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TUTTI I CONTENUTI

  1. Quale browser usare
  2. Disqus: uno strumento per discutere di inglese
  3. Traduttore automatici, perché usarli
  4. L'importanza di sbagliare
  5. Qual è il computer più "linguistico" del reame?
  6.  DVD... e impari l'inglese!

 

 

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 DVD... e impari l'inglese!
di Roberto Casiraghi e Crystal Jones • VERSIONE 12.2.13

Nelle scuole italiane si studia l'inglese per anni, spesso con il solo risultato di entrare nel mondo del lavoro con una pessima pronuncia e un vocabolario striminzito. Ma non disperate. Oggi c'è il DVD che vi permette di fare progressi insperati semplicemente guardando i vostri film preferiti! 

Wiwa la scuola!

Tutto comincia a scuola. Si va a scuola e si pensa di imparare l’inglese. Purtroppo però non tutti abbiamo avuto la fortuna di avere un insegnante madrelingua per cui sin dall’inizio dei nostri studi impariamo una pronuncia approssimativa che ci trascineremo dietro per il resto della nostra carriera. E che pregiudicherà anche la nostra comprensione del “vero” inglese parlato. L’inglese parlato, quello vero, non ha molto a che vedere con l’inglese che troviamo sui libri e chi ha studiato solo sui libri rischia di trovarsi ben presto a mal partito.

Tutto comincia in famiglia

Genitori speranzosi comprano costosissimi corsi d’inglese con libri e cassette che i loro rampolli neppure apriranno. I bimbi, crescendo, passeranno a studiare le complesse opere della letteratura inglese e le più intricate regole di grammatica per superare gli esami universitari, arrivando magari a scrivere una tesi nella lingua di Shakespeare e a conquistarsi 110 e lode. Ma ancora non saranno in grado di capire una sola frase di un tassista londinese o di uno speaker della BBC.

Un’altra abitudine molto diffusa è quella di mandare i propri figli a Londra o Edinburgo per un breve corso in un college dove incontreranno per lo più degli amici italiani o spagnoli con cui, nei molti momenti di pausa, converseranno amabilmente in un mix linguistico da cui proprio l’inglese sarà escluso!

Forse sembra un quadro volutamente catastrofico ma, credeteci, non è così. L'idea che la conoscenza dell'inglese coincida con la conoscenza della grammatica inglese è ancora molto diffusa e, purtroppo, porta fuori strada molti.

Ma allora gli inglesi lo fanno apposta!

C’è poi l’eccezione, lo studente diligente che a prezzo di dure fatiche si è preparato le sue frasi per cercare di comunicare con gli indigeni e che si scontra subito però con una triste realtà: gli inglesi - a quanto pare - non lo capiscono affatto. A questo punto lo studente comincia a pensare che questi inglesi sono proprio degli antipatici, è ovvio che “fanno finta” di non capirlo (alzi la mano chi non ha mai pensato così!).

Già, perché nessuno, nella scuola italiana, si è mai preso la briga di insegnare che l’inglese è una lingua piena di suoni vocalici che in italiano non esistono e che l'imperfezione nella pronuncia delle vocali si traduce in una parola completamente diversa da quella voluta. Per esempio, le pronunce di “ship” (nave, vocale corta con un suono secco inesistente in italiano) e “sheep” (pecora, con un suono di “i” italiana ma tenuto più a lungo) sono diversissime per un orecchio inglese. Stessa enorme differenza tra “band” e “bend”, “lend” e “land” ecc. Come pretendere che un povero inglese possa capirci quando ogni singola parola viene da noi sistematicamente storpiata?

Le mille varietà di inglese

Come se non bastasse, esistono anche vari tipi di pronuncia inglese. È un po’ quello che succede in Italia dove abbiamo tante varietà di pronuncia dell’italiano: milanese, romana, bergamasca, napoletana, siciliana ecc. L’aggravante, per l’inglese, è che i paesi che parlano questa lingua sono innumerevoli. Avremo dunque non solo una moltitudine di pronunce diverse all’interno dell’Inghilterra ma anche in Irlanda, Scozia, Galles, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e in tutte quelle nazioni dove l’inglese è una lingua corrente, dall’India ai paesi scandinavi, da Israele alla Tanzania. Ricordiamo a mo’ di esempio la monotona parlata irlandese (il cosiddetto singsong), la pronuncia strascicata degli Stati del Sud (il cosiddetto drawl) e l'ostico (ma simpaticissimo) accento scozzese che un attore come Sean Connery parlava da giovane almeno fino a quando non decise di andare a lezioni di dizione.

Lo slang

In più, all’interno di ognuno dei paesi citati prima ci si scontra anche con espressioni gergali tipiche di una nazione, di una regione o di una classe sociale che definiamo con la parola collettiva di slang. Un inglese che veda Copland non è detto che riesca a capire lo slang americano di quel film. Così come un americano, messo di fronte aThe Full Monty, si troverà in piena difficoltà per le particolarità della parlata del nord dell’Inghilterra. Non fa meraviglia, quindi, che gli stessi produttori di Full Monty, americani, all’inizio esprimessero perplessità sul titolo che, per loro, non aveva alcun significato.

Nel cercare di imparare l’inglese con i DVD, dovremo tener presente che i film dove lo slang è troppo presente (come Toro scatenato, per esempio) devono essere evitati, per lo meno se lo scopo è quello di generare un benefico effetto di apprendimento. Lo slang, poi, è spesso la parte più caduca di una lingua: ogni generazione tende ad avere il suo e, per fare un esempio, chi si ricorda più di quando in Italia si parlava di "paninari" e usciva addirittura un fumetto di questo nome arcifarcito di slang creativo ma poco comprensibile?

L’inglese di Shakespeare

Un’ultima componente che si mescola al già difficile panorama è la lingua di Shakespeare. La figura di Shakespeare è tuttora centrale nella cultura anglosassone e l’inglese antico, che risulta di difficile comprensione anche per gli stessi inglesi e americani, rischia di essere poco godibile in lingua originale per un italiano. Diciamo subito quindi che le opere di Shakespeare, per quanto straordinarie dal punto di vista artistico, sono probabilmente tra le ultime da affrontare nell’ottica di un apprendimento dell’inglese di tipo "utilitaristico" (per ragioni di business o di turismo). .

Arrivano i nostri...

Come è nella tradizione, quando tutto sembrava disperato, arrivano i nostri... DVD! Avete a casa un lettore DVD? Sì? Allora avete a portata di mano una favolosa opportunità di infischiarvi di quello che la scuola vi ha fatto di male. Armatevi semplicemente di titoli appropriati (nel box di fine articolo ne troverete un elenco iniziale) e ricominciate a studiare l’inglese per conto vostro!

Naturalmente dovrete già avere delle conoscenze di base. La premessa di tutto questo articolo è, in fondo, che il DVD serve a chi l’inglese lo sa già, almeno in parte, ma ha soprattutto difficoltà a capire il parlato. È utile insomma per chi abbia già una buona conoscenza della grammatica e debba solo abituarsi al suono della lingua per essere in grado un domani di sostenere una vera conversazione.

Il vantaggio dei film in DVD è che vi offrono non la lingua scritta dei giornali o dei libri che nessuno userebbe in una conversazione ma puro parlato, le parole e le frasi di tutti i giorni. Oltretutto con la potenza dell’immagine, che chiarisce in un lampo il significato emotivo di un termine o di una frase, e con la forza della recitazione che conferisce a ogni frase un’energia particolare e ve la imprime nella memoria con un’efficacia molto maggiore rispetto alla parola scritta. Senza fare sforzi speciali, quindi, riuscirete a ricordare vocaboli e frasi e, soprattutto, come e quando usarli.

Quanto diciamo per il DVD, vale oggi pari pari per tutti quei siti che offrono la visione di film inglesi dotati di sottotitoli su internet. Per farvi un esempio concreto, ricordiamo il film The Social Network, che ripercorre gli inizi del fondatore di FaceBook, e che si può scaricare da iTunes in una modalità noleggio oppure acquisto.

Audio e sottotitolazioni

Un film in DVD da utilizzare come strumento di apprendimento deve disporre di alcune cose essenziali:

- l’audio inglese

- i sottotitoli inglesi

- i sottotitoli italiani

L’audio è ovviamente la base di tutto. Fortunatamente il 90% dei film angloamericani esce in Italia con l’audio originale. Se il DVD è Warner, Columbia, MGM e Fox l’audio originale inglese è sempre presente. Se invece il film è distribuito da un’azienda di Home Video italiana, cominciano le sorprese. Ci sono stati dei DVD usciti senza audio inglese mentre altri hanno l’audio inglese decurtato dell’ultimo 10% per ragioni inspiegate e, probabilmente, inspiegabili.

Per quanto riguarda i sottotitoli inglesi, si tratta di una componente indispensabile dell’esercizio didattico. Senza sottotitoli inglesi non è possibile capire quello che gli attori stanno dicendo. Anche qui, fortunatamente, la maggior parte dei DVD angloamericani hanno sottotitoli inglesi (spesso hanno anche i sottotitoli inglesi per non udenti, ancora più utili in quanto descrivono anche i suoni e rumori fuori campo). Fanno eccezione diversi DVD “italiani” di opere estere: in questi film non ci sono sottotitoli inglesi e dunque l’operazione didattica diventa una vera e propria Mission Impossible.

Passiamo infine all’ultima delle componenti: i sottotitoli italiani. I sottotitoli italiani sarebbero una buona idea se fossero il più possibile letterali e se fosse possibile attivare contemporaneamente sia i sottotitoli italiani che quelli inglesi, cosa che normalmente è invece preclusa. Inoltre, siccome i sottotitoli italiani sono spesso solo una parafrasi o peggio (tipo il tradurre con ciambella la parola muffin) la loro utilità si rivela davvero modesta se non addirittura controproducente in quanto risulta difficile stabilire una correlazione tra l'italiano scritto nel sottotitolo e l'inglese pronunciato dagli attori. Esempio: il sottotitolo italiano recita "Te l'avevo detto!" mentre l'audio dice "I told you so!". Chi sarebbe in grado di stabilire una correlazione tra audio e traduzione visto che l'ordine delle parole è completamente diverso tra italiano e inglese?

Consigliamo quindi ai nostri utenti di visionare i film in DVD unicamente con audio inglese e sottotitoli inglesi, mai con audio inglese e sottotitoli italiani perché l'operazione didatticamente più utile è proprio la messa in correlazione fra l'inglese scritto dei sottotitoli e l'inglese parlato della colonna sonora. L'inglese si pronuncia in modo sensibilmente diverso da come si scrive e, quindi, questa correlazione è fondamentale per giungere a memorizzare la corretta pronuncia mantenendo in memoria l'immagine grafica della parola.

Dopo quello che abbiamo detto, capirete subito che se siete intenzionati a usare i DVD per imparare l’inglese, comprare o noleggiare un DVD per poi scoprire che non ci sono sottotitoli in inglese equivale a spendere dei soldi a vuoto. La buona notizia, peraltro, è che esiste sul mercato italiano un numero enorme di DVD che continuano a uscire con audio originale e sottotitoli inglesi. Vediamo di approfittarne, tanto più che ormai un DVD con sottotitoli arriva spesso a costare negli ipermercati quanto una pizza!

Come studiare con i DVD

Ci sono diversi modi per studiare con i DVD. Sovente la scelta di quale modo attivare dipende sia dal nostro livello di conoscenza della lingua sia dalle nostre preferenze personali. Ricordiamoci in tutti i casi, come regola generale, che l’effetto di apprendimento sarà tanto maggiore quante più volte guarderemo il film. E che quanti più film vedremo, tanto più velocemente impareremo l’inglese parlato. Ricordiamoci anche che con il DVD è facile suddividere la “materia di studio” in capitoli, che sono già preconfezionati (le famose “scene”) per cui, volendo, si può decidere di studiarsi un film un capitolo alla volta in più giorni anziché globalmente.

Distinguiamo due casi principali. Primo caso: avete già delle buone conoscenze d’inglese. In quest’eventualità, è senz’altro consigliabile vedere il film con l’audio originale e con i sottotitoli inglesi attivati. Ricordatevi che in caso di dubbi il DVD ha la fantastica possibilità di consentire la messa in pausa del sottotitolo in modo che ve lo possiate studiare bene prima di ripartire con la visione del film. Se non capite una parola, potrete sempre commutare sui sottotitoli italiani e verificare la traduzione. Attenzione però che, come abbiamo accennato prima, le traduzioni italiane sono raramente letterali e rischiano a volte di aumentare anziché risolvere le perplessità: in questo caso, un dizionarietto inglese-italiano sarà sempre la migliore soluzione per capire un termine sconosciuto. Tenetene sempre uno a portata di mano nella vostra stanza Home Cinema!

E veniamo ora al secondo caso: le vostre conoscenze di inglese non sono eccezionali e avete bisogno di un punto d’appoggio “italiano”. In questo caso, il consiglio è allora quello di cominciare col vedere il film con audio inglese e sottotitoli italiani. Anche se i sottotitoli italiani corrisponderanno poco all’audio inglese (non si tratta mai di una traduzione letterale), qualcosa senz’altro capirete. Il film potrebbe essere anche visto un paio di volte in questa modalità prima di passare alla modalità successiva, quella dell’audio inglese e sottotitoli inglesi. Punto d’arrivo per entrambe le modalità: arrivare a vedere il film senza sottotitoli!

Potrebbe essere di aiuto anche disporre del copione del film (script) in lingua originale. I copioni sono di difficile reperimento ma, a volte, inserendo nel motore di ricerca di Google il nome del film che state vedendo e il termine "script" è possibile imbattersi in qualche sito che offre, appunto, l'utilissimo copione.

Ricordiamo anche che la De Agostini continua ad avere in catalogo i film inglesi e americani con sottotitoli sovraimpressi e copione accluso. Sono utilissimi e varrebbe la pena di procurarsene il più possibile! 

Un caso particolare: l’inglese per i vostri figli

Ma se invece che imparare voi l’inglese, voleste dare una mano ai vostri bimbi che magari stanno imparando l’inglese alle elementari? Qui le cose si fanno difficili perché voi una motivazione per imparare l’inglese ce l’avete (che sia per ragioni di lavoro o per avvicinarvi alla comprensione dell’opera originale) ma i vostri bimbi, che tipo di motivazione possono avere? Dato che non riusciamo a immaginarci un bambino che da solo si metta a guardarsi un DVD in inglese, temiamo che in questo caso dovrete rassegnarvi a studiare assieme ai vostri pargoli! Non vi farà certo male e riuscirete a trasmettere ai vostri bimbi la sensazione dell’importanza di questo studio.

Cominciate con qualche bel cartone: i DVD usciti in Italia vi offrono già diversi film di Walt Disney tra cui scegliere: La sirenetta, Il libro della giungla, Pinocchio, Il re leone, Mulan ecc. Vi consigliamo anche Il giardino segreto (The Secret Garden) affrontando prima l’italiano e poi l’inglese con i sottotitoli italiani. La visione della bellissima campagna inglese può paradossalmente creare una motivazione in più nei vostri ragazzi.


ALCUNI DVD PER IMPARARE L’INGLESE 

In questo elenco, che risale al 2002, riportiamo una serie di film utili per imparare l’inglese secondo il percorso didattico da noi descritto nell’articolo. I film cinque stelle sono ovviamente il top, non dell’arte cinematografica, ma dell’utilità al fine dell’apprendimento dell’inglese. I film due stelle sono in genere quelli molto difficili. L’elenco non riporta film con contenuto di slang eccessivo o in cui non esiste sottotitolazione italiana/inglese. Per quanto riguarda i film più recenti ci ripromettiamo di aggiornare l'elenco dopo aver verificato che sul DVD distribuito in Italia siano presenti sia l'audio che i sottotitoli inglesi.


5 stelle
Il caso Winslow
Il giardino segreto
My Fair Lady
Notting Hill
Ragione e sentimento
The Avengers Agenti speciali
Mickey Blue Eyes

4 stelle
Entrapment
Excalibur
Extreme measures
Gilda
Gioco a due
Il cliente
Il primo cavaliere
Instinct
L'allievo
L'incarico
L'ultima eclissi
La giusta causa
La maschera di Zorro
Payback La rivincita di Porter
Potere assoluto
Ransom Il riscatto

3 stelle
Blown away Follia esplosiva
Frantic
Gattaca la porta dell'universo
Goldeneye
Il fuggitivo
Il giurato
Inserzione pericolosa
Reazione a catena
Sol levante
The Net Intrappolata nelle rete
Titanic
Vento di passione

2 stelle
Easy Rider
Fino prova contraria


L'OPINIONE   
di Roberto Casiraghi

Alla larga dal doppiaggio

In Olanda, nei paesi scandinavi e in tante altre nazioni, i film esteri non vengono doppiati ma vengono proiettati nella lingua originale muniti di sottotitoli. Il risultato è che gli olandesi, svedesi ecc. si abituano alla corretta pronuncia dell'inglese sin da piccoli e, guarda un po’, quando diventano grandi si ritrovano a capire l’inglese senza alcuna difficoltà.

Ma il doppiaggio o per meglio dire il fatto di tradurre in italiano i film è responsabile anche di un’altra stortura: il costante travisamento di elementi essenziali di un film. Per esempio, nel film in DVD The Winslow Boy l’accento del titolo cade sul fatto che il protagonista è un ragazzo (boy). In italiano il film è stato tradotto Il caso Winslow depistando completamente lo spettatore. Il film non verte infatti su un caso legale “generico” ma su un ragazzo, il “ragazzo Winslow” appunto e sul suo diritto in quanto ragazzo di non essere discriminato dalle istituzioni. Un elemento che, nella traduzione superficiale, va completamente perso.

La morale? Cerchiamo di approfittare della globalizzazione linguistica del mondo e di portare la nostra conoscenza dell’inglese ad un livello che ci permetta di godere direttamente dell’opera d’arte cinematografica in originale e non nella traduzione doppiata.




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