edoardo nel 1553, Lady Jane fu proclamata regina. Secondo la legge, tuttavia, non sarebbe potuta succedere; una Legge del Parlamento aveva specificamente consentito ad Enrico di assegnare la corona con le sue volontà, ma nessuna legislazione simile era stata approvata per Edoardo. Con questa giustificazione, Maria depose e fece condannare a morte Jane, prendendo la corona per se stessa.

Quando Maria I morì senza discendenza nel 1558, le successe la sorella Elisabetta. Elisabetta I non si sposò o nominò un erede, causando una crisi di successione. Per impedire agli Scozzesi di diventare la famiglia dinastica di Europa, Elisabetta ordinò l'esecuzione di Maria Stuarda per provare ad impedirle di prendere il trono. Con le volontà di Enrico VIII, si supponeva che ad Elisabetta succedesse l'erede di Maria Tudor, (Lady Anne Stanley).

In realtà ad Elisabetta, tuttavia, successe Giacomo VI, re di Scozia. Giacomo VI, re di Scozia era il figlio di Maria Stuarda, regina di Scozia. Era già un potente sovrano in Scozia ed era il parente vivente più vicino ad Elisabetta. Lui sostenne che il suo diritto ereditario era maggiore del diritto statutario di Lady Anne. Giacomo era sufficientemente potente ed i suoi avversari deboli; quindi, la sua successione incontrò poca opposizione. Giacomo VI divenne Giacomo I, il primo re d'Inghilterra della Casa Stuart.

 

L'eredità

In tempi moderni, Enrico VIII è diventato uno dei re storici più popolari della monarchia inglese. Ciò pricipalmente si basa sulla percezione comune di una personalità maggiore di quella reale, come una buona forchetta, un bon vivant amante delle donne, il che a sua volta è basato su storie piuttosto esagerate o apocrife della sua vita. Nel 2002, EnricoVIII si è piazzato quarantesimo in un sondaggio patrocinato dalla BBC sui 100 Britannici più grandi.

Enrico VIII è il soggetto di un'opera di ambientazione storica di William Shakespeare, VIII. L'opera, tuttavia, non è stato mai una di quelle più popolari di Shakespeare. Stranamente, era l'Enrico VIII che si stava rappresentando il 29 giugno 1613 quando si incendiò il Globe Theatre.

Ci sono stati molte pellicole su Enrico e la sua corte. I due che meritano la citazione sono Le sei mogli di Enrico VIII (The Private Life of Henry VIII) del ((1933), con Charles Laughton, di cui le prestazioni gli hanno guadagnato un Premio Oscar per il miglior attore e The Six Wives of Henry VIII una serie televisiva prodotta dalla BBC con Keith Michell. Richard Burton ha avuto una 'nomination per un premio Oscar per con la sua interpretazione di Enrico di fronte ad un'Anna Bolena interpretata da Genevieve Bujold nel film Anne of the Thousand Days - Anna dei mille giorni premio Oscar nel 1969. Un Enrico interpretato da Robert Shaw inoltre appare come uno dei personaggi principali in un film multi-premiato sulla vita di Tommaso Moro, Un uomo per tutte le stagioni (A Man for All Seasons) del (1966), basato su un'opera di Robert Bolt dello stesso titolo. Nel 1988 ne è stato girato un remake diretto da Charlton Heston.

Enrico era quasi certamente l'ispiratore per il titolo della canzone popolare "I'm Henry the Eighth, I am" del (1911), registrata da Harry Champion e più tardi da Herman's Hermits; la canzone in realtà è su un uomo chiamato Henry la cui moglie è stata sposata a sette individui differenti, tutti di nome Henry.

In un episodio della sitcom americana degli anni 60 Vita da strega (Bewitched) Samantha Stevens cercava di evitare le attenzioni di Enrico desideroso di renderla la sua moglie seguente. Sid James ha interpretato Enrico nel film Carry On Henry (1970), che ha ritratto il rapporto fra il re e due mogli fittizie ("Marie di Normandia "e" Bettina ", una cortigiana). Nel 1973, Rick Wakeman rilasciato un concept album di musica rock su The Six Wives of Henry VIII, il suo primo album da solista dopo essersi separato dagli Yes. La vita di Enrico è stato l'argomento di un famoso ma inesatto episodio dei Simpsons 2004, in cui Homer Simpson interpreta il ruolo del re.

 

Titoli e armi

Enrico VIII fu il primo monarca inglese per usare regolarmente il titolo di "Majesty", benché anche le alternative "Highness" e "Grace" fossero usate di tanto in tanto.

Parecchi cambiamenti sono stati fatti ai titoli reale durante il suo regno. Enrico originalmente ha usato il titolo di "Enrico ottavo, per grazia di Dio, Re dell'Inghilterra, Francia e Lord d'Irlanda."

Nel 1521, per una concessione di Papa Leone X espressa come ricompensa del libro di Enrico che attaccava Martin Lutero e difendeva la Chiesa cattolica, il titolo reale si è trasformato in "Enrico ottavo, per grazia di Dio, re d'Inghilterra e di Francia, [[Fidei Defensor| protettore della fede ] ] e Lord d'Irlanda." Dopo la frattura con Roma, Papa Paolo III annullò la concessione del titolo "protettore della fede," ma una Legge del Parlamento dichiarò che rimaneva valida.

Nel 1535, Enrico aggiunse la "frase delle supremazia" al titolo reale, che si trasformò "Enrico ottavo, per grazia di Dio, re d'Inghilterra e Francia, protettore della fede, Lord d'Irlanda e Capo supremo in terra della chiesa d'Inghilterra." Il 1536, la frase "della Chiesa d'Inghilterra" fu cambiata in "della chiesa d'Inghilterra ed anche d'Irlanda".

Il 1542, Enrico cambiò il titolo di "Lord d'Irlanda" in "Re d'Irlanda" dopo che gli fu fatto notare che molti irlandesi guardavano al Papa come al vero capo del loro paese, con il Lord d'Irlanda che fungeva da mero rappresentante. Il titolo "Enrico ottavo, per grazia di Dio, re d'Inghilterra, di Francia e d'Irlanda, protettore della fede e Capo Supremo in terra della chiesa d'Inghilterra ed anche d'Irlanda" è rimasto in uso fino alla fine del regno di Enrico.

Le armi di Enrico VIII furono uguali a quelle usate dai suoi predecessori a partire da Enrico IV: Inquartato, Azzurro, tre gigli (fleurs-de-lys) d'Oro (per la Francia) e Rosso, tre leoni guardanti e passanti in Oro pallido (per l'Inghilterra).

 

Discendenza


 

Nome

Nascita

Morte

Note

da Caterina d'Aragona

Enrico, Duca di Cornovaglia

1 Gennaio 1511

22 Febbraio 1511

 

Figlio senza nome

Novembre 1513

Novembre 1513

 

Enrico, Duca di Cornovaglia

Dicembre 1514

Dicembre 1514

 

Maria I

18 Febbraio 1516

13 Settembre 1558

sposata 1554, Filippo II; senza discendenza

da Anna Bolena

Elisabetta I

7 Settembre 1533

24 Marzo 1603

 

Figlio senza nome

29 Gennaio 1536

29 Gennaio 1536

 

da Jane Seymour

Edoardo VI

12 Ottobre 1537

6 Luglio 1553

 

da Elisabetta Blount

Henry Fitzroy, Duca di Richmond e Somerset

15 Giugno 1519

18 Giugno 1536

illegittimo; sposato 1533, con Lady Mary Howard; senza discendenza

da Lady Mary Boleyn

Catherine Carey

c. 1524

15 January 1568

reputata illegittima; sposata con Sir Francis Knollys; ebbe discendenza

Henry Carey, Barone Hunsdon

4 Marzo 1526

23 Luglio 1596

1545, Ann Morgan; ebbe discendenza

da Mary Berkeley

Sir Thomas Stucley

c. 1525

August 4 1578

reputato illegittimo; sposato con Anne Curtis; discendenza non nota

Sir John Perrot

c. 1527

September 1592

reputato illegittimo; sposato con (1) Ann Cheyney e (2) Jane Pruet; ebbe discendenza

da Joan Dyngley

Etheldreda Malte

c. 1529

dopo 1555

reputata illegittima; sposata con 1546–1548 John Harrington; discendenza non nota


* Nota: Tra i figli di Enrico VIII reputati illegittimi, solo il Duca di Richmond e Somerset fu riconosciuto formalmente dal Re. La paternità degli altri figli illeggitti non fu stabilita pienamente.

 

Bibliografia

 

Collegamenti Esterni












 


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